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Tossicità dei coloranti alimentari sintetici, rassegna scientifica

I coloranti alimentari sintetici rappresentano un rischio di tossicità per la salute pubblica di cui si potrebbe fare benissimo a meno. Tali sostanze vengono infatti aggiunte agli alimenti (inclusi gli integratori alimentari) e ai farmaci al solo scopo di modificarne il colore.

Un recente studio dell’Università di Masaryk in Repubblica Ceca, pubblicato su Toxics (Amchova et al., 2024), offre una rassegna scientifica sulle ricerche tossicologiche condotte negli ultimi dieci anni, al termine delle revisioni condotte da EFSA. (1)

Tossicità di 14 coloranti alimentari sintetici

I ricercatori hanno esaminato la letteratura scientifica post 2024 relativa a 14 coloranti alimentari sintetici. Rinunciando tuttavia all’analisi di una delle sostanze più sospette, la tartrazina.

La schiacciante quantità di dati recenti sulla tossicità della tartrazina richiede più spazio di quanto questa revisione possa fornire’, affermano gli autori dello studio. A seguire alcuni cenni al riguardo.

Tartrazina, aperitivi indigesti

La tartrazina, nota come E102 o FD&C Yellow 5 o CI19140, è un colorante azoico sintetico giallo limone autorizzato negli alimenti. È ottenuta dal catrame di carbone ed è solubile in acqua.

Può causare intolleranze e reazioni allergiche ed è associata all’insorgenza di iperattività nei bambini (rischio da riferire in etichetta con ‘Può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini’), come emerso per la prima volta 15 anni fa e successivamente ribadito. (2)

Studi più recenti riferiscono, in esperimenti sugli animali, danni al Dna nel colon, al fegato e ai reni, nonché danni al testicolo ed effetti embriotossici e teratogeni, effetti nocivi sugli enzimi pancreatici e un’azione nociva per la digestione. (3)

Aperitivi e limoncello con tartrazina

Nei Paesi in via di sviluppo la tartrazina viene spesso usata come sostituto low-cost dello zafferano, una spezia che costa quasi quanto l’oro. (4)

Sui nostri mercati è stata invece a lungo molto diffusa nelle bevande zuccherate. Oggi è meno presente, ma non scomparsa. La si trova, ad esempio, nelle liste ingredienti di bevande:

– analcoliche, come la Cedrata Siti venduta da Lidl o la maggior parte degli aperitivi senza alcol, come emerso da una nostra precedente indagine di mercato. (5)

– alcoliche, come il Cocktail mix Sunrise Rum Lime venduto da Lidl e il Limoncello Pallini.

14 coloranti sotto indagine

I 14 coloranti azoici ‘revisionati’ dai ricercatori cechi sono a loro volta problematici, in molti casi.

1) E104, giallo di chinolina

Il giallo di chinolina è correlato a diversi effetti nocivi per la salute, in primis sul comportamento dei bambini. La sua presenza richiede l’avvertenza in etichetta ‘Può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini’. È presente in varie bevande analcoliche, come i già citati aperitivi.

EFSA (2009) ne ha drasticamente ridotto il Tolerable Daily Intake (TDI), da 10 mg a 0,5 mg/kg di peso corporeo, annotando un’esposizione media a tale sostanza ben superiore alla soglia giornaliera indicata, sia per i bambini (13,1 mg/kg), sia per gli adulti (8,1 mg/kg). (6)

Una successiva stima dell’esposizione a 6 delle 28 categorie alimentari ove il colorante E104 è autorizzato ha indotto EFSA (2015) a valutare un’esposizione media giornaliera dei bambini inferiore al TDI, 0,40 mg/kg, sebbene essi rimangano la fascia di popolazione più esposta. (7)

1.1) E104, la tossicità

Gli studi post 2014 evidenziano che – oltre all’influenza su ADHD (attention deficit hyperactivity disorder) – il giallo di chinolina

– induce cambiamenti nella conformazione delle proteine e la formazione di aggregati proteici, condizioni correlate ad Alzheimer e Parkinson

– potrebbe avere un potenziale di interruzione endocrina, con conseguente squilibrio ormonale

– è sospettato in diversi studi di avere un potenziale mutageno. Ipotesi scartata da EFSA, ma ancora aperta.

