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Vietnam, via libera dal Parlamento UE agli accordi di libero scambio e ‘protezione investimenti’

Il 12.2.20 il Parlamento europeo ha dato il via libera all’accordo commerciale UE-Vietnam. In seduta plenaria, ad ampia maggioranza (401 voti favorevoli, 192 contrari 40 astensioni).

‘L’accordo più moderno, completo e ambizioso mai concluso tra l’UE e un Paese in via di sviluppo’, si legge nella risoluzione di Strasburgo. Un passo avanti per la condivisione degli standard commerciali con i Paesi dell’ASEAN (Association of South-East Asian Nations).

Vietnam ed Europa

La Repubblica Socialista del Vietnam rappresenta il cuore dell’ASEAN sotto diversi aspetti. 97 milioni di cittadini, di cui il 70% ha meno di 35 anni, e la più alta aspettativa di vita nella macro regione (76 anni). Tra il 2002 e il 2018, oltre 45 milioni di persone sono state emancipate dalla povertà, il cui indice (US$ 3,2/giorno) è diminuito drasticamente (da >70% a <6%).

Il PIL pro-capite è aumentato di 2,5 volte, superando gli US$ 2.500 nel 2018. La classe media, che ora rappresenta il 13% della popolazione, è attesa estendersi al 26% entro i prossimi 5 anni. Grazie anche agli alti livelli di copertura e apprendimento dell’istruzione, con punteggi ‘notevolmente alti’ e superiori a quelli di molti paesi OCSE, come rilevato nel 2012 e 2015 in ambito del Programma per la valutazione internazionale degli studenti (Program for International Student Assessment, PISA). E a uno Human Capital Index che svetta tra i Paesi a medio reddito. (1)

Il Vietnam è il secondo partner commerciale dell’Unione Europea tra i Paesi che aderiscono all’ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico) dopo l’hub finanziario di Singapore. Con scambi di merci per € 47,6 miliardi e di servizi per € 3,6 miliardi di euro l’anno. Le principali importazioni in UE dal Vietnam riguardano apparecchiature per le telecomunicazioni, abbigliamento e prodotti alimentari. L’UE a sua volta esporta in Vietnam, principalmente, macchinari e attrezzature di trasporto, prodotti chimici e prodotti agricoli.

Vietnam-UE, la nuova partnership

L’accordo di libero scambio Vietnam-UE prevede la reciproca eliminazione di quasi tutti i dazi doganali:

– abolizione immediata delle tariffe doganali sul 65% delle merci importate dall’Europa e progressiva, nei dieci anni a seguire, per le restanti merci (motocicli e automobili, prodotti farmaceutici e chimici, vini, carni avicole e di pollame),

– cancellazione istantanea degli import duties sul 71% delle merci in ingresso in UE, a completarsi per le restanti merci nei sette anni successivi. Fatti salvi determinati limiti alle esenzioni da dazio su alcune derrate alimentari (es. riso, aglio e uova).

L’accordo è esteso a un’ampia varietà di servizi come quelli bancari, postali e di trasporto marittimo. Le imprese UE potranno quindi partecipare alle gare d’appalto pubblico indette dal governo vietnamita e da alcuni enti locali (es. municipalità di Hanoi). Ed è integrato da un accordo di protezione degli investimenti che prevede, fra l’altro, la creazione di un tribunale indipendente per risolvere le controversie tra investitori e Stato.

Sviluppo sostenibile e tutela delle indicazioni geografiche

Lo sviluppo sostenibile ha finalmente un ruolo cruciale in un accordo di libero scambio concluso dall’Unione Europea. Si riferisce così in termini concreti, per la prima volta, alla protezione dell’ambiente e al sostegno del progresso sociale. Il Vietnam si impegna pertanto ad applicare l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, nonché ad approvare due disegni di legge sull’abolizione del lavoro forzato e la libertà di associazione.

È garantita inoltre la salvaguardia di 169 prodotti europei a denominazione di origine protetta. E il reciproco riconoscimento, da parte dell’Unione Europea, di 39 prodotti agroalimentari registrati come Geographical Indications (GIs).

L’entrata in vigore seguirà all’approvazione formale dell’accordo di libero scambio da parte del Consiglio. L’accordo sulla protezione degli investimenti dovrà invece venire ratificato dai Parlamenti degli Stati membri UE.

Dario Dongo e Martina Novelli

Note

(1) World Bank, Country Reports, VietnamAggiornamento 18.10.19

(2) L’Accordo di Parigi sui Cambiamenti Climatici viene invece drammaticamente ignorato proprio dall’Unione Europea, i cui Paesi continuano a fomentare le deforestazioni in aree tropicali mediante acquisto di soia OGM e olio di palma che ne costituiscono le prime cause.

I trattati tossici già conclusi dall’UE con i Paesi del Mercosur e Singapore, così come i negoziati con l’Indonesia, hanno così platealmente ignorato queste gravi criticità. Si vedano i precedenti articoli:

– circa gli inadempimenti UE all’Accordo di Parigi,

– su Paesi Mercosur e deforestazioni https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/amazzonia-i-tweet-non-spengono-i-fuochi-buycotthttps://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/ue-mercosur-accordo-tossico-sul-commercio,

– su Indonesia, Malesia e deforestazioni https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/olio-di-palma-fuori-dall-accordo-ue-indonesia-petizionehttps://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/olio-di-palma-indonesia-e-malesia-nascondono-i-dati-e-minacciano-l-europa-buycotthttps://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/indonesia-incendi-e-olio-di-palma-certificato-rspo-rapporto-greenpeace

– su biodiesel Made in Europe e deforestazioni https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/olio-di-palma-e-diesel-la-petizione-notinmytankhttps://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/ue-altri-10-anni-di-biodiesel-da-palma

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