Filippo Antonio De Cecco – presidente dell’omonimo gruppo industriale, terzo produttore di pasta al mondo – è protagonista di alcuni misteri della giustizia italiana che appaiono degni di nota e condivisione.
Pratiche commerciali ingannevoli tuttora in essere, frodi in commercio in perdurante attesa di giudizio e un ‘regalo’ da 8mila euro all’allora V.Presidente del CSM sono passati sotto il consueto silenzio della stampa a bavaglio dei grandi investitori pubblicitari e di Coldiretti, a cui Mr. De Cecco si è appunto affiliato.
Si aggiungono ora le notizie di possibili falsi in bilancio e frodi fiscali, nonché l’assunzione di un dirigente che (combinazione) è marito del procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica al Tribunale di Pescara, da parte dell’indagato Filippo Antonio De Cecco.
Pratiche commerciali ingannevoli
Il primo giornalista a occuparsi dell’origine estera del grano fu Attilio Barbieri. La notizia venne ripresa sulla rivista QB (Quanto Basta) la cui direttrice Fabiana Romanutti venne costretta a pubblicare una rettifica, il 26.6.20, dietro minacce di querele e azioni legali temerarie, senza neppure ricevere il sostegno dell’Ordine dei Giornalisti. (1)
L’Antitrust (Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, AGCM) aveva avviato un’indagine poi conclusa con l’impegno volontario di De Cecco a rivedere le etichette e pubblicità per chiarire che il grano della pasta made in Italy aveva diversa origine. (2) È poi emerso – come chi scrive ha segnalato anche ad AGCM – che Filippo Antonio De Cecco aveva ingannato la stessa Antitrust, oltre ai consumatori italiani.
Filippo Antonio De Cecco. Frode in commercio
30.000 tonnellate di grano North Dakota anziché dell’Arizona o della California, quasi 5.000 t di grano francese di scarsa qualità falsamente registrato come pugliese e tanta semola acquistata presso terzi, in barba alla promessa di trasformare il grano esclusivamente nel proprio mulino ‘per avere una semola sempre fresca’. Il grano della California campeggia poi solo sulle etichette fraudolente, in quanto mai neppure codificato in De Cecco (3,4,5).
Frodi in commercio e pratiche commerciali ingannevoli hanno tuttora luogo, tra etichette vecchie e nuove a scaffale dei supermercati. Ancora si legge la bugia dei ‘migliori grani italiani, di Arizona e California’, laddove il grano del North Dakota – che sta all’Arizona come la Norvegia sta alla Sicilia – è invece quello prevalente, poiché costa meno. I ‘migliori grani’ contaminati da micotossine e carie del grano sono invece stati respinti alle dogane italiane, come si è visto. (6) Ma l’inganno prosegue indisturbato.
‘I migliori grani…’. Inganno doppio
Le nuove etichette della pasta De Cecco ostentano la dicitura ‘i migliori grani italiani e del mondo’, in caratteri cubitali sul fronte etichetta. Si rinnova così il grande inganno nei confronti dei consumatori, su entrambe le circostanze:
– l’idea che i grani italiani, citati per primi, siano prevalenti rispetto a quelli esteri. Una suggestione falsa oltreché contraria alle regole d’informazione al consumatore, laddove l’evidenza attribuita a un ingrediente comporta il dovere di specificare la sua quantità rispetto al totale, (7)
– l’ipotetica qualità superiore dei ‘migliori grani’, suffragata da ampia narrazione sul sito web e i social network aziendali, è smentita dall’acquisto di semole, anche nel 2021, che non risultano distinguersi da quelle utilizzate da altre industrie della pasta. In difformità con i vanti e la certificazione di prodotto, rilasciata nel 2004 e rinnovata fino al 2022 da DNV GL, secondo cui la semola verrebbe realizzata in house con un settaggio esclusivo ‘a grana grossa’.