‘Nel complesso, le ricerche in corso sui potenziali rischi per la salute correlati al giallo di chinolina indicano che questo argomento è ben lungi dall’essere concluso e che saranno necessari studi futuri per raggiungere un consenso finale sul suo utilizzo come additivo alimentare’, concludono gli autori dello studio.

2) E110, giallo tramonto

Il colorante arancione giallo tramonto FCF (Sunset Yellow, E 110) è largamente impiegato in alimenti e farmaci.

Già noto come possibile fonte di allergia e associato ad ADHD, questo colorante negli ultimi 10 anni, in studi sugli animali, è stato correlato a

– teratogenicità (danni al feto). Embrioni di pesce zebra esposti al colorante hanno manifestato deformità morfologiche e mortalità aumentata a causa dell’apoptosi cellulare nella regione cardiaca. Effetti tossici per fegato e reni sono invece emersi in un analogo esperimento sugli embrioni di pollo. Su questi ultimi un altro studio ha rilevato un’interruzione dello sviluppo del sistema immunitario.

Uno studio su cellule germinali umane (coinvolte nella riproduzione) ha rilevato un effetto mutageno dell’esposizione a 200 μg/mL di colorante giallo tramonto

– genotossicità. Anomalie del DNA sono emerse in cellule meristematiche (come le staminali negli animali) di Brassica campestris L., una pianta simile al colza.

Effetti simili erano peraltro già emersi in uno studio sull’esposizione di linfociti umani al colorante giallo tramonto, ove si evidenziavano aberrazioni cromosomiche.

Ulteriore conferma proviene da uno studio su femmine di ratti esposte per 12 settimane al colorante giallo tramonto assieme al conservante benzoato di sodio a dosi variabili da 5 a 200 mg/kg giornalieri di peso corporeo.

La DGA (dose giornaliera ammissibile, o TDI) fissata da EFSA nel 2014 non è poi molto inferiore: 4 mg/kg

– epatotossicità. Questo rischio è emerso in uno studio su ratti esposti per 30 giorni a una forte dose (25-75 mg/kg/die) di una miscela di giallo tramonto, tartrazina e giallo metanil, un colorante per uso esterno, vietato negli alimenti per i suoi effetti neurotossici. Risultati simili sono emersi dalla esposizione delle cavie a 2,5 mg/kg/die di giallo tramonto per 30 giorni

– infiammazione intestinale. Una dose di 2 μg/mL di Sunset Yellow ha alterato la differenziazione delle cellule epiteliali dell’intestino tenue, con effetti infiammatori. Stesso effetto in un test su cavie trattate con 40 mg/kg/die di colorante per una settimana

– cambiamenti ematologici. Le cavie esposte a una combinazione di giallo tramonto e benzoato di sodio per 12 settimane hanno mostrato una diminuzione dell’emoglobina, della conta dei globuli rossi e dei globuli bianchi. Le dosi erano molto vicine alle DGA: 5 mg/kg e 10 mg/kg per il benzoato.

‘Nel complesso, l’attuale DGA sembra essere un limite sicuro sulla base delle prove disponibili, sebbene dosi più elevate possano indurre molteplici effetti tossici’, osservano gli autori dello studio.

3) E122, azorubina, carmoisina

Il colorante rosso E122 ricade a pieno titolo tra gli additivi alimentari da evitare. Gli studi più recenti ne evidenziano una tossicità a vari livelli.

