Il Giappone resta un mercato chiave per le esportazioni di olio di oliva. Come ricorda un puntuale approfondimento di Teatro Naturale, i consumi di questo prodotto nel paese del Sol Levante crescono ormai da 20 anni, con il 2011/2012 che ha fatto registrare importazioni record per 45.000 tonnellate (+23% rispetto all’anno precedente). Il Giappone va avvicinato con politiche commerciali che facciano leva sul prezzo e pongano l’enfasi sul legame tra consumo di olio di oliva e salute. Così il succo di olive è arrivato sulle tavole nipponiche, ma deve competere sul mercato con altri oli vegetali made in Japan con certificazione governativa di qualità. La credibilità di questo sistema risulta però appannata a causa di alcuni scandali, e le esportazioni di olio di oliva potrebbero trarne vantaggio, a patto di attuare un’intelligente politica dei prezzi. Secondo un’indagine realizzata a Tokyo, per il 77,7% degli intervistati è il prezzo la prima discriminante nell’acquisto di un olio, seguita dalla componente salutistica (58,2%).
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