HomeProgressoAustria, il primo bando totale al glifosato in Europa

Austria, il primo bando totale al glifosato in Europa

Per la prima volta – dopo lo scandaloso rinnovo  dell’autorizzazione al glifosato in UE, a novembre 2017 – uno Stato membro vieta il suo impiego sul proprio territorio. Il merito va al Parlamento austriaco, che il 2.7.19 ha approvato il divieto totale di utilizzo del pericoloso  agrotossico, applicando il principio di precauzione per proteggere l’ecosistema e i suoi abitanti. Biologico e ‘senza glifosato’, le soluzioni possibili anche in Italia.

Austria,  la politica risponde ai cittadini

La svolta dell’Austria  nei confronti del glifosate è prova di una politica coerente alle esigenze espresse da una popolazione attenta alla tutela dell’ambiente e della salute. Così – dopo la recente crisi del governo di coalizione tra popolari ed estrema destra (Fpö)  –  ‘i  sostenitori dello stop al glifosato (la stessa Fpö, i social-democratici, gli ecologisti di Jetzt e i liberali Neos) sono riusciti a spuntarla‘, commenta la Tv Svizzera.  (1)

Il principio di precauzione  trova ulteriore fondamento nei più recenti studi  sulla pericolosità dell’erbicida più diffuso al mondo. Nonché in quelli considerati dai Tribunali che in USA hanno condannato Bayer – Monsanto, ad agosto 2018  e marzo 2019,  per i tumori causati a utilizzatori seriali del ‘Roundup Ready’. In linea tra l’altro con le precedenti valutazioni dello IARC  (International Agency for Research on Cancer, OMS), che già nel 2015 aveva inserito la molecola nell’elenco delle sostanze ‘probabilmente cancerogene’.

Italia, oltre al danno la beffa

Il governo Gentiloni  aveva introdotto alcune blande  restrizioni  all’impiego di glifosato in Italia. Il decreto  9.8.16 del ministero della Salute ha infatti vietato l’impiego di glifosate in parchi, giardini e aree verdi frequentate dalla popolazione. Senza peraltro definire apposite misure di controllo né sanzioni. In agricoltura, del resto, la situazione è immutata.

I prodotti fitosanitari che contenengono glifosato  continuano a venire  autorizzati e ampiamente utilizzati in Italia. Addirittura, le aziende agricole convenzionali che continuano a utilizzarli beneficiano dei contributi della PAC nell’ambito delle misure ambientali (!).

La bufala del  ‘bando del glifosato’  è stata diffusa per tranquillizzare i cittadini prendendoli per il naso. L’unico divieto di utilizzo in agricoltura riguarda i soli terreni costituiti da sabbia, nella fase che precede la trebbiatura‘ (Roberto Pinton, segretario di AssoBio). (2)

I dati sui consumi  di agrotossici in Italia, come si è più volte evidenziato, non risultano compatibili con i principi dell’agricoltura ‘integrata’. Sebbene, in teoria, tali principi debbano venire applicati da tutte le aziende agricole italiane (prima ancora che nel resto d’Europa).

Biologico  e ‘senza glifosato’, le soluzioni possibili

Solo i  consumAttori  – ancora una volta, come nei recenti casi di olio di palma, uova da galline allevate a terra, zootecnia e acquacoltura senza antibiotici – possono costringere la filiera a un cambiamento significativo.

Scegliere sempre i  prodotti biologici  costringerà gli agricoltori ad abbandonare in via definitiva l’uso  degli agrotossici. Nel frattanto va apprezzata e merita sostegno – come un passo avanti, in questa direzione – la posizione assunta da  Coop Italia. La prima cooperativa di consumatori ha infatti deciso di eliminare glifosato e altri pesticidi pericolosi da tutte le referenze di ortofrutta a proprio marchio.

Migliaia  di aziende agricole  hanno aderito alla proposta di Coop, che è stata accompagnata da un programma di  formazione e assistenza su come ridurre l’impatto delle attività agricole sull’ecosistema. Anche attraverso l’agricoltura di precisione. Nella duplice prospettiva di ridurre i costi dell’agrochimica e aumentare il valore dei prodotti. L’uovo di Colombo, ovviamente bio.

Dario Dongo e Marta Strinati

Note
(1)  La crisi di governo in Austria è esplosa a metà maggio 2019, con le dimissioni del vice cancelliere Heinz-Christian Stracher, leader dell’Fpö, il partito di estrema destra austriaco. Il politico è apparso in un video in cui concorda uno scambio di favori con un oligarca russo. In Austria si voterà per le politiche a settembre

(2) https://ilfattoalimentare.it/glifosato-agricoltura-divieti.html

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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

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Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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