HomeProgressoRobin Food, nel food delivery arrivano i rider etici

Robin Food, nel food delivery arrivano i rider etici

Il nome Robin Food è eloquente. Un gruppo di giovani fiorentini lo ha scelto per lanciare una cooperativa di riders del food delivery ispirata a valori poco comuni nel settore. Un’iniziativa coraggiosa che richiede il supporto di tutti, invitati a partecipare a una prima raccolta di fondi.

Robin Food, un sistema diverso è possibile

I fondatori della cooperativa Robin Food sono tutti ‘navigati’ fattorini fiorentini del food delivery. Avendo esperienza dei lati meno nobili del settore hanno deciso di mettersi in gioco per ribaltarne i criteri imposti dai colossi più noti. Glovo, Deliveroo, Uber, per citare i principali.

Lavorando da anni nel campo delle consegne a domicilio abbiamo vissuto la nascita e la crescita esponenziale di questo settore. Questo sviluppo senza regole ha portato con sé anche tante problematiche, dalla mancanza delle tutele e dei diritti dei lavoratori, alle commissioni sempre più alte per i ristoranti, per non dimenticare l’annosa questione delle tasse, con le multinazionali che pagano solamente una minima percentuale dei ricavi, oltretutto spesso nei paesi in cui fa loro più comodo‘, scrivono i fondatori.

L’ABC delle consegne sostenibili

Il volto sostenibile del food delivery, secondo Robin Food, ha come primo valore la democrazia sul posto di lavoro e la dignità del lavoratore, senza trascurare l’economia locale e il territorio.

In termini pratici, questi obiettivi si declinano in

– soluzioni più eque per i ristoratori, proponendo loro commissioni più basse e alternative vantaggiose rispetto a quelle delle multinazionali del settore. Le quali, durante la pandemia, sono schizzate fino al 43% dell’ordine,

– dignità lavorativa, assicurata a tutti i fattorini da un contratto di lavoro subordinato, con pagamento orario e tutte le garanzie del caso,

– tasse pagate in Italia. Diversamente dalle multinazionali, che pagano poche tasse in Italia grazie alle sedi nei paradisi fiscali, la cooperativa ‘reinveste’ le tasse sul territorio in cui opera,

– attenzione all’ambiente, impiegando per le consegne solo biciclette o mezzi elettrici e favorendo soluzioni ecosostenibili per la scelta del packaging e dei fornitori,

– promozione di iniziative sociali per migliorare la comunità.

Il crowdfunding di Robin Food

Per reinventare il food delivery in chiave sostenibile servono mezzi. A questo scopo Robin Food ha lanciato una campagna di crowdfunding su Eppela.

La prima fase è prossima alla conclusione e ha raccolto oltre l’80% dei 5mila euro definiti come primo step per acquistare le bici elettriche. Siamo tutti invitati a dare un piccolo contributo a questa coraggiosa iniziativa.

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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