La salute dei consumatori e la tutela dell’ambiente in Europa hanno avuto il sopravvento sulle ‘lobby’ dell’agrochimica, nel penultimo ‘round’ di dibattiti sul glifosato. Ma la vittoria non è ancora scontata.
Un solo Paese membro, Malta, ha avuto il coraggio di dichiararsi apertamente contro il rinnovo dell’autorizzazione all’impiego del venefico pesticida. Altri sette, tra cui Germania, Francia e Italia si sono astenuti dal voto sulla proposta della Commissione di un’autorizzazione ‘ad interim’, per altri 18 mesi, nell’attesa di un’ulteriore valutazione del rischio (questa volta da parte dell’Echa, l’agenzia europea per le sostanze chimiche).
Il Commissario europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis – nel proporre il ‘laissez faire’, sicuramente gradito ai negoziatori del TTIP – aveva provato a sminuire la portata della decisione, adducendo che gli Stati membri avrebbero comunque potuto introdurre limitazioni e divieti sui loro territori. Riproverà ora a trovare un accordo con le rappresentanze nazionali, o correrà il rischio di assumere una decisione autonoma.
Gli schieramenti sono meno chiari di quanto possano apparire. Le confederazioni agricole nei Paesi aderenti, come Coldiretti in Italia, si dichiarano contro. Ma la ‘confederazione delle confederazioni agricole in Europa’, Copa-Cogeca, lontana dai riflettori, milita a supporto del ‘RoundUp’. Con il favore ‘sotto traccia’ delle multinazionali alimentari, e quello manifesto delle ‘Corporations’ degli ‘agrotoxicos’ (Monsanto, Bayer, Basf, etc.).
La battaglia contro il glifosato è invece condotta dalle associazioni ambientaliste e sostenuta da oltre 2 milioni di firme, 150mila solo in Italia, su una petizione ove si chiede il bando definitivo di questo interferente endocrino che numerosi studi scientifici hanno confermato presentare gravi rischi di genotossicità e cancerogenicità.
Il nostro punto di vista sul glifosato è chiaro, riteniamo si tratti di un’arma di distruzione di massa che dovrebbe venire bandita a livello planetario. Ne abbiamo scritto in più occasioni (1), dedicando proprio ai c.d. ‘agrotoxicos’ un capitolo centrale dell‘ebook ‘OGM la Grande Truffa’.
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ISPRA, nel suo recente rapporto di analisi 2013-2014 (2), rivela il diffuso inquinamento da pesticidi nelle acque in Italia. Nonostante il pionierismo nella lotta integrata in agricoltura, e la ‘leadership’ italiana nelle produzioni ‘bio’ in Europa.
Il massiccio impiego di glifosato – nei campi, come nei giardini e nei parchi pubblici – residua altresì negli organismi umani (3).
Da una parte all’altra dell’oceano Atlantico, esseri senzienti o inconsapevoli cavie?
Dario Dongo
Note
(1) https://www.greatitalianfoodtrade.it/news-food-times/armi-di-distruzione-di-massa-il-glifosato, https://www.greatitalianfoodtrade.it/news-food-times/glifosato-ora-basta
(2) http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-nazionale-pesticidi-nelle-acque-2013-dati-2013-2014
(3) http://ecowatch.com/2016/05/29/urine-test-monsanto-glyphosate, http://ecowatch.com/2016/05/12/mep-glyphosate-urine-test

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.