Secondo il direttore generale della Fao, José Graziano da Silva, servono strategie integrate per affrontare il rapido cambiamento delle diete in larghe fasce della popolazione mondiale. L’urbanizzazione e l’aumento del benessere stanno infatti avendo effetti controversi sulle abitudini alimentari.
Secondo la Fao, una delle soluzioni possibili sta in una corretta informazione sul cibo, con un’adeguata valorizzazione dei prodotti locali, piuttosto che di specie vegetali introdotte o di alimenti trasformati esclusivamente su scala industriale. Graziano da Silva ha citato l’esempio della quinoa, pianta erbacea simile ai cereali, coltivata nelle Ande e di recente scoperta nei mercati dei paesi sviluppati per il suo alto valore nutritivo.
Il numero uno dell’organizzazione mondiale per l’alimentazione ha anche ricordato la necessità di adottare colture, tecnologie e pratiche agronomiche che rispettino la specificità dei territori invece di coltivare indiscriminatamente ovunque ci sia terra disponibile. Questo perché suolo, clima, risorse idriche e altri fattori, ha concluso, possono influenzare in modo decisivo il successo o meno di una tecnologia agricola.