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Zuccheri e obesità. L’Efsa si accinge a rivedere le Assuzioni di Riferimento, mentre l’OMS pubblica nuovi dati

Zuccheri e obesità, Obeso un bambino su tre, secondo l’ultimo rapporto dell’OMS. L’Efsa si accinge a rivedere le Assunzioni di Riferimento. È dunque necessario valutare con attenzione i rischi legati ai consumi eccessivi di zuccheri, e definire opportune misure per proteggere la salute pubblica.

In Europa oggi un bambino su tre in età scolare primaria (6-9 anni) risulta affetto da obesità. Con prevalenza nei Paesi che affacciano sul Mediterraneo. È quanto emerge dal rapporto pubblicato in questi giorni da WHO Regional Office for Europe, (1) che evidenzia il consumo eccessivo di dolci e bevande zuccherate da parte di bambini e adolescenti.

Occorre perciò rivedere il limite empirico stabilito in 90 grammi di carboidrati al giorno per un adulto. (2) Tanti e forse troppi, il 18% dell’energia giornaliera raccomandata (2000 kcal). Quasi il doppio della soglia indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ad avviso della quale gli zuccheri semplici non dovrebbero apportare più del 10% dell’energia. Quasi il quadruplo dell’apporto di zuccheri raccomandato dalla stessa OMS (o WHO, World Health Organization), 5% dell’energia totale. (3)

Alla European Food Safety Authority è stato richiesto da cinque Paesi scandinavi di rivedere il proprio parere del 2010 sul consumo di zuccheri. Ove non si erano considerate le evidenze scientifiche (4) sulla capacità dello zucchero di favorire sovrappeso e obesità. Oltre a diabete di tipo 2 e sensibilità all’insulina, intolleranza al glucosio, fattori di rischio cardiovascolare. Nonché, più in generale, gli stati infiammatori. L’unico problema legato al consumo di zuccheri risultava essere la maggior esposizione al rischio di carie dentali. (5)

Il parere EFSA sulle Assunzioni di Riferimento relative agli zuccheri è atteso per il 2020. Dopo due cicli di consultazioni con le parti sociali interessate (stakeholders), previste nel 2018 e 2019. Frattanto, l’epidemia di obesità e diabete dilaga a macchia d’olio, e le lobby industriali continuano ad opporsi sia all’adozione dei profili nutrizionali sugli alimenti, sia all’impiego di strumenti di informazione nutrizionale di sintesi, come i ‘semafori’ britannici o il sistema francese NutriScore.

Quali interessi devono prevalere? A ciascuno ogni miglior riflessione, secondo coscienza. Quella che manca a Big Food, la quale continua a invadere gli spazi di intrattenimento dei ragazzi col social marketing più spregiudicato, per promuovere cibi e bevande HFSS (High Fats, Sugars and Sodium). Noti anche come junk-food, o cibo-spazzatura. Sempre in attesa di regole – non edulcorate – per la salvaguardia della salute pubblica.
DD

Note

(1) Rapporto Adolescents obesity and related behaviors, Trends and inequalities in the WHO European region, 2002-2014, ISBN 978 92 890 5240 5, su http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0019/339211/WHO_ObesityReport_2017_v2.pdf?ua=1

(2) V. reg. UE 1169/11, Allegato XIII, Parte B

(3) NB: basta consumare una lattina di Coca-Cola o bevande simili per superare la quantità di zuccheri raccomandata ogni giorno a un adulto

(4) Gli studi scientifici all’epoca disponibili erano stati ritenuti parziali e non conclusivi. Cfr. https://www.efsa.europa.eu/en/press/news/170323-0

(5) Il ‘rischio carie’ oltretutto non veniva attribuito alla quantità bensì alla frequenza di consumo di alimenti recanti zucchero (es. chewing-gum, caramelle)

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