La produzione della soia è strettamente legata alla deforestazione e al fenomeno del land grabbing, anche se l’impatto mediatico è ancora minore rispetto a quello del cacao e della palma da olio in quanto viene utilizzata soprattutto come mangime. Profundo, in collaborazione con il WWF Germania e l’IUCN NL (National Committee of the Netherlands), ha analizzato e confrontato 20 sistemi di standard volontari approvati dalla FEFAC SSG (European Feed Manufacturers’ Federation). (1)
La crescente domanda di soia nel mondo
Secondo i dati FAOSTAT nel 2021 sono state coltivate 388 milioni di tonnellate di soia occupando circa 130 milioni di ettari in tutto il mondo. Per comprendere il forte impatto ambientale, a cui non corrisponde altrettanto dibattito nel pubblico, le coltivazioni di palma da olio hanno occupato “solo” circa 20 milioni di ettari. (2) E questa non consapevolezza in capo ai consumatori è probabilmente dovuta al fatto che il 75% di tutta la produzione mondiale è viene impiegata nei mangimi per gli animali da reddito.
Poiché la popolazione mondiale si prevede crescerà sino a raggiungere i 10 miliardi nel 2050, si presume che anche la richiesta di soia continuerà a crescere per soddisfare la domanda di prodotti di origine animale. E se non verrà coltivata in modo sostenibile, assisteremo alla perdita di ecosistemi fondamentali.
L’impatto della soia sugli ecosistemi
La richiesta di soia, in particolare quella a basso costo destinata agli animali, ha già provocato la distruzione di ecosistemi essenziali e ricchi di biodiversità. Oltre all’Amazzonia, sono stati colpiti il Cerrado, il Gran Chaco e la Chiquitania in Sud America e le Grandi Pianure nel Nord America. Mentre sempre più a rischio sono le savane africane e le prateria dell’Asia Centrale. Nonostante sia la Cina il più grande importatore di soia, è l’Europa ad avere l’impatto maggiore sulle foreste brasiliane.
Oltre al disboscamento, le coltivazioni di soia convenzionali richiedono un cospicuo uso di sostanze chimiche che, se non ben gestite, possono inquinare il suolo e le acque. È quindi necessaria una transizione a un modello sostenibile di coltivazione che rispetti gli ecosistemi e i diritti delle popolazioni locali. FEFAC si è impegnata in tal senso migliorando le linee guida sulla coltivazione della soia nel 2021. Inoltre, dal 2024-2025 gli operatori e i commercianti dovranno garantire che una gamma di prodotti, tra i quali la soia, e i loro derivati, siano deforestation-free. (3) Dovranno inoltre dimostrare di non violare i diritti dei lavoratori e delle popolazioni dove la materia prima viene coltivata.
La valutazione degli standard
Ad oggi, 20 standard volontari sono stati considerati conformi alle linee guida di approvvigionamento della soia (FEFAC SSG). Questi standard sono stati confrontati da Profundo con le 49 disposizioni di base e 11 requisiti aggiuntivi per valutare se lo standard è:
- conforme ai criteri del Deforestation Regulation,
- in linea con i criteri chiave della Corporate Sustainability Due Diligence, (4)
- compatibile con le linee guida dell’Accountability Framework Initiative sulla fornitura di soia esente da conversione e nel rispetto dei diritti umani,
- compatibile con i criteri ISEAL (International Social and Environmental Accreditation and Labelling Alliance) per la valutazione dell’affidabilità del controllo sul rispetto dei precedenti criteri.
I criteri di valutazione sono stati aggiornati con la collaborazione del WWF e sono raggruppati nelle seguenti categorie:
1. Evitare il degrado degli ecosistemi naturali e la perdita di biodiversità;
2. Questioni sociali e diritti umani;
3. Tracciabilità;
4. Governance e livello di garanzia.
Il metodo di confronto utilizzato da Profundo
È stato chiesto ai 20 standard di autovalutarsi con una risposta ‘si/no’ per ogni criterio giustificata da un riferimento alle norme. Le risposte sono state valutate da Profundo e corrette se le prove fornite risultavano insufficienti. Ad ogni criterio è stato assegnato un punteggio da 0 a 1 in base alla risposta data.
Per ogni standard è fornita una valutazione finale reperibile nel report. In via generale, sono state individuate delle aree di miglioramento per tutti gli standard, tra i quali:
- quasi tutti gli standard tollerano le sostanze chimiche il cui utilizzo non è completamente vietato ma limitato;
- la maggior parte degli standard vieta l’immissione di specie invasive, ma quasi nessun VSS richiede che il danno già causato da tali specie venga mitigato;
- nessuno standard richiede piena trasparenza sulla biodiversità;
- nessuno standard richiede la protezione delle specie rare, minacciate e in via di estinzione;
- la governance, la trasparenza e la garanzia possono essere migliorate per quasi tutti gli standard i quali non prevedono un adeguato sistema di controllo interno.
Conclusioni
In conformità con l’EUDR, gli standard dovrebbero prevedere requisiti chiari contro la deforestazione e la conversione di ecosistemi naturali fornendo riferimenti geografici e mappe ad alta risoluzione che vanno conservate per 5 anni. Dovrebbero inoltre essere garantiti i diritti umani e condizioni di lavoro sane e sicure. Nonostante i margini di miglioramento possibili per tutti gli standard, quelli valutati come migliori da Profundo sono: RTRS, Donau Soja, Europe Soya, ProTerra, ProTerra Europe, ISCC EU e ISCC Plus.
I VSS indipendenti e multi-stakeholder, inoltre, si sono dimostrati più solidi rispetto ai programmi di proprietà aziendali in quanto sono governati in modo indipendente e prevedono la partecipazione delle parti interessate. Una parte attiva contro la deforestazione può essere svolta anche dai consumatori, riducendo il consumo di carne e derivati animali.
Alessandra Mei
Note
(1) Pavel Boev, Jan Willem van Gelder. Setting a new bar for deforestation and conversion-free soy in Europe. Profundo. 24.8.2023 https://www.wwf.de/fileadmin/fm-wwf/Publikationen-PDF/Amazonas/Setting-the-new-Bar-for-Conversion-free-Soy-in-Europe.pdf
(2) Dario Dongo. Brasile, land grabbing e deforestazioni per l’olio di palma ‘sostenibile’ di Ferrero e Big Food. Lettera aperta. GIFT (Great Italian Food Trade) 22.5.2023
(3) Dario Dongo. Deforestation Regulation. Al via la due diligence sulle materie prime critiche. GIFT (Great Italian Food Trade) 29.7.2023
(4) Dario Dongo, Alessandra Mei. CSR, European Sustainability Reporting Standard. I nuovi obblighi per le imprese. GIFT (Great Italian Food Trade) 3.7.2023
Laureata in Giurisprudenza all'Università di Bologna, ha frequentato il Master in Food Law presso la stessa Università. Partecipa alla squadra di WIISE srl benefit dedicandosi ai progetti europei e internazionali di ricerca e innovazione.