La Commissione del Codex Alimentarius dedicata agli additivi alimentari, JEFCA, ha aggiornato l’1-12.2.21 una monografia dedicata agli edulcoranti (o dolcificanti) a base di stevia. (1) Nel vecchio continente, il reg. UE 2021/1156 ha poi autorizzato i ‘glicosidi steviolici prodotti enzimaticamente’. (2)
Rimane tuttavia vietato, in Europa come in USA, l’utilizzo delle foglie e dei semi della Stevia rebaudiana Bertoni. Si perde così la ‘naturalità’ che è propria della ‘erba dolce’, Ka´a He´ê, nella tradizione secolare delle tribù Guaraní.
Si perde anche la biodiversità, purtroppo, nell’ipotesi di glicosidi steviolici realizzati mediante fermentazione di soli lieviti OGM. Che Big Food si accinge definitivamente a mettere da parte con imitazioni sintetiche OGM. (3) Mondi lontanissimi.
1) JEFCA, Codex Alimentarius
1.1) Aggiornamento della monografia
JECFA, il Joint FAO/WHO Expert Committee on Food Additives, ha aggiornato le informazioni chimiche, i metodi di dosaggio dei glicosidi steviolici e dei glicosidi steviolici glucosilati, la solubilità di tutti i glicosidi steviolici. Le due precedenti monografie richiedevano che i prodotti consistessero di almeno il 95% di glicosidi steviolici su base secca.
La ricerca scientifica ha peraltro mostrato, negli ultimi anni, le migliori caratteristiche sensoriali di alcuni glicosidi minori (es. rebaudioside M, rebaudioside D) rispetto a quelli principali (stevioside, rebaudioside A). E sono state messe a punto tecnologie di biología sintetica per produrre in laboratorio edulcoranti con elevate proporzioni di glicosidi minori.
1.2) Glicosidi steviolici, 4 tecnologie con un inganno
La monografia aggiornata da JEFCA espone le quattro tecnologie che seguono. Si noti bene che la seconda di esse non deriva dalla pianta ma dalla sola sintesi di microrganismi OGM:
– a) glicosidi steviolici di Stevia rebaudiana Bertoni. Estrazione acquosa delle foglie di Stevia rebaudiana Bertoni e purificazione preliminare dell’estratto in una prima fase, seguita dalla ricristallizzazione dei glicosidi steviolici. Autorizzati in UE come edulcorante E 960 a, glicosidi steviolici,
– b) glicosidi steviolici da fermentazione. Microrganismi (lieviti) geneticamente modificati vengono utilizzati per produrre in laborstorio ‘glicosidi steviolici’ di sintesi. Il consumatore non ha notizia della matrice OGM delle materie prime, poiché i microrganismi sono esclusi dalla relativa informazione. Non ancora autorizzati in UE,
c) Glicosidi steviolici modificati enzimaticamente. Enzimi OGM consentono di convertire i glicosidi steviolici principali estratti dalle foglie della Stevia rebaudiana Bertoni in quelli minori. È l’additivo E 960c, glicosidi steviolici prodotti enzimaticamente, (2)
d) Glicosidi steviolici glicosilati modificati enzimaticamente. Reazioni enzimatiche catalizzate permettono di aggiungere unità di glucosio ai glicosidi steviolici estratti dalle foglie della Stevia rebaudiana Bertoni. Ancora privi di autorizzazione in UE.
1.3) Effetti della revisione
Il Codex Alimentarius, si ricorda, è la fonte primigenia del diritto alimentare. La compilazione dei suoi standard da parte delle apposite Commissioni, istituite negli anni ‘60 del secolo scorso da FAO e WHO, ha assunto valore essenziale allorché il WTO ha riconosciuto come legittime le normative dei suoi Stati membri che vi risultino coerenti. (4)
Il via libera all’impiego della seconds delle quattro tecnologie citate, da parte della Commissione Codex sugli additivi alimentari (JEFCA), pone di fatto le basi per agevolare i percorsi di autorizzazione degli additivi edulcoranti che ne derivano nei diversi Stati che aderiscono alle rispettive organizzazioni. Senza ovviamente prescindere dal rispetto delle procedure di analisi del rischio.
