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USA, 45mila nuovi Ogm l’anno fuori controllo

OGM  vecchi e nuovi fuori controllo. È la nuova ricetta proposta dall’Amministrazione Trump    per rilanciare l’industria  biotech  e l’agricoltura  nazionale. La  deregulation  più  POP  (Profit Over People), a spese di salute pubblica ed ecosistema.  45mila nuovi OGM frattanto sono stati autorizzati negli ultimi 12 mesi dal Dipartimento USA per l’Agricoltura.

Ogm fuori controllo

Il 6.6.19 lo  US Department for Agriculture  (USDA) ha depositato una proposta di regolamento per riformare la disciplina degli OGM.  (1)  Col  dichiarato  obiettivo di semplificare – anzi, azzerare – gli oneri burocratici per l’industria  biotech  e facilitare l’immissione deliberata nell’ambiente di ‘nuovi Ogm‘.

Il progetto normativo  adottato è alla sua terza edizione, dopo due prime bozze respinte proprio dall’industria  biotech. Ed elimina di fatto ogni condizione – autorizzazioni, tracciabilità, etichettatura – all’immissione deliberata nell’ambiente e all’impiego di tutti gli Ogm che si asseriscano ‘privi di rischio fitosanitario’. Vale a dire teoricamente innocui per le altre piante. Sulla base di una ‘valutazione del rischio’ affidata  ai produttori stessi, senza più controllo governativo (!).

L’11.6.19  Donald Trump,  presidente degli Stati Uniti, ha firmato un ordine esecutivo per invitare le agenzie federali (USDA, FDA, EPA) a semplificare il ‘labirinto normativo‘ ai fini dell’approvazione degli Ogm. E attivare politiche internazionali che convincano  anche i partner commerciali  d’Oltreoceano  ad abbassare la guardia. Non a caso, il 4.6.19 l’eurodeputato Paolo De Castro aveva già messo la questione sul tavolo al Consiglio Agricoltura in UE. I negoziati per il TTIP del resto sono ripresi e non riferiscono al principio di precauzione, su cui si basa la legislazione europea in tema di OGM. Tale normativa, secondo recente pronuncia della Corte di giustizia europea, deve venire applicata anche ai c.d. nuovi OGM.

Monkey business, 45000 nuovi OGM fuori controllo

Il  business  del  gene-editing  (GE, o  NBT,  New Breeding Techniques)  in USA  fibrilla. L’APHIS (Animal and Plant Health Inspection Service,  USDA), ente deputato all’esame dei  dossier,   negli ultimi 12 mesi  ha rilasciato

– oltre 19.500 autorizzazioni per l’immissione deliberata nell’ambiente di NBT su più siti. Soprattutto per la ricerca e lo sviluppo di nuove varietà agricole,
– quasi 14.000 autorizzazioni per l’importazione di GE,
– oltre 12.000 autorizzazioni per il movimento inter-statale di NBT,
– circa 1.600 dinieghi di autorizzazione, per carenza di informazioni.

Le posizioni critiche  non mancano peraltro, neppure nel Far West. Gli agricoltori e gli acquirenti di alimenti biologici temono la contaminazione in campo delle colture  organic  con quelle OGM. Gli ambientalisti si preoccupano anche della crescente applicazione di  pesticidi ad ampio spettro, dal glifosate al dicamba, proprio perché gli OGM vecchi e nuovi sono concepiti per resistervi.

Anche i consumatori  non sembrano così allineati ai  desiderata  del ricco comparto del  biotech. Emblematico è il caso dell’olio  alto oleico  da soia NBT, che il produttore  Calixt presenta come ‘ritenuto non-Ogm’ sebbene derivato da  manipolazione genetica della pianta. Una frode degna di apposita  class action.

Consumer Reports, storica organizzazione di consumatori statunitense, a sua volta non è tenera nei commenti. Michael Hansen – PhD, Senior Staff Scientist dell’associazione – sottolinea come la proposta normativa faccia parte del ‘forte atteggiamento di deregolamentazione assunto dall’Amministrazione Trump, che intende mettere le valutazioni di sicurezza nelle mani delle aziende‘.  (2)  Le colture  NBT destinate al settore farmaceutico, oltretutto, sono soggette alla  deregolamentazione  basata sull’ipotetica assenza di rischio fitosanitario,

Seppure queste piante  GE produttrici di farmaci non fossero nocive per le altre piante, potrebbero avere un enorme impatto negativo sulla salute pubblica. Cosa succede se il mais GE che produce insulina contamina un vicino campo di mais e finisce in una scatola di cereali? L’USDA ha riconosciuto che potrebbero emergere potenziali problemi, ma non sta proponendo alcuna supervisione‘ (Michael Hansen, Ph.D., Consumer Reports)

La proposta normativa  sulla deregolamentazione degli Ogm è comunque oggetto di consultazione pubblica. Fino al 5.8.19 è possibile inserire commenti nel portale federale di  eRulemaking.

Marta Strinati e Dario Dongo

Note
1) Cfr.  Animal and Plant Health Inspection Service, USDA,  ‘Movement of Certain Genetically Engineered Organisms‘,  su  https://www.federalregister.gov/documents/2019/06/06/2019-11704/movement-of-certain-genetically-engineered-organisms
(2) Si veda ‘The Recently Proposed GMO Rule Change at the USDA is of Grave and Immediate Concern, Not President Trump’s Executive Order‘  su Organic Insider
https://organicinsider.com/newsletter/trumps-ease-gmo-approvals-usda-your-weekly-organic-insider/

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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