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Latte A2, meno intolleranze e benefici per l’intestino

Il latte A2 – vale a dire, quello che contiene la sola variante A2 della beta-caseina – inizia ad affermarsi anche in Italia. Proviene da vacche di razze generalmente trascurate per la minore produttività e si distingue per alcuni benefici salutistici. Alcuni studi scientifici hanno invero dimostrato la sua migliore accettabilità da parte di soggetti con intolleranze e la funzione protettiva sull’intestino nella popolazione anziana. Come emerge anche dalla ricerca condotta nell’ambito del progetto PROLAT, appena pubblicata su Nutrients. (1)

Un alimento prezioso

Il latte è considerato un alimento di valore, quale fonte di proteine, vitamine e minerali che si combina a una bassa densità energetica. Ed è anche perciò che le Linee guida italiane per una sana nutrizione suggeriscono il consumo quotidiano di 2-3 porzioni di latte o yogurt. Tale apporto è stato tra l’altro associato a una minore incidenza di malattie cardiovascolari, nel più ampio studio mai condotto sulle correlazioni tra consumo di latte e salute pubblicato su The Lancet (2018).

Le proteine del latte (circa 32g/l) sono costituite in prevalenza da caseine (80%) e in quota minore da siero di latte (20%). Di queste, la beta-caseina è la seconda più abbondante nel latte bovino. Le varianti genetiche più rappresentate sono denominate A1 e A2.

Latte A2, questione di caseina

Il tipo di beta-caseina presente nel latte dipende dalla razza della mucca. Alcune specie producono latte che contiene solo la variante A2, mentre i bovini europei più diffusi (selezionati per la maggiore produttività) producono latte con una combinazione delle due varianti di beta-caseina A1 e A2.

Il latte A2 è generalmente considerato più digeribile in quanto – a differenza di quello con beta-caseina A1 – in fase di digestione non produce il frammento proteico BCM 7 (beta-casomorfina-7). Il quale è associato, in alcuni studi, a un rallentamento della digestione e altri disturbi. (1)

Latte A2, i benefici

Il latte A2 sembra quindi amplificare i benefici del consumo abituale di latte, apportando ulteriori vantaggi ed eliminando i disturbi più noti. Il Polo Agrifood della Regione Piemonte – partner del progetto PROLAT – sintetizza le evidenze dei numerosi studi al riguardo. (2) Secondo tali studi, il consumo di latte A2 può:

– migliorare i sintomi gastrointestinali di fastidio associati alla digestione del latte, in particolare in caso di intolleranza al lattosio,

– favorire un più rapido tempo di transito gastrointestinale,

– contribuire a un miglior benessere intestinale, promuovendo fermentazioni microbiche favorevoli e integrità della mucosa intestinale.

Latte A2, dove trovarlo

La variante A2, libera dalla BCM 7, è perciò oggetto di ampi studi, e investimenti di filiera. In Australia e negli Stati Uniti il latte A2 è una realtà di mercato consolidata da diversi anni. E inizia a diffondersi in numerosi altri Paesi, grazie al crescente apprezzamento dei consumatori verso prodotti che esprimono valori legati anche all’integrità della filiera e altri benefici.

In Italia, il primo latte A2 apparso sul mercato è il ‘Gusto di una volta‘, che Granarolo ha lanciato nel 2017. Più di recente la Centrale del latte di Torino ha messo in commercio la linea LAATTE Tapporosso. Fioriscono intanto nuove produzioni di aziende minori, impegnate nella produzione di latte e formaggio contenenti la sola beta-caseina A2.

L’azienda agricola biologica Salvaderi, per citare un esempio virtuoso, presenta così la conversione del suo allevamento di vacche da latte, dalla razza Holstein alla Guernsey, rigorosamente condotte al pascolo:

‘La  mucca Guernsey, è una razza bovina antica, tralasciata negli ultimi decenni dalla maggior parte degli allevatori a causa dalla bassa rendita produttiva (circa 24 litri al giorno contro i 40 della Holstein), ma in grado di produrre un latte il cui livello nutritivo e organolettico ha caratteristiche davvero complete e preziose per l’essere umano e in particolar modo per la crescita dei bambini (beta caseina A2 A2, alti livelli di beta carotene, antiossidanti, un apporto alto e particolarmente bilanciato di Omega 3 e Omega 6)’.

Marta Strinati

Note

(1) Guantario, B.; Giribaldi, M.; Devirgiliis, C.; Finamore, A.; Colombino, E.; Capucchio, M.T.; Evangelista, R.; Motta, V.; Zinno, P.; Cirrincione, S.; Antoniazzi, S.; Cavallarin, L.; Roselli, M. A Comprehensive Evaluation of the Impact of Bovine Milk Containing Different Beta-Casein Profiles on Gut Health of Ageing Mice. Nutrients 2020, 12, 2147. https://doi.org/10.3390/nu12072147

Al progetto PROLAT – finanziato nell’ambito del programma POR FESR 2014-2020 della Regione Piemonte –  partecipano CREA, CNR-ISPA, Università di Torino e di Pisa, Polo Agrifood Piemonte e Laemmegroup srl.

2) Le beta-casomorfine sono associate a

– alterazione delle funzioni gastrointestinali. Zoghbi, S.; Trompette, A.; Claustre, J.; El Homsi, M.; Garzon, J.; Jourdan, G.; Scoazec, J.Y.; Plaisancie, P. Beta-Casomorphin-7 regulates the secretion and expression of gastrointestinal mucins through a mu-opioid pathway. Am. J. Physiol. Gastrointest. Liver Physiol. 2006, 290, G1105–G1113 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16357059/

– malattie cardiovascolari. McLachlan, C.N. Beta-casein A1, ischaemic heart disease mortality, and other illnesses. Med. Hypotheses 2001, 56, 262–272. https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0306987700912659?via%3Dihub

– diabete di tipo 1, Elliott, R.B.; Harris, D.P.; Hill, J.P.; Bibby, N.J.; Wasmuth, H.E. Type I (insulin-dependent) diabetes mellitus and cow milk: Casein variant consumption. Diabetologia 1999, 42, 292–296 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/10096780/

– schizofrenia e autismo, Cade, R.; Privette, M.; Fregly, M.; Rowland, N.; Sun, Z.; Zele, V.; Wagemaker, H.; Edelstein, C. Autism and Schizophrenia: Intestinal Disorders. Nutr. Neurosci. 2000, 3, 57–72 https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/1028415X.2000.11747303

Le correlazioni emerse negli studi sopra citati sono state respinte dall’EFSA (2009), che tuttavia riconosce come le casomorfine possano esercitare diverse azioni nel lume intestinale e nella mucosa. Ivi inclusi effetti regolatori sulla motilità gastrointestinale e sulle secrezioni gastriche e pancreatiche. European Food Safety Authority. Review of the potential health impact of β-casomorphins and related peptides. DOI: 10.2903/j.efsa.2009.231r https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.2903/j.efsa.2009.231r

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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