Filippo Antonio De Cecco e l’allora vice presidente del CSM Giovanni Legnini
‘Che cosa ci fa il vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura alla De Cecco? (…) l’amicizia profonda che lega il Cavaliere De Cecco al vice presidente Giovanni Legnini, sin dai tempi in cui quest’ultimo era sindaco di Roccamontepiano, dà una spiegazione alla visita di cortesia che il vice di Napolitano al Csm ha voluto fare in un lungo pomeriggio di ritorno dai grandi impegni di Roma. “È quasi un compaesano”, lo presenta Filippo Antonio De Cecco ai dipendenti (…).
«Ci appare l’uomo giusto al posto giusto», riprende il presidente del Gruppo dopo aver ascoltato l’ex Sottosegretario del governo Renzi, «è un abruzzese tenace, gli riconosciamo la concretezza di chi antepone sempre il lavoro alle dichiarazioni di facciata»’. (8)
Il presidente Filippo Antonio De Cecco aveva perciò ‘donato’ a ‘l’uomo giusto al posto giusto (…) un’opera del maestro Arnaldo Pomodoro intitolata “La Stele”’, si legge sul quotidiano online Il Centro, il 10.1.15. (8) Un’opera che alcuni ex-dipendenti ricordano essere stata pagata circa 8.000 euro. E si aggiunge ad altra utilità offerta all’allora v.presidente del CSM, il tirocinio di livello executive accordato a suo nipote Piernicola Di Nizio. Corruzione per l’esercizio della funzione (codice penale, art. 318)?
Filippo Antonio De Cecco e la magistratura a Chieti e Pescara
I generosi ‘doni’ e le prebende a Giovanni Lignini assumono un significato peculiare ove si consideri che lo stesso – come è poi emerso dalle intercettazioni telefoniche tra Luca Palamara e Valerio Fracassi, entrambi consiglieri del CSM (9) – sarebbe riuscito a fare nominare a Chieti, sua città natale, gli allora capi della Procura Francesco Testa e presidente del Tribunale, Guido Campli. Sul quale ultimo sono state di recente sollevate anche altre ‘perplessità’. (10)
Il cavaliere Filippo Antonio De Cecco, per intimidire un ex-dirigente ad astenersi da un’azione legale nei suoi confronti, aveva accennato alla propria influenza sui due procuratori e i due Presidenti di Tribunali di Chieti e Pescara, affermando che ‘certe volte, un po’ per quieto vivere, un po’ per tenere buono soprattutto quando parliamo di Tribunale, procure eccetera si accettano certe raccomandazioni!’ (5). Il ‘compaesano’ Legnini non sarebbe quindi il solo alleato strategico in magistratura, a dire dello stesso cavaliere nero.
Combinazione, il GIP (Giudice per le Indagini Preliminari) presso il Tribunale di Chieti Luca de Ninis non si è ancora pronunciato – dopo quattro mesi dall’udienza – sulla vergognosa richiesta del pm (pubblico ministero) Giuseppe Falasca di archiviare il procedimento per frode in commercio a carico di Filippo Antonio De Cecco. Vicende di per sé degne di appositi approfondimenti. (11)
Filippo Antonio De Cecco e il marito del procuratore aggiunto alla Procura di Pescara
Anna Maria Mantini – altro magistrato teatino con lunga esperienza in varie Procure e Tribunali d’Abruzzo – è stata promossa a procuratore aggiunto alla Procura di Pescara a inizio 2018, quando ancora il suo ‘compaesano’ Giovanni Legnini era vice presidente del CSM. E a novembre 2020 è stata incaricata ad interim di svolgere le funzioni di procuratore capo. (12)
Il marito del procuratore capo Anna Maria Mantini, combinazione, ha a sua volta ricevuto a inizio 2021 un incarico di prestigio. Stefano Florio è stato infatti nominato dirigente della F.lli De Cecco di Filippo S.p.A. Con un ruolo a quanto si dice indefinito, anche in ragione del suo background (ex dipendente della Walter Tosto SpA area gas, industria che produce serbatoi e altri componenti per impianti industriali).
