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Distillerie, imprese che resistono

Le distillerie resistono alla crisi e credono nella ripresa, nonostante la situazione economica del periodo.
È questo il dato che emerge da uno studio effettuato da Format, società specializzata in ricerche di mercato. L’indagine analizza lo stato di salute di un settore che, da anni, rappresenta una fetta di successo del “Made in Italy”.
Rispetto al complesso italiano, la distillazione resiste meglio alla crisi.
A marcare la differenza tra le distillerie e gli altri campi produttivi è la tenuta dell’occupazione: nel terzo trimestre dell’anno, il saldo tra le imprese che hanno aumentato l’occupazione e quelle che l’hanno ridotta è positivo. Buona la fine del 2012 perché il 91,7% delle distillerie non accusa la crisi e mantiene invariato il numero dei dipendenti.
In questo periodo, le imprese più solide sono quelle più grandi, mentre le più piccole risentono in parte del periodo problematico. In particolare, è il Nord-Ovest a contare sulle migliori prestazioni economiche, che, nel 50% dei casi, parlano di crescita.
In media, circa il 15% del fatturato delle distillerie proviene dalla vendita dei loro prodotti all’estero. I mercati più importanti restano l’Europa, l’America e l’Estremo Oriente. Nessuno, però, pensa a delocalizzare l’attività.

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