Scaduto il termine per applicare la direttiva sulle pratiche commerciali sleali negli Stati membri UE, l’1.1.21, un nuovo schema di decreto legislativo emerge in via ufficiosa. (1)
L’ultima bozza è migliore delle precedenti, nella parte in cui finalmente introduce il divieto delle vendite sottocosto di derrate agricole e alimentari. (2) Rimangono tuttavia alcune criticità degne di correzione.
Vendite sottocosto, è finalmente divieto
È finalmente vietata ‘l’imposizione di condizioni contrattuali eccessivamente gravose per il venditore, ivi compresa quella di vendere prodotti agricoli e alimentari a prezzi al di sotto dei costi di produzione’ (schema decreto di cui in nota 1, articolo 5.1.b). Il governo ha perciò rimosso l’incerta nozione di prezzi ‘palesemente’ al di sotto dei costi di produzione, sicura fonte di frustrazioni e contenziosi.
La sanzione amministrativa pecuniaria da applicare all’acquirente è in effetti dissuasiva, da un minimo di 10.000 euro fino al 3% del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio precedente all’accertamento. E ‘la misura della sanzione è determinata facendo riferimento al beneficio ricevuto dal soggetto che ha commesso la violazione nonché all’entità del danno provocato all’altro contraente’ (articolo 10.6).
Criticità 1. Organizzazioni dei produttori e cooperative
L’esclusione di OP e cooperative dall’applicazione delle regole in esame è la prima, grave criticità da risolvere:
– escludere dalla nozione di ‘contratto di cessione’ le forniture delle imprese agricole alle organizzazioni dei produttori (OP) di cui esse sono socie è in palese contrasto con la direttiva UTPs (Unfair Trading Practices, dir. UE 2019/633),
– escludere i conferimenti degli agricoltori soci alle cooperative a sua volta compromette il raggiungimento degli obiettivi della direttiva, soprattutto in un Paese come l’Italia ove il mondo cooperativo è protagonista. (3)
La distorsione della concorrenza che ne deriva – a favore delle organizzazioni dei produttori e delle cooperative agricole – si traduce infatti nella possibilità a loro attribuita di pagare sottocosto e in ritardo, ovvero applicare altre pratiche vessatorie nei confronti dei loro stessi soci. I quali risultano perciò discriminati rispetto ad altri agricoltori. Un abominio giuridico e sociale. (4)
Criticità 2. ICQRF
L’attribuzione a ICQRF del ruolo di autorità competente risponde ancora una volta il delirio di onnipotenza di chi governa da sempre le politiche agricole in Italia. Non i ministri di turno ma il capo dei capi di Coldiretti, che tra l’altro aveva già ordito una serie di accordi per disapplicare in varie parti la direttiva UTPs. (5) E i conti, ovviamente, non tornano.
L’ICQRF – con 791 unità di personale, impegnate anche in 5 laboratori d’analisi e 1 laboratorio centrale di revisione e ricerca – oggi si occupa dei controlli su:
– indicazioni geografiche (DOP, IGP, STG, DOC, DOCG), produzioni biologiche, frodi agroalimentari,
– informazione al consumatore sui prodotti alimentari, (7)
– mangimi, misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante. (8)
I controlli di cui sopra riguardano oltre 3 milioni di imprese in Italia e attengono a norme tecniche. Come si può credere che gli stessi 791 funzionari possano occuparsi anche di contrattualistica e pratiche commerciali, interagendo tra l’altro con le autorità competenti in altri Stati membri (art. 11)? Con quali risorse, competenze specifiche e formazione, senza ‘nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica’ (art. 13)?
‘Il mondo non è minacciato dalle persone che fanno il male, ma da quelle che lo tollerano’ (Albert Einstein)
Dario Dongo
Note
(1) Schema decreto legislativo di recepimento della direttiva UE 2019/633. Ultima bozza disponibile su https://www.agricolae.eu/wp-content/uploads/2021/11/decreto-legislativo-pratiche-sleali.docx
(2) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali, via libera alle vendite sottocosto. GIFT (Great Italian Food Trade). 27.10.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/pratiche-commerciali-sleali-via-libera-alle-vendite-sottocosto
(3) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali, l’Italia prova a escludere cooperative e organizzazioni dei produttori. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.10.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/pratiche-commerciali-sleali-litalia-prova-a-escludere-cooperative-e-organizzazioni-dei-produttori/
(4) Il 6.10.21 il gruppo di lavoro ONU su business e diritti umani ha rilevato ‘numerosi modi in cui i lavoratori, in particolare i lavoratori migranti, sono sfruttati e sottopagati per le lunghe ore di lavoro. (…) attraverso agenzie o cooperative che impiegano pratiche di reclutamento illegali o non etiche.’ V. OHCHR (2021). Statement at the end of visit to Italy by the United Nations Working Group on Business and Human Rights, https://www.ohchr.org/FR/HRBodies/HRC/Pages/NewsDetail.aspx?NewsID=27607&LangID=F
(5) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali, accordo di filiera al doppio ribasso. GIFT (Great Italian Food Trade). 7.3.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/pratiche-commerciali-sleali-accordo-di-filiera-al-doppio-ribasso
(6) Dario Dongo. Pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare, le tutele che mancano. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.4.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/pratiche-commerciali-sleali-nella-filiera-agroalimentare-le-tutele-che-mancano
(7) Reg. UE 1169/11, d.lgs. 231/17
(8) Dario Dongo. Controlli ufficiali, d.lgs. 27/21. Attuazione del reg. UE 2017/625. GIFT (Great Italian Food Trade). 14.3.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/controlli-ufficiali-d-lgs-27-21-attuazione-del-reg-ue-2017-625
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.