La Commissione europea ha finalmente definito nuovi limiti alla presenza di piombo e cadmio negli alimenti. I due metalli pesanti sono tossici per l’uomo e cancerogeni. Le allerta europee registrate nel RASFF indicano tra l’altro un maggior rischio di contaminazione sui prodotti in arrivo da diversi Paesi extra-UE.
Piombo e cadmio, naturalmente presenti nell’ambiente e nella crosta terrestre, sono veicolati nell’organismo attraverso inalazione e ingestione. La loro concentrazione nei cibi va ricondotta alla presenza di inquinanti, nelle attività agricole e industriali.
Piombo, dal vino agli alimenti per lattanti
Il reg. (UE) 2021/1317 – nel recepire, dopo due anni, le indicazioni formulate dal Codex Alimentarius il 12.7.19 (CAC42) – riduce e/o introduce nuovi limiti per il piombo, a decorrere dal 30.8.21, su alcuni alimenti per lattanti e bambini, sale, funghi selvatici, vini, vini liquorosi, frattaglie.
Le spezie vengono altresì considerate, ‘anche per contrastare pratiche fraudolente, come l’aggiunta di cromato di piombo alla curcuma‘. (1)
Le fonti di esposizione al piombo
L’esposizione al piombo della popolazione generale avviene attraverso
– gas di scarico di autoveicoli (e inalazione di particolato, le micro-particelle a cui il piombo si lega),
– vernici e smalti al piombo usati su vari oggetti di consumo (mobili, giocattoli, etc.), inclusi i MOCA (materiali a contatto con gli alimenti),
– acqua potabile, in particolare nelle abitazioni servite da vecchie tubature in piombo (fare scorrere l’acqua al mattino è perciò suggerito). L’acqua erogata dai fornitori di servizi idrici è invece sottoposta a trattamento di rimozione dei metalli pesanti e generalmente il piombo non supera i 5 microgrammi/litro, la metà del limite stabilito,
– cereali (escluso il riso), patate e vegetali in primis, a causa della contaminazione dei suoli,
– fumo di tabacco, per la spiccata capacità della pianta ad assorbire il piombo dal terreno, attraverso le radici, e dall’aria, tramite le foglie,
– selvaggina abbattuta da munizioni in piombo e avvelenata dalla dispersione degli stessi proiettili nel suo habitat naturale (2,3).
Piombo, le segnalazioni al RASFF
Le notifiche al RASFF (Rapid Alert System on Food and Feed) per superamento dei limiti alla contaminazione da piombo, negli ultimi 6 mesi, riguardano soprattutto integratori alimentari e cipolle provenienti dall’India.
L’Italia compare come Paese di origine di un vino bianco e salsicce di cinghiale ‘al piombo’. Attenzione richiedono poi i materiali destinati al contatto con gli alimenti (MOCA). Di solito sono contaminati quelli in arrivo dalla Cina. Nella nostra ricognizione l’unica allerta riguarda le posate per bambini ‘Leonardo’, origine Germania, segnalate il 30.10.20 al RASFF per la ricchezza in piombo (1520 mcg/kg) e distribuite anche in Italia (v. richiamo del produttore tedesco).
L’assorbimento nell’organismo
Una volta assorbito, il piombo viene trasportato dal sangue e distribuito a cervello, fegato, reni e ossa, dove persiste per oltre 30 anni. Nell’adulto l’esposizione cronica – vale a dire, a basse dosi per lunghi periodi – causa malattie cardiovascolari con aumento della pressione sanguigna e danni renali.
Per i bambini, i rischi sono più gravi. Nella fase dello sviluppo del cervello (dalla formazione del feto ai primi 6 anni di vita) l’esposizione cronica al piombo è causa di perdita progressiva dell’udito, affaticamento e lentezza cronica, deficit dell’apprendimento e riduzione del quoziente intellettivo (QI), possibili comportamenti antisociali e sindrome ADHD (attention deficit hyperactivity disorder).
