HomeSicurezzaL'Authority belga chiude lo stabilimento Ferrero per i sospetti casi di salmonella...

L’Authority belga chiude lo stabilimento Ferrero per i sospetti casi di salmonella collegati ai Kinder

L’Authority belga per la sicurezza alimentare l’8.4.22 ha revocato l’autorizzazione allo stabilimento Ferrero di Arlon, fonte di circa il 7% dei volumi globali totali di prodotti Kinder, dal quale provengono le 5 linee di prodotti sospettati di avere causato oltre 100 casi di salmonella.


AGGIORNAMENTO del 9.4.22

Il richiamo in Italia per il caso Kinder Ferrero, dapprima limitato agli ovetti ripieni Schoko-Bons, è stato esteso ad altri 3 prodotti:

  • Kinder Sorpresa Maxi Puffi (100g),
  • Kinder Sorpresa Maxi Miraculous (100g),
  • Kinder Sorpresa T6 Pulcini (120g).

Per informazioni, contattare l’assistenza consumatori di Ferrero al numero verde 800-909690.


L’Authority belga ferma Ferrero

Sulla base delle indagini svolte dal Fasfc e della constatazione nelle ultime ore che l’azienda non è in grado di fornire informazioni complete per tale indagine, l’Agenzia oggi revoca l’autorizzazione allo stabilimento di Arlon. Allo stesso tempo, oggi vengono richiamati tutti i prodotti Kinder prodotti da Ferrero Arlon‘.

Il richiamo precauzionale (volontario) comunicato da Ferrero il 5.4.22 era riferito ai lotti di prodotti sospettati di una correlazione con oltre 100 casi di salmonellosi nei bambini in diversi Paesi europei, come abbiamo visto. Tale misura volontaria è ora giudicata insufficiente.

La FSFC ha infatti ordinato di eliminare dagli scaffali tutta la produzione dello stabilimento Ferrero di Arlon. ‘Questa estensione di ritiro include TUTTI i prodotti “Kinder Surprise”, “Kinder Surprise Maxi”, “Kinder Mini Eggs” e “Schoko Vouchers” indipendentemente dal numero di lotto o dalla data di scadenza‘, intima l’Authority, che ‘chiede inoltre alle società di distribuzione di rimuovere questi prodotti dai loro scaffali‘.

‘Confermato il nesso tra Kinder e salmonellosi’

La presenza di focolai di salmonellosi in diversi Paesi europei è stata ricondotta al consumo dei 5 prodotti Kinder richiamati. Nel richiamo in Italia degli ovetti ripieni Schoko-Bons, tuttavia, la multinazionale sembra escludere la correlazione, precisando che ‘Ferrero rassicura inoltre che, ad oggi, nessun prodotto analizzato sui mercati coinvolti dal richiamo è risultato contaminato da salmonella‘.

Di tenore opposto è invece la conclusione cui giunge l’Authority belga: ‘Diversi casi di Salmonellosi sono stati segnalati in Europa per diverse settimane. A fine marzo si sospettava un legame tra questi contagi e lo stabilimento Ferrero di Arlon. Il collegamento è stato successivamente confermato‘.

Di questa evidenza, tuttavia, a oggi nel portale RASFF non v’è traccia.

Da Ferrero informazioni incomplete

L’Authority non fornisce ulteriori dettagli. Spiega invece che dai primi segnali di fine marzo, ‘ha condotto un’indagine approfondita presso Ferrero Belgio‘. Infine, l’8 aprile, ‘sulla base delle risultanze e in assenza di informazioni complete forniteci da Ferrero, il FASFC ha revocato l’autorizzazione al sito produttivo Ferrero di Arlon’.

La FASFC segue da vicino tutte le misure adottate da Ferrero e consentirà la riapertura dello stabilimento solo se Ferrero sarà in grado di fornire le necessarie garanzie di conformità alle norme e ai regolamenti per la sicurezza alimentare‘.

Sulla vicenda interviene il ministro dell’Agricoltura belga, David Clarinval: ‘Sono soddisfatto del lavoro che la FASFC ha svolto in questi giorni. Alla luce della situazione, per fare chiarezza, si è deciso di revocare l’autorizzazione allo stabilimento Ferrero di Arlon. Una decisione del genere non è mai presa alla leggera, ma le circostanze attuali la rendono necessaria. La sicurezza alimentare dei nostri cittadini non va mai trascurata‘.

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

Articoli correlati

Articoli recenti

Commenti recenti