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Decreto crescita, incentivi a PMI e startup innovative.  Ancora in attesa dei fondi

Il  Decreto Crescita, come si è visto, ha introdotto una serie di misure fiscali, finanziarie e contributive a supporto dell’iniziativa economica e dell’occupazione in Italia. Tra queste si annoverano anche alcune agevolazioni, a favore di  PMI  e  start-up  innovative, per la tutela degli  asset  immateriali. Ancora in attesa, però, degli indispensabili decreti attuativi da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico (Mi.S.E.). Fino a quando?

Le agevolazioni in esame  – a cumularsi con quelle già esistenti, di matrice nazionale ed europea – paiono aver tenuto in debito conto il valore aggiunto che deriva alle imprese dall’attivazione e tutela dei diritti di proprietà industriale (es.  marchi  e brevetti, disegni e modelli). L’ABC a seguire.

A)  start-up  innovative,  Voucher  3I (Investire In Innovazione)

Il  voucher  3I  verrà erogato alle  startup  innovative  per l’acquisto di servizi di consulenza in materia di  brevetti  (es. verifica di brevettabilità, ricerche di anteriorità, supporto alla stesura di domande di brevetto e successivo deposito, estensione delle domande in ambito internazionale). (1) Per offrire supporto alla valorizzazione del processo di innovazione delle start-up. È a tal uopo previsto uno stanziamento complessivo di € 6,5 milioni/anno, per il periodo 2019-2021.

B) marchi collettivi e/o prodotti certificati,  promozione all’estero

Un contributo  fino a 1 milione di euro potrà venire concesso dal M.I.S.E. alle sole associazioni di categoria. Per sostenere la promozione all’estero di prodotti italiani coperti da marchi collettivi e/o di certificazione. Questa misura, come quella di cui al superiore paragrafo ‘A’, è tuttavia vincolata alla pubblicazione dei decreti attuativi da parte del M.I.S.E., a cui è riservata la definizione di criteri e modalità di concessione dei finanziamenti.

Il Ministero  per lo Sviluppo Economico – per quanto specificamente attiene ai  bonus  di promozione all’estero, dovrà preliminarmente consultare le associazioni che rappresentano le categorie produttive interessate. In modo da definire, si spera entro il corrente esercizio fiscale:

1) i requisiti minimi dei disciplinari,
2) le disposizioni minime relative ad adesione, verifiche e controlli. Oltre alle sanzioni, in caso di violazione delle norme contenute nelle licenze d’uso dei marchi,
3) i criteri per la composizione e le modalità di funzionamento degli organismi a cui i titolari affidano la gestione dei marchi.

Sempre al MISE  spetteranno la supervisione sulle attività ammesse alle agevolazioni, la vigilanza sul corretto uso del marchio e sull’espletamento dei controlli previsti dai rispettivi disciplinari, anche ai fini della promozione coordinata e coerente di tali marchi.

c) ‘Marchi+’, ‘Brevetti+’ e ‘Disegni+’

‘Marchi+’, ‘Brevetti+’ e ‘Disegni+’, i finanziamenti volti a incentivare la registrazione a livello europeo e internazionale dei relativi diritti di  proprietà intellettuale, trovano conferma nell’attuale decreto. Che tuttavia demanda l’apertura dei relativi bandi annuali a decreti annuali del direttore generale per la lotta alla contraffazione presso l’UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi).

Brevetti, semplificazione  procedure

La domanda di brevetto  internazionale ‘equivale ad una domanda di brevetto per invenzione industriale o per modello di utilità depositata in Italia alla stessa data, e ne produce gli effetti, se entro trenta mesi dalla data di deposito, o di priorità, ove rivendicata, viene depositata presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi una richiesta di apertura della procedura nazionale di concessione del brevetto italiano ai sensi dell’articolo 160-bis, comma 1.’ (2)

Nei 30 mesi successivi  alla presentazione della domanda internazionale di brevetto si potrà dunque estendere la protezione a livello nazionale, mediante deposito di traduzione in lingua italiana della relativa istanza.

Patent box, regime fiscale agevolato sulle  royalty

Il ‘Patent Box’  è un regime opzionale di tassazione agevolata dei redditi che derivano dai diritti di proprietà intellettuale. Quali a esempio  royalties  su  software  protetto da  copyright, brevetti industriali, disegni e modelli, processi, formule e informazioni relative a esperienze acquisite nei settori industriale, commerciale o scientifico che possano ricevere apposita tutela giuridica. (3)

La misura  si applica a titolari di reddito d’impresa, i quali potranno accedervi mediante la dichiarazione dei redditi, a copertura di 3 esercizi fiscali.

Selena Travaglio e Dario Dongo

Note

(1) Cfr. D.L. 30.4.19 n. 34, convertito con modificazioni in legge il 28 giugno 2019 n. 58, art. 32, comma 7
(2) L. 28.6.19 n. 58, art. 32, comma 16

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Avvocata, specializzata nei diritti di proprietà intellettuale. LL.M. in diritto agroalimentare.

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Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.

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