Gli ftalati aggiunti negli imballaggi e in altri materiali destinati al contatto con gli alimenti (MOCA) potrebbero avere un ruolo nella mortalità prematura, A tali conclusioni perviene un ampio studio di coorte, condotto in USA, appena pubblicato su Environmental Pollution. (1)
Ftalati negli imballaggi e mortalità prematura, lo studio USA
La ricerca ha seguito le sorti di 5.303 adulti (over 20), che hanno partecipato al National Health and Nutrition Examination Survey in USA, tra il 2001 e il 2010, attraverso la misurazione nei campioni di urina e il monitoraggio dei metaboliti degli ftalati.
I risultati mostrano una maggiore probabilità di mortalità prematura per qualsiasi causa, per malattie cardiache e cancro in particolare, negli adulti con le più alte concentrazioni di ftalati nelle urine nella fascia di età 55-64 anni.
Sulla base del campione e delle analisi svolte, i ricercatori stimano che l’esposizione a ftalati incida su circa 100mila decessi ogni anno, con un costo sociale superiore a 39 miliardi di dollari. Un paio dì ragioni in più per eliminare il rischio.
Ftalati in imballaggi e MOCA, allarme anche in Europa
L’allarme ftalati – sostanze aggiunte per rendere morbida la plastica – riguarda anche l’Europa. All’inizio dell’anno, l’Agenzia svedese per la sicurezza chimica (KEMI) ha rinvenuto DEHP, DBP e BPA (tre ftalati interferenti endocrini, tra l’altro nocivi per la riproduzione) nell’80% degli imballaggi analizzati. Materiali di uso quotidiano, come come cartoni della pizza, sacchetti di patatine, confezioni per hamburger. (2)
A conferma, il portale RASFF (Rapid Alarm System for Food and Feed) riferisce la presenza di ftalati in oggetti destinati al contatto con gli alimenti. Nell’elenco figurano tazze in plastica, biberon per l’allattamento, cucchiai con sensore di temperatura per lo svezzamento, barattoli di conserve vegetali, coperchi di contenitori anche in vetro. (3)
L’autodifesa aspettando l’Europa
L’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose per la salute rimane un miraggio. Gli interferenti endocrini si annidano nei materiali a contatto con gli alimenti, in cosmetici e abbigliamento, negli elettrodomestici da cucina.
In attesa di misure a tutela della popolazione europea, non resta che diffidare delle plastiche morbide, eliminandone la presenza nella vita dei bambini, molto più vulnerabili.
Note
(1) Leonardo Trasande, Buyun Liu, Wei Bao, Phthalates and attributable mortality: A population-based longitudinal cohort study and cost analysis, Environmental Pollution, 2021. https://doi.org/10.1016/j.envpol.2021.118021
(2) V. Marta Strinati, Imballaggi in carta e cartone per alimenti, sostanze tossiche nell’80% dei casi, GIFT (Great Italian Food Trade), 2.2.21. https://www.greatitalianfoodtrade.it/imballaggi/imballaggi-in-carta-e-cartone-per-alimenti-sostanze-tossiche-nell-80-dei-casi
(3) Vedi le segnalazioni registrate nel RASFF:
- Migration of dibutyl phtalate (DBP), diramata dal Belgio l’11.10.21. https://webgate.ec.europa.eu/rasff-window/screen/notification/507746
- Bisphenol A in tinned peas from Poland, diramata dall’Irlanda il 13.4.21. https://webgate.ec.europa.eu/rasff-window/screen/notification/471691
- Cyclo-di-BADGE (CdB) and bisphenol A in canned coconut milk from Thailand, comunicata dalla Germania il 12.2.21. https://webgate.ec.europa.eu/rasff-window/screen/notification/465871
- Allerta diffusa dalla Spagna il 17.7.20. Migration of di (2-ethylhexyl) phtalate (DEHP) from lids of glass jars containing chontaduro from Colombia. https://webgate.ec.europa.eu/rasff-window/screen/notification/435606
- Notifica inoltrata dalla Germania il 3.6.20. Migration of bisphenol A to food at Baby Sensor Spoons from Belgium. https://webgate.ec.europa.eu/rasff-window/screen/notification/430306
- Migration of DBP – dibutyl phthalate in travelcup from India, rilanciata dalla Commissione europea il 17.1.20 https://webgate.ec.europa.eu/rasff-window/screen/notification/417565.

Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".