Un effetto pro-infiammatorio emerge in diversi studi. La combinazione rosso-arancio di azorubina e giallo tramonto (E110) sperimentata per 30 giorni sui ratti a dosi da 5 a 300 mg/kg, ad esempio, ha alterato i biomarcatori infiammatori delle cavie. (8)

Un’eruzione cutanea fissa ricorrente da farmaco viene documentata nel caso di un bambino trattato con uno sciroppo a base di paracetamolo contenente questo (inutile) colorante. (9)

Dosi di azorubina vicine alla DGA/TDI (4 mg/kg) hanno provocato un aumento dell’apoptosi cellulare. Dosi superiori hanno invece mostrato un effetto negativo sulla fertilità dei topi maschi. Un esperimento sulle larve di pesce zebra ha poi evidenziato aberrazioni cromosomiche.

‘Nel complesso, nonostante il basso apporto come additivo alimentare, l’azorubina può rappresentare un problema di salute. Pertanto, il suo utilizzo deve essere attentamente monitorato e le autorità valuteranno presto nuove prove’, concludono gli autori dello studio.

4) E123, rosso amaranto

Il rosso amaranto E123 è il colorante degli aperitivi. Viene impiegato in bevande alcoliche e bitter analcolici, oltre che nelle uova di pesce.

Negli Stati Uniti è vietato dal 1976 per i suoi potenziali rischi per la salute umana. Nella UE, invece, nel 2009 la DGA è stata ridotta a 0,15 mg/kg di peso corporeo al giorno.

È accertato che questo colorante penetra diversi organi (polmoni, cuore e fegato, ma non il cervello) e i feti. Non sono emerse prove di genotossicità o cancerogenicità. È invece emerso un effetto teratogeno (nocivo per il feto) nei test su embrioni di pesce zebra, con esposizione alla sostanza in misura superiore alla DGA.

‘La valutazione e il controllo normativo di questo colorante sono necessari per valutare i suoi potenziali rischi per i consumatori’, commentano gli autori dello studio.

5) E124, Ponceau 4R, rosso cocciniglia A

Il rosso cocciniglia è fortemente sospettato di tossicità per lo sviluppo, oltre a favorire l’ADHD. Queste evidenze e l’elevato consumo stimato soprattutto tra bambini e ragazzi hanno convinto EFSA a ridurre la DGA per l’E124 da 4 mg/kg a 0,7 mg/kg di peso corporeo. (10)

La tossicità di questo colorante è ancora oggetto di ricerca.

Il mix con altri additivi, negli studi su animali, ha consentito di associare E124 a un potenziale effetto mutageno e ad alterazione dello spessore della parete duodenale.

Uno studio prenatale sul pesce zebra ha invece evidenziato tossicità per lo sviluppo in termini di alterazioni nella funzionalità cardiovascolare. La frequenza cardiaca è aumentata del 32% nei pesci giovani.

Una reazione allergica è stata rilevata in un test su soli 19 bambini.

Un esperimento in vitro rivela infine un potenziale pro-infiammatorio di E124, in particolare correlato all’asma.

‘Sia l’EFSA che il JECFA hanno pubblicato le loro valutazioni più di un decennio fa; pertanto, sono necessarie nuove valutazioni’, annotano gli autori dello studio.

6) E127, eritrosina, il finto rosso delle ciliegie

Le ciliegie in conserva sono l’unico alimento ove è autorizzato l’impiego del colorante rosso E127.

L’eritrosina è correlata allo sviluppo di cellule tumorali tiroidee. L’evidenza è emersa in uno studio sui topi, circostanza che ne lascia dubbia l’equivalenza nell’uomo. EFSA ha rivalutato la sostanza nel 2011 e ha definito una DGA di 0,1 mg/kgpc/die. (11)

Studi successivi su questo colorante evidenziano:

– potenziali danni alle cellule viventi sia nei modelli in vitro che in vivo a concentrazioni molto basse

– danni ai tessuti testicolari, compromissione della ritenzione della memoria non spaziale nonché a un aumento del comportamento simile all’ansia nelle cavie animali trattate con un mix di eritrosina e tartrazina a dosi superiori alla DGA

– danni al tubo neuronale in embrioni di pollo trattati con basse dosi dell’additivo.

7) E129, rosso allura

Il rosso allura ‘richiede un monitoraggio continuo’ perché può nuocere alla salute anche alla dose giornaliera accettabile (DGA, o TDI) stabilita da EFSA nel 2009 in 7 mg/kgpc/die.

