Barilla rischia di dover affrontare due class action, con accuse di etichette e pubblicità ingannevole sulla pasta prodotta e venduta in USA.
Il colosso industriale italiano, nonché secondo produttore di pasta al mondo, viene accusato di Italian sounding. (1) Brevi riflessioni.
1) Barilla, class action in USA. Le accuse
I promotori delle due class action, in California e Illinois, asseriscono che le etichette e pubblicità di Barilla – presentata come ‘Italy’s #1° Brand of Pasta’, con l’immagine della bandiera italiana – ingannerebbe i consumatori USA poiché la gran parte dei prodotti è stata realizzata negli impianti Barilla di Avon (New York) e Ames (Iowa), con grano duro non italiano.
La class action in Illinois coinvolge 5 linee di pasta Barilla, per un totale di 50 referenze, immesse sul mercato USA a partire dall’1 gennaio 2018:
- Classic Blue Box Pastas,
- Barilla Collezione Artisanal Pastas,
- Barilla Gluten Free Pastas,
- Barilla Veggie Pastas,
- Barilla Whole-Grain Pastas.
2) Accuse inconsistenti
I ricorrenti dichiarano che i consumatori USA sono disposti a pagare prezzi più alti poiché riconoscono le qualità della pasta made in Italy. ‘Qualità superiore, estrema attenzione ai dettagli, eleganza e una lunga tradizione nella produzione’.
La tradizione produttiva non manca, in un’azienda fondata nel 1877 e tuttora guidata dalla famiglia Barilla. E la qualità della sua pasta, quand’anche prodotta in Iowa, è di certo superiore rispetto ai ‘Macaroni Kraft’ e altri ‘pasta-alike foods’ con grano tenero venduti in USA.
3) Paradossi a stelle e strisce
Le etichette e pubblicità della pasta Barilla prodotta e venduta in USA, a ben vedere, non riferiscono né al Paese di produzione, né all’origine del grano. Limitandosi a evidenziare il marchio storico di un grande gruppo industriale che a giusto titolo vanta la propria origine in Italia, ove hanno sede gli headquarters e diversi impianti produttivi.
Coca-Cola, Mc Donald’s, Burger King, Kentucky Fried Chicken del resto hanno colonizzato il pianeta, nell’arco di decenni, e in numerose campagne pubblicitarie hanno vantato la loro ‘autentica’ origine USA come garanzia di qualità. Ma i consumatori di tutto il mondo non si aspettano perciò che Coke, Big Mac o KFC Nuggets siano ‘made in USA’ con ‘US ingredients’.
4) Regole internazionali a interpretazione variabile
La norma internazionale di riferimento – Codex Alimentarius, General Standard for the Labelling of Prepackaged Foods – prevede l’indicazione di origine quale informazione facoltativa in etichetta, fatto salvo il caso in cui la sua omissione possa indurre in errore il consumatore. (4)
Le norme sull’etichettatura di origine dei prodotti alimentari e provenienza dei loro ingredienti peraltro variano a seconda dei mercati, come si è visto. (5) Così come variano le sensibilità dei consumatori e delle autorità demandate a proteggere loro, e i mercati, dalle pratiche commerciali scorrette.
5) Conclusioni provvisorie
Kraft Foods (USA) è il primo produttore mondiale di Parmesan, un prodotto che evoca il più celebre formaggio italiano – il cui nome è protetto in Unione Europea già dal 1955, prima con la convenzione di Stresa e poi con il regime delle DOP (Denominazione di Origine Controllata) – e ne evoca sistematicamente la ‘italianità’.
È semplicemente ridicolo che la ‘industria delle class action‘ si scagli proprio contro un gruppo industriale italiano, che produce la pasta secondo tradizione produttiva autentica e ultrasecolare, seppure in USA. Anziché con le Corporation americane che affollano gli scaffali di Italian sounding che non hanno nulla a che vedere coi prodotti originali. (6)
Dario Dongo
Note
(1) Dario Dongo, Marta Strinati. Made in Italy in etichetta per un prodotto su 4. Ma che vuol dire? GIFT (Great Italian Food Trade). 24.7.17
(2) Vanessa Romo. 2 Californians bought Barilla pasta thinking it was made in Italy. Now they’re suing. https://www.npr.org/2022/10/27/1131731536/barilla-pasta-sued-alleged-false-advertising-made-in-italy-lawsuit NPR. 27.10.22
(3) Kelly Mehorter. Barilla Pasta Falsely Represented as Italian-Made, Class Action Alleges. https://www.classaction.org/news/barilla-pasta-falsely-represented-as-italian-made-class-action-alleges classaction.org. 21.2.23
(4) Codex Alimentarius. General Standard for the Labelling of Prepackaged Foods (CXS 1-1985). https://www.fao.org/3/y2770e/y2770e02.htm Codex Committee on Food Labelling (CCFL). See 4.5.1. ‘The country of origin of the food shall be declared if its omission would mislead or deceive the consumer’
(5) Origine del pomodoro su conserve e sughi da export? Risponde l’avvocato Dario Dongo. FARE (Food and Agriculture Requirements). 3.3.23
(5) Campbell Soup Company un altro celebre esempio, con il marchio ‘Prego’
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.