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Consumi alimentari in Italia nel 2022. I sondaggi di Coop Italia

I consumi alimentari in Italia nel 2022 mostreranno attenzione verso inflazione, salute e filiera corta, possibilmente bio, secondo i sondaggi di Coop Italia. (1)

Consumi alimentari in Italia, 2022. Speranza e timore

Speranza e timore è l’ossimoro che emerge dai due sondaggi condotti dall’Ufficio Studi di Coop Italia a dicembre 2021. Le parole associate ai prossimi 12 mesi sono le stesse del 2021, ma la ‘speranza’ (32% dei consumatori intervistati) e la ‘ripresa’ (16%) si associano a un ‘cambiamento’ (15%) ove il ‘timore’ raddoppia, dal 3 al 7% in un anno.

L’inflazione è la prima preoccupazione. I rincari sui consumi delle famiglie, assieme al mercato del lavoro, sono la nota stonata in una visione ottimistica sull’andamento generale dell’economia e la situazione del Covid.

In ostaggio dell’inflazione

Tra i manager intervistati, 6 su 10 prevedono che consumi seguiranno il Pil a distanza, a causa di una inflazione stimata al +2,9%. Secondo il 63% degli esperti, l’aggravio si protrarrà per tutto il 2022.

In questo scenario, 1 famiglia su 2 pensa di mantenere le spese ai livelli pre-pandemia (49%). Ma se il 22% del campione confida nella ripresa quasi un italiano su 3 (29%) teme di non riuscire a recuperare.

Le rinunce penalizzeranno in primis i prodotti tecnologici, le serate con gli amici, i viaggi e le vacanze.

Prezzi alimentari, rincari oltre il 3,5%

I prezzi alimentari, secondo i manager della filiera, registreranno un incremento medio superiore al 3,5%.

I consumatori cercheranno rifugio nelle promozioni, i punti vendita e i canali più convenienti (i discount, innanzitutto), oltre alla riduzione degli sprechi. Per molti italiani – soprattutto al Sud e nelle fasce economicamente svantaggiate – il carovita penalizzerà anche i consumi alimentari, con una nuova e più consistente divaricazione dei consumi rispetto ai ceti più abbienti.

Bio, locale e a private label

I consumatori ancora una volta premiano il cibo del territorio (100% italiano e locale) e rafforzano il trend verso una alimentazione biologica e salutista, già emersa nell’anteprima del Rapporto Coop 2021.

Il 2022 sarà soprattutto l’anno della MDD, la marca del distributore. La private label, secondo il 61% dei manager della filiera, sarà vincente per il rapporto qualità-prezzo..

La GDO sul banco di prova

Nel 2020, l’irrompere della pandemia aveva fatto impennare le vendite nella GDO (+4,8% sul 2019). Il 2021 si è chiuso con gli stessi livelli di vendita, con una lieve riduzione (0,5%) nel solo retail fisico (ecommerce. escluso). Grazie anche al buon andamento delle vendite natalizie, +3% nelle ultime due settimane dell’anno.

Il 2022 sarà il banco di prova. Gli elementi chiave – secondo gli esperti intervistati – sono i prezzi, la digitalizzazione dei canali e i nuovi comportamenti di acquisto (per prodotti e formati). Con un’attenzione crescente ai temi della sostenibilità etica, sociale e ambientale.

L’inflazione e l’epidemia complicano le previsioni per il 2022. L’Ufficio Studi Coop – con il supporto di Nielsen – stima comunque un lieve incremento delle vendite totali in GDO, di poco inferiore all’1,5% a valore, come effetto congiunto di una probabile riduzione dei volumi, un diffuso incremento dei prezzi e la ricomposizione delle scelte di consumo.

Note

(1) Le previsioni 2022 sono frutto di due indagini condotte nel mese di dicembre 2021 dall’Ufficio studi Coop e i suoi partner. La prima, in collaborazione Coop-Nomisma, “2022 Coming Soon – Consumer” realizzata con metodo Cawi nel mese di dicembre, ha coinvolto un campione di 1000 individui rappresentativo della popolazione 18-65 anni. La seconda  “2022 Coming Soon – Manager”, rivolta alla community del sito di italiani.coop, 800 opinion leader e market maker fruitori delle passate edizioni del Rapporto. Tra questi sono stati selezionati 440 soggetti con profilo manageriale/executive (imprenditori, amministratori delegati e direttori, liberi professionisti) in grado di anticipare più di altri le tendenze future del Paese

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