HomeSaluteEcco come l'eccesso di sale favorisce demenza e Alzheimer

Ecco come l’eccesso di sale favorisce demenza e Alzheimer

La demenza e l’Alzheimer si aggiungono alle numerose malattie causate da un apporto eccessivo di sale. Un gruppo di ricercatori della Weill Cornell Medicine di New York ne spiega il meccanismo, in uno studio pubblicato su Nature.(1)

Troppo sale e Alzheimer

Gli Autori della ricerca avevano già dimostrato, in un precedente studio pubblicato su Nature Neuroscience, il rapporto causale tra il consumo di sale in eccesso e il declino cognitivo dei topi. L’attribuzione di questo fenomeno all’irrigidimento delle pareti vascolari – da cui deriva una riduzione dell’afflusso di sangue al cervello – è stata ulteriormente approfondita, con nuove evidenze di tutt’altro tenore.

Gli effetti nocivi dell’eccesso di sodio – come dimostra lo studio in esame – sono infatti determinati da una ridotta produzione di nitrossido da parte delle cellule endoteliali dei vasi cerebrali. Con due conseguenze:

– riduzione del flusso di sangue (ipoperfusione) al cervello e

– alterazione con depositi patologici a carico di una proteina (tau) collegata all’insorgenza dell’Alzheimer.

L’evidenza è stata confermata anche mediante somministrazione, ai topi oggetto della ricerca, di un anticorpo che favorisce la stabilità della proteina tau. Il meccanismo protettivo dell’anticorpo ha disattivato gli effetti della dieta ricca di sale, impedendo lo sviluppo della demenza.

La responsabilità dell’industria alimentare

Ridurre i consumi di sale è estremamente difficile per chi consumi molti alimenti confezionati. Poiché l’industria alimentare continua ad aggiungere ai cibi quantità eccessive di sodio, mettendo così in pericolo la salute dei consumatori. L’ultimo allarme proviene da una ricerca del Joint Research Center (JRC) per conto della Commissione europea. Laddove si è evidenziato come oltre la metà degli alimenti destinati ai bambini e ai ragazzi contenga troppo sale.

Oltre a piatti pronti e snack, notoriamente troppo salati, la minaccia si annida anche in alimenti ‘speciali’. Come dimostrato nelle indagini di mercato condotte da GIFT (Great Italian Food Trade) sui cibi per vegani e vegetariani e gli alimenti senza glutine, in particolare prodotti da forno e pangrattato.

Note

(1) Faraco, G., Hochrainer, K., Segarra, S.G. et al. Dietary salt promotes cognitive impairment through tau phosphorylation. Nature 574, 686–690 (2019) doi:10.1038/s41586-019-1688-z

https://doi.org/10.1038/s41586-019-1688-z

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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