Il Tribunale UE ha statuito la nullità del marchio ‘mafia’ – registrato in Europa da un’impresa spagnola – per contrarietà all’ordine pubblico e alla morale. Nel rispetto delle migliaia di vittime e degli sforzi portati avanti dalle istituzioni per combattere la criminalità organizzata tristemente nota sotto tale nome.
‘La Mafia se sienta a la mesa’, nullità del marchio
La società spagnola ‘La Honorable Hermandad‘ (succeduta a ‘La Mafia Franchises’) ha presentato nel 2006 una domanda all’EUIPO, European Union Intellectual Property Office, per la registrazione del marchio UE ‘La Mafia se sienta a la mesa’. In relazione, tra l’altro, ai servizi di catering.
La Repubblica italiana ha presentato nel 2015 una domanda all’EUIPO per la dichiarazione di nullità di tale marchio, in quanto contrario all’ordine pubblico e al rispetto dei principi di moralità.
‘La Repubblica italiana ha ritenuto, in sostanza, che il marchio contestato fosse contrario all’ordine pubblico e al buon costume, dal momento che l’elemento verbale «mafia» rinviava ad un’organizzazione criminale e che l’uso che ne era fatto nel suddetto marchio al fine di designare la catena di ristoranti della ricorrente, oltre a suscitare sentimenti profondamente negativi, aveva come effetto di «manipolare» l’immagine positiva della gastronomia italiana e banalizzare il senso negativo di tale elemento.’ (2)
L’EUIPO – Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale – ha accolto la domanda italiana di dichiarazione di nullità dell’osceno marchio in questione, con decisione 3.3.2016 della propria Divisione di Annullamento.
L’operatore spagnolo ha tuttavia insistito, proponendo un ricorso – il 29.4.2016 – avverso la decisione della divisione di annullamento. La prima commissione di ricorso dell’EUIPO ha tuttavia confermato la contrarietà del marchio all’ordine pubblico, respingendo il ricorso con decisione del 27.10.16.
L’EUIPO ha evidenziato, in particolare, che:
– il marchio ‘La mafia se sienta a la mesa’ manifestamente promuove le organizzazioni criminale riconducibili al concetto di ‘mafia’,
– la dimensione e posizione della parola ‘mafia’, associata alla criminalità organizzata che è obiettivo prioritario delle istituzioni europee e nazionali combattere (mediante specifiche legislazioni e attività d’indagine e repressione) domina il marchio in questione,
– il testo integrale degli elementi denominativi di tale marchio, oltretutto, trasmette un messaggio di convivialità. Banalizzando e distorcendo così una parola che si distingue per le tragiche connotazioni a essa legate,
– l’EUIPO, in quanto organismo dell’Unione Europea, deve mantenere una posizione rigorosa nei casi che trasgrediscono i principi e i valori di base della società europea, tanto che ha il compito di negare la registrazione, per violazione dell’ordine pubblico, di ogni marchio dell’Unione europea che può essere considerato a sostegno o a profitto di un’organizzazione criminale,
– il marchio contestato non può dunque venire protetto dall’EUIPO, a prescindere dal fatto che l’elemento verbale ‘mafia’ sia stato spesso impiegato nella letteratura e nel cinema, o in altri marchi UE.
Mafia Basta! La pronuncia del Tribunale UE
‘La Mafia Franchises’ – ora succeduta dall’altrettanto ignobile ragione sociale ‘La Honorable Hermandad ‘ – ha presentato al Tribunale UE un ricorso diretto all’annullamento della decisione dell’EUIPO.
Il Tribunale UE, con sentenza 15.3.18, respinge il ricorso proposto da La Mafia Franchises e conferma la decisione dell’EUIPO. Statuendo che le attività criminali invocate violino i valori stessi sui quali si fonda l’Unione.
I valori del rispetto della dignità umana e della libertà – di cui all’articolo 2 TUE e agli articoli 2, 3 e 6 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – costituiscono il patrimonio spirituale e morale dell’UE e sono perciò inviolabili.
A maggior ragione ove si consideri che la criminalità organizzata cui viene fatto indebito richiamo ricorre, tra l’altro, a intimidazioni, violenze fisiche e omicidi nell’esercizio della sua attività. Nell’ambito di attività che comprendono traffico di droga e di armi, riciclaggio di denaro sporco e corruzione. Sfere di crimine particolarmente gravi, che rappresentano una seria minaccia alla sicurezza in tutta l’UE rispetto alla quale è doveroso l’intervento.
Il fatto che ‘La Mafia Franchises’ intendesse registrare il marchio ‘La Mafia se sienta a la mesa’ per alludere alla serie di film del Padrino, non per scioccare o offendere, è del tutto irrilevante alla luce di quanto sopra espresso.
Tale marchio può dunque scandalizzare e offendere non solo le vittime di tale organizzazione criminale e le loro famiglie, ma anche qualsiasi persona che, sul territorio dell’UE, abbia ‘soglie di sensibilità e tolleranza medie.
Mafia, Basta! Illegale, oltreché di pessimo gusto.
Dario Dongo
Note
(1) V. sentenza 15.3.18 Tribunale UE, Nona Sezione, causa T‑1/17. Testo italiano su http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf;jsessionid=9ea7d2dc30ddc78c954ae6d94f13a229d3df01cc8bda.e34KaxiLc3qMb40Rch0SaxyNbh50?text=&docid=200262&pageIndex=0&doclang=IT&mode=req&dir=&occ=first&part=1&cid=770049
(2) Idem c.s.
(3) Letteralmente, ‘la fratellanza onorata’. All’insegna del cattivo gusto e della connivenza, almeno ideale, con le organizzazioni criminose

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.