Una startup italiana fondata da tre giovani donne, neo-diplomate all’Istituto Europeo di Design (IED) di Milano, lancia il progetto di un sistema di boe intelligenti per filtrare le microplastiche sulle superfici di mari e bacini idrici. Jelter, dalla crasi tra ‘jelly-fish’ (medusa) e ‘filter’.
1) Microplastiche, il disastro planetario
L’inquinamento da microplastiche e nanoplastiche è un guaio planetario irrisolto e in crescita continua, poiché nessun Paese ha finora adottato misure idonee a ridurre l’impiego della plastica neppure nelle sue applicazioni più futili, dagli imballaggi monouso ai pesticidi (1,2).
La letteratura scientifica ha già messo in evidenza:
a) la diffusione delle microplastiche, attraverso il vento e le acque, anche nelle regioni più remote del pianeta (3,4),
b) la presenza di microplastiche in acqua potabile (WHO, 2019), frutta e verdura, altri alimenti (5,6,7),
c) l’esposizione dell’uomo alle microplastiche, per via aerea e dietetica. (8) Già a partire dalla fase prenatale, con maggiori rischi per la popolazione infantile (9,10),
d) la conseguente diffusione delle microplastiche nei tessuti e gli organi umani, a partire da sangue e polmoni (11,12),
e) i possibili rischi di salute pubblica, legati alle sostanze chimiche tossiche e genotossiche ivi presenti (13,14).
2) Jelter, le boe intelligenti per filtrare le microplastiche
Jelter è una grande boa intelligente ispirata alla forma di una medusa, provvista di una pompa per aspirare l’acqua – alimentata grazie a vari pannelli solari – e un filtro per trattenere le microplastiche. (15) L’omonima startup è stata fondata da tre ragazze di 22 anni – Rebecca Raho, Emanuela Tarasco e Caterina Favella – che avevano concepito Jelter nella tesi di diploma al corso di Product Design dello IED (Istituto Europeo di Design).
Il progetto è stato poi sviluppato con l’aiuto di tecnici esperti, per ottimizzare le prestazioni di galleggiamento e drenaggio, previa identificazione di materiali compatibili con l’ambiente marino. La sua presentazione è stata già stata accolta con entusiasmo – al Festival dello Sviluppo Sostenibile di Milano e alla fiera ‘Seafuture’ di La Spezia – ed è ora in attesa di investitori per il passaggio alla fase di produzione industriale.
3) Prospettive
Gli ‘spazzini del mare’ hanno una storia d’impiego ormai consolidata, anche in Italia e nel Mediterraneo. Piccole imbarcazioni costeggiavano le aree turistiche a vocazione balneare, in alta stagione, per ‘pescare’ con le reti i rifiuti macroscopici. Alle microplastiche si è invece dedicata per prima l’australiana ‘Seabin’, con il proprio ‘secchio galleggiante’ già sperimentato nel mari Tirreno e Adriatico (16,17).
La proposta di Jelter appare interessante, in una logica di sistema, in mare ma
soprattutto nei bacini idrici che forniscono acqua potabile e minerale – ove pure le microplastiche sono già state rilevate (18,19) – e in quelli d’acqua dolce ove si pratica acquacoltura. Flotte di boe possono monitorare i livelli di inquinamento in superficie e l’efficacia dei propri filtri, in aree non soggette alle variabili delle correnti marine.
Appositi studi potrebbero confermare il potenziale di queste soluzioni per ridurre almeno in parte l’esposizione dietetica alle microplastiche. Nella consapevolezza che il disastro ambientale e di salute pubblica in corso potrà venire arginato solo alla fonte, con drastiche riforme dei modelli di consumo e dei sistemi produttivi, anche attraverso la sostituzione dei polimeri da idrocarburi con le bioplastiche.
Dario Dongo
Note
(1) Marta Strinati. Regolamento imballaggi (PPWR), il Parlamento europeo approva una versione più soft. GIFT (Great Italian Food Trade). 24.11.23
(2) Marta Strinati. Microplastiche nei pesticidi, il rapporto CIEL. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.7.22
(3) Dario Dongo. Microplastiche via col vento, contaminata anche l’aria. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.4.19
(4) Dario Dongo, Ylenia Desireè Patti Giammello. Plastiche e microplastiche nel Mediterraneo, una sfida culturale. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.8.19
(5) Marta Strinati. Microplastiche nell’acqua potabile, l’Oms chiede valutazione dei rischi. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.8.19
(6) Marta Strinati. Microplastiche dentro la frutta e la verdura. Lo studio italiano. GIFT (Great Italian Food Trade). 21.6.20
(7) Sabrina Bergamini, Dario Dongo. Microplastiche nel piatto, due nuovi studi e una petizione. GIFT (Great Italian Food Trade). 13.6.19
(8) Paola Palestini, Dario Dongo. Microplastiche e salute umana, l’invisibile male. GIFT (Great Italian Food Trade). 28.3.19
(9) Marta Strinati. Microplastiche nella placenta umana. La scoperta di ricercatori italiani. GIFT (Great Italian Food Trade). 11.12.20
(10) Marta Strinati. Microplastiche, neonati e bambini 10 volte più esposti rispetto agli adulti. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.11.21
(11) Marta Strinati. Microplastiche nel sangue, prima evidenza nell’uomo. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.3.22
(12) Marta Strinati, Dario Dongo. Microplastiche anche nei nostri polmoni. Lo studio britannico. GIFT (Great Italian Food Trade). 12.4.22
(13) Giulia Pietrollini. Microplastiche e danni alla fertilità. Il progetto EcoFoodFertility. GIFT (Great Italian Food Trade). 12.3.23
(14) Marta Strinati. Microplastiche, nuove evidenze di genotossicità su gamberetti di acqua dolce. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.5.23
(15) Jelter https://www.jelter-startup.com/
(16) Dario Dongo, Marta Strinati. Plastica riciclata negli imballaggi, l’avanguardia di Coop Italia. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.4.19
(17) Seabin Foundation https://seabinfoundation.com.au
(18) Dario Dongo, Sabrtina Bergamini. Microplastiche nell’acqua dei laghi italiani, l’emergenza silenziosa. GIFT (Great Italian Food Trade). 5.7.20
(19) Marta Strinati. Microplastiche nell’acqua minerale. Il report francese. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.8.22
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.