Dalle mele del Michigan alle patate della California, dal gamberetto selvatico americano al vino dell’Ohio fino al caffè delle Hawaii, anche gli Usa hanno i loro prodotti a indicazione geografica (IG) e potrebbero valorizzarli di più. È il suggerimento di due studiosi americani dell’Università di Berkeley, che hanno stilato un elenco di potenziali IG americane, prodotti alimentari compatibili col sistema europeo delle Dop e delle Igp, di cui l’Italia è leader per numero di registrazioni.
La ricerca commissionata dall’organizzazione mondiale delle IG oriGIn e scaricabile da questa pagina, vuole essere “un invito al dialogo sulle IG americane“. Il problema del riconoscimento della specificità dei prodotti a denominazione di origine tutelata è uno dei temi più controversi che segna il negoziato USA-UE per un accordo di libero scambio.
A differenza dell’Ue, che protegge le IG con un sistema sui generis, negli USA tutto è affidato al normale sistema dei marchi. Un approccio piuttosto oneroso per i produttori di IG non solo straniere ma anche nazionali, perché offre una tutela poco efficace rispetto ai costi elevati per la registrazione.