L’obesità infantile in Italia è sempre in agguato. 1 minore su 4 è a rischio, a causa di sovrappeso e sedentarietà. Il rapporto Istat 29.10.19, ‘Stili di vita di bambini e ragazzi – anni 2017-2018’.
Cibo spazzatura e povertà educativa
Obesogeno è il contesto sociale che ridonda di cibo spazzatura. Alimenti ultraprocessati carichi di grassi, zuccheri e sale, vengono proposti e propinati ai bambini e ai minori in ogni dove, con una leggerezza che non vi è consona.
‘Ben un quarto dei bambini e degli adolescenti consuma quotidianamente dolci e bevande gassate, il 13,8% snack salati’. (1)
L’educazione alimentare ancora latita nelle scuole, con buona pace agli impegni assunti il 17.1.19 in Conferenza Stato-Regioni. E alla povertà educativa dei genitori si associa la prevalenza di diete squilibrate e peso in eccesso.
L’obesità è predittiva, oltretutto. Secondo Istat, un terzo dei bambini e la metà degli adolescenti sovrappeso mantengono lo stigma anche da adulti. Con maggiore occorrenza di malattie croniche a ciò associate.
Obesità infantile e sovrappeso in Italia, i dati
Il 25,2 % dei bambini e ragazzi in Italia, dai 3 ai 17 anni, è in sovrappeso. Si tratta di 2,130 milioni di minori, inesorabilmente predisposti a una maggiore occorrenza di malattie in età adulta. E sono pochi meno – quasi 2 milioni, pari al 22,7% del totale – quelli che non praticano sport né attività fisica.
Il divario tra Nord e Sud è spiccato. L’indice di sovrappeso dei minori al Sud è spiccato (32,7%) rispetto al Nord (20,6%). Quasi doppio in Campania (35,4%) rispetto al Nord-ovest (18,8%). 22,5% in Nord-est, 24,2% al Centro, 29,9% delle Isole. E i maschi, a livello nazionale, sono più a rischio delle femmine (27,8% vs. 22,4%). (2)
I più piccoli sono esposti al rischio maggiore, con il 30,4% di sovrappeso raggiunge nella fascia di età 3-10 e il 18% di obesità supera nelle prime classi elementari (7-8 anni). Il diabete di tipo 2 è raddoppiato tra i giovani (15-25) nell’ultimo decennio e ancora si discute della Sugar Tax in termini filosofici o occupazionali, trascurando il fattore salute. (2)
Stili di vita e diete squilibrate
La dieta dei minori in Italia è ancora mediamente squilibrata. Il 74,2% dei bambini e degli adolescenti consuma frutta o verdura ogni giorno, ma solo il 12,6% arriva a consumarne 4 o più porzioni. Soprattutto, si registra un accesso giornaliero a cibi troppo dolci, grassi e salati. Le c.d. calorie inutili:
- il 28,3% dei minori italiani consuma ogni giorno dolciumi,
- il 24,9% bevande gassate,
- il 13,8% snack salati.
Il fattore familiare
L’Istat sottolinea come i comportamenti poco salutari dei genitori possano influenzare quelli dei figli. A fare la differenza sono le diseguaglianze economiche, e ancor più quelle educative. ‘Più elevato è il titolo di studio conseguito dai genitori, più accurato è l’aspetto nutrizionale dei bambini in termini sia di consumo quotidiano di frutta e verdura e sia di adeguatezza nelle quantità consumate giornalmente’.
Gli snack salati sono consumati regolarmente dall’8,5% dei bambini e ragazzi (3-17 anni) che vivono in famiglie di status socio-culturale più elevato, e dal 18,1% di quelli che hanno almeno un genitore con al massimo la licenza media. Stessa dinamica per il consumo di bevande gassate, che riguarda il 18,8% degli adolescenti se almeno uno dei genitori ha la laurea o un titolo superiore e arriva al 29,6% di quelli con genitori che hanno frequentano al massimo la scuola dell’obbligo. Così,
‘si osserva che tendono a essere maggiormente in sovrappeso o obesi i bambini e ragazzi che vivono in famiglie con risorse economiche scarse o insufficienti, ma soprattutto in quelle in cui il livello di istruzione dei genitori è più basso. La quota di bambini in eccesso di peso è infatti pari al 19% tra quanti vivono in famiglie con genitori laureati ma raggiunge il 30,1% se i genitori non sono andati oltre la scuola dell’obbligo’ (Istat, cit.).
Sabrina Bergamini e Dario Dongo
Note
(1) Istat (2019). Stile di vita di bambini e ragazzi, Anni 2017-2018
(2) Si veda il precedente articolo Obesità in Italia, un paese malato