Noci e arachidi, protezione contro le malattie cardiovascolari
Consumare frutta secca cinque o più volte a settimana può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari in misura del 14%, quello di ictus per il 20%, a raffronto con i consumi sporadici. Il dato conferma evidenze già acclarate sui benefici della frutta secca, ma emerge dal più ampio studio finora condotto sul tema.
Gli autori della ricerca – pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology e cofinanziata dalle associazioni dei produttori californiani di noci e di arachidi – hanno analizzato 210 mila questionari sulle abitudini alimentari, compilati dai partecipanti a tre grandi studi epidemiologici condotti su personale qualificato (medici e infermieri).
L’analisi si è concentrata sulla relazione tra l’insorgenza di malattie cardiovascolari, malattie coronariche e ictus da un lato, e il consumo di frutta secca. Distinguendo i profili di consumo su 4 diversi tipi di frutta secca, e aggiungendo al confronto le arachidi. Le quali ultime, pur appartenendo alla categorie delle leguminose, condividono con la frutta secca le occasioni di consumo e il profilo virtuoso degli acidi grassi.
La ricerca dimostra che all’aumento del consumo di frutta secca (in una razione media di 28 grammi) si associa la diminuzione del rischio di malattie cardiovascolari totali e cardiopatie coronariche. Nella tabella conclusiva sono evidenziati i coefficienti di rischio, variamente diminuiti, in relazione al consumo dei diversi tipi di frutta secca oggetto di studio.