Le microplastiche e nanoplastiche sono ubiquitarie. Si trovano nell’aria, nell’acqua e in vari cibi. Anche dentro – e non solo attorno – la frutta e la verdura. In mele e carote soprattutto. La triste scoperta proviene da uno studio italiano, ‘Micro- and nano-plastics in edible fruit and vegetables. The first diet risks assessment for the general population‘, pubblicato su Environmental Research. (1)
Lo studio
I ricercatori del laboratorio di Igiene ambientale e degli alimenti dell’Università di Catania in collaborazione con il Laboratoire de Biochimie et Toxicologie Environnementale di Sousse (Tunisia) hanno analizzato 36 prodotti tra frutta (mele e pere) e ortaggi (carote, lattughe, broccoli e patate). I campioni sono stati raccolti in sei punti vendita di Catania (3 fruttivendoli, un supermercato e due negozi a km zero), in altrettante zone della città.
Dopo avere lavato frutta e verdura, i ricercatori hanno sbucciato e centrifugato i singoli campioni. Mediante una innovativa tecnica (brevettata dal laboratorio etneo, diretto dalla professoressa Margherita Ferrante) hanno infine misurato dimensioni e quantità delle microplastiche contenute nell’alimento.
I risultati
Gli esami hanno rilevato la presenza di microplastiche di misure comprese tra un minimo di 1,51 μm (nelle carote) a 2,52 μm (nelle lattughe). Una forma che penetra facilmente nelle cellule di semi, radici, foglie e frutti. (2)
La contaminazione, espressa in particelle per grammo (ppg) di vegetale, ammonta mediamente a 223mila ppg (52.600-307.750) nella frutta e a 97.800 ppg (72.175-130.500) nella verdura.
I livelli più alti di microplastiche nei frutti vanno attribuiti a diversi fattori, secondo i ricercatori. L’elevatissima vascolarizzazione della polpa del frutto, le maggiori dimensioni e complessità dell’apparato radicale. L’età dell’albero può inoltre favorire accumuli a cui le verdure sono meno esposte, avendo un ciclo di vita più breve.
La carota (il cui ciclo di sviluppo è di 60– 75 giorni) è risultata essere l’ortaggio più contaminato. Presumibilmente a causa dei piccoli peli attorno alla sua radice centrale, che possono favorire l’accesso alle microplastiche di dimensioni più piccole.
La dose giornaliera di microplastiche
Lo studio dell’Università di Catania ha inoltre incrociato i livelli di contaminazione da microplastiche con le Estimated Daily Intakes (Assunzioni giornaliere stimate) di frutta e verdura per adulti e bambini. (3) Ne deriva la prima stima mai calcolata dell’esposizione a microplastiche di dimensioni inferiori a 10 microns della popolazione generale mediante il consumo di tali alimenti.
I bambini, come mostra la tabella, sono ben più esposti ai contaminanti rispetto agli adulti. L’esposizione a queste come ad altre sostanze di potenziale tossicità si misura infatti in relazione al peso corporeo, che nei più piccoli è sostanzialmente inferiore.
‘Nonostante l’abbondante presenza di microplastiche nelle verdure indagate sia di notevole preoccupazione, l’esposizione attraverso l’ingestione di questi alimenti è inferiore al consumo di acqua minerale in bottiglia di PET’, commentano i ricercatori. (4)
Marta Strinati
Note
1) Gea Oliveri Conti Ph, Margherita Ferrante, Mohamed Banni, Claudia Favara, Ilenia Nicolosi, Antonio Cristaldi Ph, Maria Fiore Ph, Pietro Zuccarello Ph. Micro- and nano-plastics in edible fruit and vegetables. The first diet risks assessment for the general population. Environmental Research, Volume 187, August 2020, 109677. https://doi.org/10.1016/j.envres.2020.109677
2) V. Karl-Josef Dietz, Simone Herth, Plant nanotoxicology, Trends in Plant Science, Volume 16, Issue 11, 2011, https://doi.org/10.1016/j.tplants.2011.08.003
3) Il calcolo si basa su un consumo giornaliero distinto per adulti e bambini come segue: mele e pere 165,3 e 115,7 g rispettivamente per adulti e bambini, lattuga e broccoli 53,0 e 24,2 g, patate 78,5 e 65,0 g, carote 20,3 e 18 g. Il peso corporeo medio considerato è di 70 kg per gli adulti e 16 kg per i bambini
4) L’assunzione giornaliera stimata (EDI) di microplastiche mediante il consumo di acqua minerale imbottigliata in PET è di 40,1 μg / kg / peso corporeo / giorno per gli adulti e 87,8 μg / kg / peso corporeo / giorno per i bambini. V. P. Zuccarello, M. Ferrante, A. Cristaldi, C. Copat, A. Grasso, D. Sangregorio, M. Fiore, G. Oliveri Conti, Exposure to microplastics (<10 μm) associated to plastic bottles mineral water consumption: The first quantitative study, Water Research, 2019, https://doi.org/10.1016/j.watres.2019.03.091
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".