Le evidenze scientifiche, in studi sugli animali, associano l’esposizione ad Allura Red a:

–  aberrazioni in fegato e reni, dopo la somministrazione della dose ADI per 4 settimane

– neurotossicità, in termini di compromissione della memoria spaziale

– allergie, intolleranze e ipersensibilità

– effetto di innesco di malattie autoimmuni (colite nei topi dopo apoptpsi di cellule epiteliali intestinali).

È autorizzato in conserve di frutti rossi, carne in scatola, crostacei precotti, bitter alcolici e altri alimenti.

8) E131, blu patentato

Il Patent Blue può indurre reazioni allergiche o anafilassi quando impiegato come mezzo di contrasto negli interventi chirurgici.

Impiegato come colorante alimentare, invece, è sospettato di causare allergie. Tuttavia, uno studio clinico con somministrazione di una piccola dose (2,5 mg) di E131 a 9 bambini non ha confermato i sospetti.

EFSA (2013) ha ridotto la DGA/TDI da 15 a 5 mg/kg/die, a causa di effetti ematologici indesiderati che si verificano dopo l’assunzione cronica di dosi elevate.

9) E132, carminio d’indaco o indigotina

Il colorante E132 sembra sicuro alla dose giornaliera accettabile (DGA) definita da EFSA in 5 mg/kg/die.

Recenti studi in vitro indicano effetti citossici in caso di somministrazione di dosi elevate.

‘Probabilmente c’è un rischio molto basso quando l’indaco carminio viene utilizzato come colorante alimentare; tuttavia, la sua possibile tossicità merita ulteriori ricerche’, concludono gli autori dello studio.

10) E133, blu brillante FCF

La DGA/TDI del colorante E133 è stata confermata da EFSA nel 2010 in 6 mg/kg/die. A questa dose tuttavia alcuni studi identificano rischi per la salute.

Il blu brillante FCF risulta avere un potenziale citotossico e genotossico sui linfociti del sangue umano (Kus et al., 2015). (12)

Danni al DNA negli spermatozoi sono stati indotti da concentrazioni più elevate di blu brillante (200 e 500 μg/mL). Esperimenti in vitro mostrano infine un aumento della crescita delle cellule tumorali.

Brilliant Blue è inoltre associato a tossicità per lo sviluppo fetale. Inoltre, come già visto per il Ponceau 4 R, in uno studio su embrioni di pesce zebra ha aumentato del 10% la frequenza cardiaca.

Alterazioni ematologiche e immunitarie sono inoltre emerse a livello dell’organismo intero esponendo i ratti alla somministrazione orale di 1,2 mg/kg per 90 giorni (la DGA è di 6 mg).

11) E142, verde S

La DGA/TDI del colorante E142 è ferma a 5 mg/kg/die dal 1974. I dati sulla genotossicità sono tuttavia scarsi.

Gli autori dello studio in esame non hanno trovato studi clinici, preclinici o in vitro rilevanti per valutare la tossicità del verde S negli esseri umani.

12) E155, bruno HT

Questo colorante marrone viene impiegato senza limiti nel bollo impresso sulle carni non trasformate e nei crostacei precotti. Con limiti viene inoltre aggiunto in altri alimenti.

Non rientra tra i coloranti azoici correlati alla ADHD. Si teme tuttavia che la DGA (1,5 mg/kgpc/die) possa venire superata da bambini e anziani.

Gli studi sulla tossicità di E155 (Brown HT) sono scarsi.

‘Per questa revisione, non abbiamo trovato studi clinici, preclinici o in vitro recenti rilevanti per la valutazione della tossicità di Brown HT negli esseri umani’, dichiarano i ricercatori.

13) E151, nero brillante PN

Il nero brillante viene considerato sicuro alla DGA fissata da EFSA a 5 mg/kgpc. La stessa Authority considera improbabile il superamento di tale soglia in tutte le fasce di popolazione.