Altra combinazione, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pescara – coordinata dalla moglie del suo neo-dirigente di fiducia – Filippo Antonio De Cecco è sotto indagine per gravi reati societari. Oltre ad avere a sua volta denunciato i due ex vice presidenti Saturnino e Giuseppe Aristide De Cecco (dimessisi da ogni carica a gennaio 2020), l’ex amministratore delegato Francesco Fattori e vari altri ex dirigenti. Ed è a sua volta stato denunciato.
Lo Stato di diritto?
In un’altra Repubblica la magistratura e il governo – dopo le maxi-frodi e altri avvenimenti di probabile impatto anche sui bilanci – avrebbero già commissariato un’industria strategica per il Paese (€ 500 milioni di euro di fatturato, 315 milioni di debiti al 31.12.20). Anche allo scopo di garantire i suoi circa 1000 dipendenti e i creditori commerciali (per € 115 milioni, al 31.12.20). Oltre a fare luce sui rapporti con i vertici della magistratura stessa.
In Italia, si attende con fiducia il risveglio dello Stato di diritto dal lungo letargo.
Dario Dongo
Note
(1) Marta Strinati. De Cecco minaccia la stampa. Vietato dire che la sua pasta è da grano estero. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.7.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/de-cecco-minaccia-la-stampa-vietato-dire-che-la-sua-pasta-è-da-grano-estero
(2) Dario Dongo. Origine grano in etichetta della pasta. Tre naufragi per timore dell’Antitrust. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.1.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/origine-grano-in-etichetta-della-pasta-tre-naufragi-per-timore-dell-antitrust
(3) Dario Dongo. De Cecco, frode presunta sull’origine del grano. Indagine della Procura. GIFT (Great Italian Food Trade). 15.11.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/de-cecco-frode-presunta-sull-origine-del-grano-indagine-della-procura
(4) Dario Dongo. Spaghetti western all’abruzzese. Il film di Filippo Antonio De Cecco, in anteprima. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.2.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/mercati/spaghetti-western-all-abruzzese-il-film-di-filippo-antonio-de-cecco-in-anteprima
(5) Dario Dongo. Spaghetti western all’abruzzese. Il pastatrac del signor De Cecco. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.2.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/spaghetti-western-all-abruzzese-il-pastatrac-del-signor-de-cecco
(6) Dario Dongo. Filippo Antonio De Cecco, altri guai dagli USA all’Italia. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.4.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/filippo-antonio-de-cecco-altri-guai-dagli-usa-all-italia
(7) Dario Dongo. Ingredienti composti e QUID in etichetta, inganni diffusi. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.6.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/ingredienti-composti-e-quid-in-etichetta-inganni-diffusi
(8) Andrea Mori. Legnini promuove la De Cecco: una nostra eccellenza. Il Centro. 10.1.15, https://www.ilcentro.it/abruzzo/legnini-promuove-la-de-cecco-una-nostra-eccellenza-1.394773
(9) Simone Di Meo. Legnini piazzò il procuratore a Chieti scatenando le ire della magistratura. La Verità, 11.6.20, https://www.laverita.info/legnini-piazzo-il-procuratore-a-chieti-scatenando-lira-delle-altre-toghe-2646167868.html
(10) Giustizia, storia di un Tribunale (Chieti), di un Presidente e di un fratello delegato alle vendite immobiliari. Zone d’ombra TV (2021). https://www.zonedombratv.it/giustizia-storia-di-un-tribunale-chieti-di-un-presidente-e-di-un-fratello-delegato-alle-vendite-immobiliari/
(11) Dario Dongo. Filippo Antonio De Cecco, maxi-frode sull’origine del grano. La parola al GIP di Chieti. GIFT (Great Italian Food Trade). 8.4.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/consum-attori/filippo-antonio-de-cecco-maxi-frode-sull-origine-del-grano-la-parola-al-gip-di-chieti
(12) Mantini reggente, 8 mesi per il nuovo capo dei pm. Il Centro. 28.8.20, https://www.ilcentro.it/pescara/mantini-reggente-8-mesi-per-il-nuovo-capo-dei-pm-1.2487078

Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.