Effetti irreversibili
La neurotossicità provoca effetti irreversibili sul cervello dei bambini, anche a bassi livelli di esposizione. La quota di piombo assorbita dai bambini – rispetto alle quantità apportate nei cibi – è infatti tripla rispetto agli adulti (50% vs. 15-20% circa).
Un ulteriore rischio per il feto discende da un processo fisiologico che rimette in circolo nel sangue il piombo accumulato dalla gestante nelle ossa prima della gravidanza.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC, International Agency for Research on Cancer) classifica il piombo inorganico nel Gruppo 2A, probabile cancerogeno.
L’aggravante della povertà
In Italia e negli altri Paesi ad alto reddito l’eliminazione della benzina al piombo (nel 2002), l’introduzione di limiti e divieti alla contaminazione da metalli pesanti e altre misure hanno ridotto la dispersione ambientale di questo metallo. E la relativa esposizione della popolazione. Nei paesi a medio e basso reddito, invece, il fenomeno è ancora incontrollato.
In Africa e Asia, oltre che in America centrale e meridionale e nell’Europa orientale, vive gran parte degli 800 milioni di bambini avvelenati dal piombo, con livelli ematici superiori ai 5 microgrammi per decilitro (µg/dL), riferisce UNICEF. (4) Un livello che comporta una riduzione del QI da 3 a 5 punti. Con danni alla salute dei bambini intossicati e riflessi negativi nelle società in cui vivono in termini di minore produttività, delinquenza e violenza giovanile.
Tutelare i bambini
Il fenomeno interessa tuttavia anche i paesi industrializzati. In Italia, riferisce Unicef, in media 160.862 bambini e ragazzi (0-19 anni) hanno livelli medi di piombo nel sangue superiori ai 5 µg/dL e 20.963 livelli superiori a 10 µg/dL.
Per tutelare i bambini dall’intossicazione, il primo passo è conoscere (e modificare) le fonti di esposizione al piombo negli ambienti più frequentati (casa e scuola), insegnare l’importanza di lavarsi le mani appena rientrati in casa, accertare che la dieta fornisca ferro, calcio e vitamina C in quantità utili a diminuire l’assorbimento di piombo in caso di esposizione.
Cadmio, nuovi limiti
Il cadmio è l’altro metallo pesante per il quale la Commissione europea ha stabilito una riduzione dei limiti alla contaminazione degli alimenti, che in questo caso rappresentano la prima fonte di esposizione umana.
Il reg. (UE) 2021/1323 riduce il tenore massimo di contaminazione da cadmio ammessa per una nutrita varietà di alimenti, a decorrere dal 31.8.21. Frutta, verdura, semi oleaginosi, cereali, cioccolato, carni e frattaglie, pesci, crostacei, molluschi, alimenti per la prima infanzia, integratori, sale. (5)
Le fonti di esposizione al cadmio
Elemento naturalmente presente nell’ambiente, il cadmio è diventato un contaminante pericoloso a causa delle attività dell’uomo. Esso inquina aria, acqua e suolo a causa dello spargimento di fertilizzanti sintetici a base di fosfati, oltreché per estrazione, raffinazione e lavorazione di metalli non ferrosi, produzione di batterie e vernici, impiego di combustibili fossili (carbone e petrolio), incenerimento e smaltimento di rifiuti.
L’alimentazione rappresenta il 90% della fonte di esposizione per l’uomo. Alcuni alimenti sono a maggior rischio di contaminazione. Secondo EFSA, in Europa con una dieta onnivora si assume più o meno la dose settimanale accettabile (2,5 µg/kg pc). Si rischia però di raddoppiarla seguendo una dieta vegetariana e vegana, oltre che consumando grandi quantità di molluschi e crostacei. L’acqua potabile può contenere fino a 5 µg/l di cadmio. (6)
Altra fonte di contaminazione sono gli utensili da cucina (MOCA, materiali a contatto con gli alimenti) se sottoposti a cadmiatura (un rivestimento).