Viene impiegato nei prodotti a base di pesce e crostacei, oltreché nelle uova di lompo scure.

14) E180, litolrubina BK

Il rosso Lithol Rubine BK è un colorante azoico di origine petrolchimica. Viene generalmente usato nei cosmetici. L’impiego alimentare è limitato alla colorazione delle croste commestibili di formaggio.

L’ultima rivalutazione di E180 da parte di EFSA risale al 2010, la DGA è di 1,5 mg/kgpc/die. Sono state segnalate allergie, ma nessun indizio grave di tossicità.

Limiti basati su dati superati

A dieci anni dalle ultime revisioni, i pareri sulla tossicità dei coloranti alimentari sintetici, nonché le stime dell’esposizione della popolazione e le DGA o TDI – vale a dire, le dosi massime consentite – meritano un aggiornamento che includa le nuove evidenze, sottolineano i ricercatori cechi.

I consumatori, nell’attesa, dovrebbero provare a ridurre i consumi di coloranti di sintesi e proteggere i bambini anche dalle piccole quantità presenti in dolciumi, snack e altri alimenti ultraprocessati.

Marta Strinati

Note

(1) Amchova P, Siska F, Ruda-Kucerova J. Food Safety and Health Concerns of Synthetic Food Colors: An Update. Toxics. 2024 Jun 27  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC11280921/

(2) Marta Strinati, Dario Dongo. I coloranti alimentari sintetici aggravano le anomalie neuro-comportamentali dei bambini. GIFT (Great Italian Food Trade). 25.5.21

(3) Ameur FZ, Mehedi N, Soler Rivas C, Gonzalez A, Kheroua O, Saidi D. Effect of tartrazine on digestive enzymatic activities: in vivo and in vitro studies. Toxicol Res. 2019 Nov 21;36(2):159-166. doi: 10.1007/s43188-019-00023-3. PMID: 32257928; PMCID: PMC7099100. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7099100/

(4) Dario Dongo, Alessandra Mei. Zafferano, da Israele un sistema innovativo per la coltivazione indoor. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.12.22 https://

(5) Marta Strinati. Aperitivi analcolici, il nostro test su 11 prodotti. GIFT (Great Italian Food Trade). 6.8.21

(6) Aguilar, F., et al. “Scientific opinion on the re-evaluation of quinoline yellow (E 104) as a food additive.” EFSA JOURNAL 1329 (2009): 1-40.

(7) European Food Safety Authority. “Refined exposure assessment for Quinoline Yellow (E 104).” EFSA Journal 13.3 (2015): 4070.

(8) Khan IS, Ali S, Dar KB, Murtaza M, Ali MN, Ganie SA, Dar SA. Toxicological analysis of synthetic dye orange red on expression of NFκB-mediated inflammatory markers in Wistar rats. Drug Chem Toxicol. 2022 Nov;45(6):2626-2636. doi: 10.1080/01480545.2021.1979579. Epub 2021 Sep 24. PMID: 34555984

(9) Panachiyil G.M., Babu T., Sebastian J., Doddaiah N. A Pediatric Case Report of Fixed Drug Eruption Related to Carmoisine Colorant Present in Paracetamol Syrup. Indian J. Pharmacol. 2019;51:279–281. doi: 10.4103/ijp.IJP_29_19.

(10) EFSA Panel on Food Additives and Nutrient Sources Added to Food. “Scientific Opinion on the re‐evaluation of Ponceau 4R (E 124) as a food additive.” EFSA Journal 7.11 (2009): 1328. https://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/1328

(11) EFSA Panel on Food Additives and Nutrient Sources added to Food (ANS). “Scientific Opinion on the re‐evaluation of Erythrosine (E 127) as a food additive.” EFSA Journal 9.1 (2011): 1854. https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.2903/j.efsa.2011.1854

(12) Kus E, Eroglu HE. Genotoxic and cytotoxic effects of Sunset Yellow and Brilliant Blue, colorant food additives, on human blood lymphocytes. Pak J Pharm Sci. 2015 Jan;28(1):227-30. PMID: 25553699.

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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