Il rapporto EFSA sull’influenza aviaria ad alta patogenicità ne registra una diffusione in Europa senza precedenti, nell’estate 2022, mentre l’Università di Wageningen (NL) annuncia la sperimentazione di tre vaccini.
1) Influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI), 2020-2021
L’influenza aviaria ad alta patogenicità (highly pathogenic avian influenza, HPAI), come si è visto, è una malattia infettiva altamente contagiosa che colpisce molte specie di volatili, sia selvatiche che domestiche (o di allevamento). Ed è potenzialmente in grado di contagiare anche altre specie animali (es. suini, equidi, cani). (1)
L’allerta europea sulla diffusione del suo ceppo H5N8 – registrata il 30.9.20 a seguito del rapporto di EFSA (European Food Safety Authority) e ECDC (European Center for Disease prevention and Control) – ha condotto la Commissione europea e numerosi Stati membri UE ad adottare misure provvisorie di sorveglianza e protezione nel 2021. (2)
2) HPAI, 2021-2022
L’epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) ha registrato nel 2021-2022 la più ampia estensione geografica finora osservata in Europa, in 37 Paesi, dalle isole Svalbard (Norvegia) al Portogallo meridionale. EFSA riferisce 2.467 focolai sul pollame con un totale di 47,7 milioni di capi abbattuti, oltre 187 focolai nei volatili in cattività e 3.573 rilevamenti di virus HPAI nei volatili selvatici.
Nel periodo tra l’11.6.22 e il 9.9.22 sono stati segnalati in 16 Paesi europei 788 rilevamenti di virus HPAI in pollame (56), uccelli in cattività (22) e selvatici (710). Con mortalità diffusa di diverse specie di uccelli marini, a causa del virus HPAI A(H5N1) lungo la costa europea nord-occidentale. E un numero di locali infetti, negli allevamenti, cinque volte superiore a quello osservato nello stesso periodo del 2021 (soprattutto sulla costa atlantica). (3)
3) Influenza aviaria in Europa, scenario attuale
Le strategie di risposta a questa nuova situazione epidemiologica ‘comprendono la definizione e la rapida attuazione di strategie di mitigazione dell’HPAI adeguate e sostenibili, come misure di biosicurezza appropriate e strategie di sorveglianza per l’individuazione precoce nei diversi sistemi di produzione avicola.
I virus attualmente in circolazione in Europa appartengono al cluster 2.3.4.4b con sette genotipi, tre dei quali identificati per la prima volta in questo periodo, individuati durante l’estate. I virus HPAI A(H5) sono stati rilevati anche in specie di mammiferi selvatici in Europa e Nord America e hanno mostrato marcatori genetici di adattamento alla replicazione nei mammiferi.’ (3)
4) Rischi di zoonosi
L’ultimo rapporto di EFSA richiama la segnalazione dalla Cina di cinque infezioni umane di cui due da A(H5N6), due da A(H9N2) e una da A(H10N3). Il rischio di infezione nello Spazio Economico Europeo (27 Stati membri UE, oltre a Islanda, Liechtenstein e Norvegia), è valutato come basso per la popolazione generale e da basso a medio per i lavoratori esposti professionalmente.
Il 3.10.22 ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) ha pubblicato un aggiornamento sui piani di preparazione ai rischi di zoonosi, i corsi di formazione e le esercitazioni di simulazione in un contesto One Health (4,5). Soffermandosi sulla necessità di eseguire test sulle infezioni da virus in pazienti con malattie respiratorie ed esposizione recente ad animali potenzialmente infetti.
5) Università di Wageningen, sperimentazione di tre vaccini
Il Wageningen Bioveterinary Research (WBVR) – su commissione del Ministero olandese dell’Agricoltura, la Natura e la Qualità degli Alimenti – ha avviato una prima sperimentazione di tre vaccini contro l’influenza aviaria (virus H5), realizzati sulla base di tecnologie diverse da tre aziende farmaceutiche. La sperimentazione viene effettuata su galline ovaiole, per tre mesi, nelle strutture dell’unità ad alto contenimento del WBVR.
La sperimentazione ambisce a verificare l’effetto dei vaccini sui segni clinici della malattia, ma anche la loro efficacia contro la diffusione del virus. ‘Se i volatili vaccinati si infettassero senza mostrare segni di malattia’ – spiega la ricercatrice sull’influenza aviaria Nancy Beerens – ‘essi potrebbero causare una diffusione ‘silenziosa’ tra gli allevamenti’.
‘Ci aspettiamo che i nuovi tipi di vaccini possano fornire una migliore protezione contro la diffusione del virus rispetto ai vaccini precedenti. Inoltre, è possibile distinguere tra animali vaccinati e infetti con test diagnostici specifici’, prosegue Nancy Beers. Diversi Paesi UE hanno avviato studi sulla vaccinazione contro l’influenza aviaria e ‘i risultati di questi studi sono molto importanti in vista della futura politica agricola europea, che potrebbe consentire la vaccinazione del pollame’.
Dario Dongo
Note
(1) Dario Dongo, Carmela Mele. Influenza aviaria, allerta in Europa. Aggiornamento. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.11.20
(2) Giorgio Perrone. Influenza aviaria, cresce il contagio negli allevamenti. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.12.21
(3) EFSA. Avian influenza overview June – September 2022. https://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/7597 EFSA Journal 2022;20(10):7597
(4) European Centre for Disease Prevention and Control. Testing and detection of zoonotic influenza virus infections in humans in the EU/EEA, and occupational safety and health measures for those exposed at work. https://www.ecdc.europa.eu/en/publications-data/zoonotic-influenza-virus-infections-humans-testing-and-detection Stockholm: ECDC; 2022
(5) Dario Dongo. One Health. Salute e benessere animale, umano, planetario. Cosa possiamo fare? GIFT (Great Italian Food Trade). 2.6.21
(6) Wageningen University. Trial with three vaccines against bird flu. https://www.wur.nl/en/research-results/research-institutes/bioveterinary-research/show-bvr/trial-with-three-vaccines-against-bird-flu.htm. Press release. 29.9.22
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.