Il contatto più diretto è tuttavia il fumo di tabacco, la cui pianta assorbe alte quantità di questo metallo pesante, come già visto per il piombo. Ogni sigaretta contiene 1-2 µg di cadmio, di cui il 10% viene inalato e il 5% assorbito.
Cadmio, le segnalazioni al RASFF
Le segnalazioni al RASFF (Rapid Alert System on Food and Feed) negli ultimi 6 mesi per presenza eccessiva di cadmio riguardano nel 70% dei casi i prodotti ittici, come mostra la tabella a seguire.
In un solo caso la notifica inoltrata dall’Italia riferisce a un prodotto distribuito ai consumatori e richiamato. Si tratta del calamaro indopacifico congelato proveniente dall’India commercializzato in vaschetta da 400g a marchio Albatros della Marr spa (gruppo Cremonini). Il richiamo è stato comunicato il 13.7.21 al ministero della Salute (il giorno successivo al RASFF), a causa di una contaminazione in misura più che doppia rispetto ai limiti (2,39 vs 1 mg/kg).
In considerazione delle varietà ittiche segnalate per eccessiva contaminazione da cadmio, è utile ricordare l’utilità di privilegiare il consumo di pesce azzurro, economico e salutare.
Gli effetti sulla salute
L’inalazione (fumo di tabacco o polveri) è la peggiore via di contatto con il cadmio, determina un assorbimento nei polmoni del 5–50%, che poi va in circolo.
L’assorbimento del metallo è invece dell’1-10% in caso di ingestione e di una percentuale inferiore a 1 nell’esposizione cutanea. La carenza di ferro e zinco nel sangue favorisce l’assorbimento di cadmio nel tratto gastrointestinale.
Quando assorbito, il cadmio si distribuisce in tutti gli organi, con maggiori concentrazioni in fegato, reni e ossa (dove permane per 10-30 anni). Viene eliminato lentamente attraverso urine e feci.
Tossicità a esposizione cronica
L’esposizione a piccole dosi di cadmio per molti anni può causare malattie renali, ipertensione, patologie cardiovascolari, osteoporosi e tumore al polmone (in particolare con inalazione di fumo di tabacco e polveri). La IARC lo classifica nel gruppo 1, sicuramente cancerogeno per l’uomo.
I bambini sembrano soggetti agli stessi rischi degli adulti, con una più spiccata debolezza delle ossa. Tuttavia, mancano studi sulla tossicità del cadmio nelle prime fasi di vita.
Marta Strinati
Note
(1) regolamento (UE) 2021/1317 della Commissione del 9 agosto 2021 che modifica il regolamento (CE) n. 1881/2006 per quanto riguarda i tenori massimi di piombo in alcuni prodotti alimentari. Eur-lex https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32021R1317&from=EN#d1e32-3-1
(2) ISSalute. Piombo https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/p/piombo#link-approfondimento
3) Il piombo nelle munizioni da caccia: un pericolo sottovalutato. Agrifoglio ALSIA, https://www.alsia.it/opencms/opencms/agrifoglio/agrifoglio_online/dettaglio/articolo/Il-piombo-nelle-munizioni-da-caccia-un-pericolo-sottovalutato-PRIMA-PARTE/?numagri=94&Mese=Aprile
4) UNICEF. The Toxic Truth, 2020 https://www.datocms-assets.com/30196/1607941044-the-toxic-truth1.pdf
5) regolamento (UE) 2021/1323 della Commissione del 10 agosto 2021 che modifica il regolamento (CE) n. 1881/2006 per quanto riguarda i tenori massimi di cadmio in alcuni prodotti alimentari. Eur-lex https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32021R1323&from=EN
6) ISSalute. Cadmio. https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/c/cadmio#come-determinare-l%E2%80%99esposizione-a-cadmio
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".