Il biologico prosegue la sua crescita globale. I dati pubblicati in occasione di Biofach 2018, la fiera internazionale di settore, mostrano l’evoluzione del settore che oggi realizza un fatturato complessivo di circa 80 miliardi di euro, con prospettive di ulteriore progresso. Aumentano infatti sia i consumi, sia le aree agricole dedicate. L’Italia è protagonista in Europa, con il più alto tasso di conversione dei terreni al biologico (+300mila ettari nel 2016), a cui oggi è dedicato il 14,5% dei suoli agricoli.
Biologico, crescita globale
La crescita più vivace si registra nei mercati del Nord, in America come in Europa. Il bio rappresenta oggi in USA il 5% del mercato alimentare, con un il fatturato di US$ 43 miliardi (dati OTA, Organic Trade Association).
Nel vecchio continente il biologico continua a cresce a due cifre in Francia (+20%) e Germania (+10). Appena più lieve la crescita in Inghilterra (+7%), forse anche a merito della Brexit, e in Svezia (+7%, dopo exploit di +30-40% registrati negli ultimi 4 anni, fino a raggiungere un fatturato di € 2,6 miliardi).
La distribuzione moderna guida il successo del bio, non solo in Italia (v. paragrafo successivo) ma anche nei paesi ove il consumo di alimenti biologici è ben radicato. In Germania – ove il settore fattura 9,48 miliardi e si è registrata una crescita media del 9,9% – le vendite in Gdo sono salite del 14,6%. In Austria, storico produttore e consumatore di alimenti bio, ben il 75% degli 1,6 miliardi di euro di vendite transita per la Gdo.
Italia, la GDO traina la crescita del bio
In Italia il bio continua a crescere a due cifre, +14% in valore nel 2016. Il merito va in primis alla GDO (+16%) protagonista indiscussa grazie alla democratizzazione del bio sui prodotti a marca del distributore (MDD, o private label).
Altresì significativo l’aumento di fatturato dei produttori-rivenditori (mercatini, vendita diretta anche tramite consegne a domicilio, +13%). Viceversa ben più fiacca (+3,5%) l’andatura delle ‘oreficerie del biologico’, i negozi specializzati alla portata di pochi.
Il fatturato complessivo degli alimenti biologici in Italia nel 2016 – incluse le forniture a ristoranti e catering – è stimato in 3 miliardi di euro (dati Nielsen e AssoBio).
Più terreni senza pesticidi
Aumentano in Italia le aziende agricole e i terreni vocati al biologico. Pesticidi, no grazie. Nel 2016, altri 300mila ettari sono stati convertiti al biologico, con particolare dinamismo al Sud, in Sicilia, Puglia e Calabria. Le coltivazioni bio di ortaggi sono aumentate del 49%, del 32 quelle di cereali, del 23% gli uliveti e i vigneti. Delle 72.154 imprese che vendono o producono prodotti biologici, quasi 56.000 sono aziende agricole.
Sulle orme dell’Italia, diversi altri Paesi spiccano nella conversione dei terreni all’agricoltura biologica. Bulgaria (+35%), Croazia (+23%) e Cipro (+18%) contribuiscono in Europa all’estensione delle coltivazioni bio che a livello planetario si stimano accresciute di 5 milioni di ettari nel 2016 (dati FiBL).
In controtendenza Grecia, Polonia e Romania, ove il ritorno di fiamma dei pesticidi ha investito circa 130.000 ettari. Un’eccezione che conferma la regola, fortunatamente.