Monitorare la biodiversità di piante e animali è indispensabile a comprendere lo stato della natura e i segni del cambiamento climatico. E tutti possono contribuire ‘dal basso’ a questa conoscenza collettiva, grazie alla geniale app iNaturalist.
iNaturalist, la app di ricercatori e attivisti
L’applicazione iNaturalist è gratuita, disponibile per android e iOs. L’utente registrato può caricare nel database immagini e informazioni di specie animali e vegetali le più diverse. E non necessariamente rare.
‘Ogni osservazione può contribuire alla scienza della biodiversità, da quella della farfalla più rara a quella dell’erba più comune del tuo cortile. Noi condividiamo i tuoi ritrovamenti con database scientifici quali il Global Biodiversity Information Facility, al fine di aiutare gli scienziati a trovare ed utilizzare i tuoi dati. Tutto ciò che devi fare è osservare!’, avvertono i fondatori di iNaturalist.
Il genio da tre studenti
La piattaforma iNaturalist.org è nata nel 2008 come progetto finale del Master di tre studenti (Ken-ichi Ueda, Nate Agrin e Jessica Kline) della School of Information della UCBerkeley.
Nel 2014 iNaturalist è diventata un’iniziativa della California Academy of Sciences e nel 2017 si è affiliata anche la National Geographic Society.
L’affidabilità e la gratuità dei dati l’ha resa un patrimonio prezioso per i ricercatori, un caso esemplare di citizen science, come osservato in uno studio pubblicato da Nature Ecology and Evolution. (1)
Come funziona
iNaturalist consente di fotografare e caricare nel database ogni specie animale e vegetale, e di aggiungere le proprie considerazioni o informazioni da condividere con una nutrita comunità di ricercatori e ambientalisti. La geolocalizzazione permette di rilevare gli eventuali mutamenti nella biodiversità.
A fine ottobre 2022, la app conta
- quasi 6 milioni di iscritti (5.777.469),
- oltre 119 milioni di osservazioni,
- più di 400mila specie vegetali osservate.
Il braccio pop di iNaturalist
Riconoscere piante e animali a colpo d’occhio è una abilità comune soltanto tra gli esperti. Così, il gruppo di lavoro di iNaturalist ha creato Seek, un’altra app che sfrutta l’intelligenza artificiale (AI) per il riconoscimento rapido di piante e animali.
Uno strumento prezioso per partecipare alla mappatura della biodiversità senza rischiare di condividere informazioni errate o fuorvianti.
Note
(1) A. Dance. Community science draws on the power of the crowd. Nature 609, 641-643 (2022). doi: https://doi.org/10.1038/d41586-022-02921-3
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".