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Carciofi italiani, mediterranee proprietà

I produttori di carciofi italiani siedono a oggi sul gradino più alto del podio, per quanto la superficie mondiale destinata alla coltivazione del carciofo (grazie alle sue proprietà) sia gradualmente aumentata negli anni. Nel Belpaese carciofi e ricette relative sono considerate patrimonio culturale, basti pensare ai famosi carciofi alla romana o ai dipinti di Arcimboldo (“Estate” e “Vertumnus“).

Secondo dati Fao, nel 2005 i prelibati carciofi italiani hanno rappresentato più del 30% della produzione globale, seguiti dai cugini spagnoli. Nella penisola si coltivano molte varietà, le più rinomate sono: romanesco, campagnano, spinoso sardo, violetto toscano e catanese.

Non è un mistero che carciofi e italiani siano sempre stati in ottima sintonia, visto che già gli antichi etruschi li coltivavano e che i romani ne esaltavano le proprietà elaborando ricette con miele e aceto. Nella provincia della capitale nascono ricette come “alla romana” e, altrettanto conosciuti, “alla giudia“.

Il merito di questo legame tra ortaggio e popolo italiano è da ricercare probabilmente nei differenti possibili impieghi  e proprietà contenute. Essi, infatti, a fronte di poche calorie, vantano forti quantità di calcio, fosforo, magnesio, ferro e potassio.

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