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Dark store, utili all’ecommerce ma ostacolati in Olanda

dark store servono all’ecommerce ma disturbano i cittadini in Olanda. Sui negozi chiusi al pubblico essenziali per accelerare le consegne degli acquisti online comincia a crescere un sentimento di rifiuto. Un possibile tarlo per la operatività di un sistema fiorito con la pandemia e ormai consolidato anche nelle abitudini degli italiani.

Dark store, stop per un anno

La prima città a porre un freno all’apertura dei dark store è Amsterdam. All’inizio del 2022, il Consiglio comunale ha deciso un stop per 12 mesi all’apertura di nuovi negozi-magazzino nelle aree residenziali e nelle vie dello shopping. (1)

Ad Amsterdam l’attenzione – e il divieto – è rivolto ai dark store del food delivery. La consegna di generi alimentari in 10 minuti è una comodità molto apprezzata dalla popolazione. Salvo quando il punto di partenza è un piccolo locale dalle insegne oscurate che genera un via vai di scooter proprio sotto casa.

Smog, rumore e strade vuote

A gennaio 2022, nel centro di Amsterdam erano operativi almeno 31 dark store, sorti in appena 12 mesi. E molti altri avrebbero aperto se il Comune non avesse ricevuto notizia delle crescenti denunce e lamentele dei cittadini.

Il problema è che i dark store rendono buie anche le strade in cui operano. Senza insegna e con vetrine oscurate, impoveriscono il tessuto cittadino. E la corsa contro il tempo per la consegna a domicilio nei fatidici 10 minuti genera rumore, traffico e smog degli scooter in continuo movimento.

Operatori in stallo

Con le stesse motivazioni, a febbraio 2022 la municipalità di Rotterdam ha seguito l’esempio di Amsterdam. E altri 23 comuni in Olanda si preparano a fare altrettanto.

Gli operatori più consolidati nell’ecommerce alimentare ad Amsterdam, come i berlinesi Gorillas e Flink e il turco Getir, hanno espresso disappunto. Il tedesco Flink ha anche ipotizzato di ricorrere alle vie legali per continuare a espandersi.

Dark store, quale futuro in UE?

I divieti in Olanda appaiono, a prima vista, come una battaglia di retroguardia. Il crescente successo dei dark store sicuramente sottrae quote di mercato alla GDO, grazie alla rapidità del servizio di consegna e ai prezzi competitivi. Il mercato sta cambiando, così come le abitudini di vita e di lavoro che hanno portato i cittadini europei a trascorrere in casa la gran parte del loro tempo.

Vedremo se la giustizia olandese deciderà di censurare queste misure restrittive, poiché incompatibili con il libero mercato che vige in UE e con il diritto costituzionale alla libertà d’impresa. I problemi di rumore e smog oltretutto possono venire facilmente risolti con il ricorso alla mobilità elettrica. Per lo stesso settore di attività si attende invece l’adozione al più presto della direttiva sui diritti dei rider, per la tutela di almeno 28 milioni di lavoratori in UE. (3)

Note

(1) Reuters. Amsterdam puts freeze on opening ‘dark store’ distribution centres, 27.1.22 https://www.reuters.com/article/amsterdam-dark-stores-idUSKBN2K129D

(2) Tom Bateman. Dutch cities temporarily banned 10-minute delivery ‘dark stores’. Then one company threatened to sue. euronews.com, 24.2.22, https://www.euronews.com/next/2022/02/24/dutch-cities-temporarily-banned-10-minute-delivery-dark-stores-then-one-company-threatened

(3) Marta Strinati. Food delivery, proposta di direttiva UE per tutelare i rider. GIFT (Great Italian Food Trade). 9.12.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/ristorazione/food-delivery-proposta-di-direttiva-ue-per-tutelare-i-rider

Marta Strinati

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".

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