2) Stevia, Ka´a He´ê. La pianta dolce
‘La Stevia rebaudiana Bertoni prende il nome dal chimico Ovidio Rebaudi, che analizzò la pianta quando fu invitato a farlo da Bertoni (che la scoprí presso gli erboristi locali, gli yerbateros, nel 1887, ndr. V. Rebaudi, 1900; Kienle et al., 2008; MAG, 1991).
Il luogo d’origine della Stevia rebaudiana si trova tra 22° e 24° di latitudine nell’emisfero sud e tra 55° e 56° di longitudine ovest. Quest’area comprende l’altopiano paraguaiano di Amambay e le parti orientali del Mato Grosso do Sul (Katayama et al., 1976).’ (5)
2.1) Tradizioni indigene
La stevia – Ka´a He´ê, nelle lingue autoctone – è una pianta selvatica originaria di alcune aree del Sud America, nei territori abitati dai Guaraní Paí Taviterá (Paraguay) e Kaiowá (Brasile). Le comunità indigene la usano anzitutto come pianta medicinale per lenire mal di denti, dolori di stomaco e mestruali, diarree, etc. (6)
Ka´a He´ê viene lasciata riposare in acqua, ovvero immersa in acqua bollente, per dolcificare le bevande e gli infusi (es. mate). Il suo utilizzo è così comune da comprendere la cura del corpo, nella pulizia dei denti e del viso. Viene poi utilizzata nei campi sia per stimolare la crescita delle piante, sia per nutrire e rinforzare il pollame. (6)
2.2) Land grabbing, deforestazioni, schiavitù
Gli indigeni curavano l’ambiente affinché Ka´a He´ê potesse crescere senza venire danneggiata dai funghi e la raccoglievano al momento dell’impiego. La pianta era considerata un dono della natura alle comunità, che la coltivavano per assolvere ai propri fabbisogni e ne scambiavano i semi per condividerne i benefici.
I Guaraní hanno però subito massive rapine delle terre (land grabbing) e deforestazioni, negli ultimi decenni. La gran parte di loro è stata deportata in riserve, strette ai margini di pascoli e monocolture di canna da zucchero stabilite a seguito della devastazione di foreste primarie. Migliaia di Guaraní sono stati costretti al lavoro forzato, centinaia di attivisti uccisi. (6)
3) Biodiversità, diritti, inganni
3.1) Diritti di carta
La Convention on Biological Diversity (CBD) e il Protocollo di Nagoya riconoscono il diritto dei detentori di conoscenze tradizionali sulla diversità biologica a riceverne equi benefici. E le valutazioni scientifiche sulla biologia sintetica dovrebbero seguire un ‘approccio precauzionale’ che consideri anche aspetti socioeconomici ‘con la piena partecipazione, ove appropriato, delle comunità locali e indigene’.
La UN Declaration on the Rights of Indigenous Peoples (UNDRIP), adottata il 23.9.07, ha preciso riguardo a territori e conoscenze tradizionali. V’è poi la UN Declaration on the Rights of Peasants and Other People Working in Rural Areas, del 19.11.18. A completare il quadro dei diritti calpestati.
3.2) Biopirateria
Il commercio internazionale di glicosidi steviolici ha avuto inizio negli anni ‘70 del secolo scorso, quasi un secolo dopo la scoperta della stevia da parte del botanico svizzero Moisés Santiago Bertoni presso le tribù Guaraní e Mestizos. Da allora le Corporation hanno registrato anche in Paraguay decine di varietà di stevia e oltre un migliaio di brevetti su estrazione e replica dei glicosidi. (7)
La biopirateria si è scatenata con appropriazione culturale del patrimonio di un popolo frattanto scacciato dalle sue terre, marginalizzato, abusato con violenza e brutalità. La ‘ripartizione equa dei benefici legati all’utilizzo delle risorse genetiche’ non si è mai vista. In barba ai diritti proclamati a Nagoya e alle Convenzioni ONU, i Guaraní vivono tra gli stenti.
3.3) Inganni e greenwashing
I lobbisti di ISA – International Stevia Council, la cupola delle Corporation di settore – sono riusciti nell’obiettivo di confondere deliberatamente, anche nella terminologia, i glicosidi derivati dalla pianta rispetto alla loro replica sintetica da microrganismi OGM.
L’inganno sulla ‘naturalità’ di questi additivi viene portato avanti sullo stesso sito web di ISA, laddove si riferisce a ‘metodi di estrazione tradizionali’, dopo aver riferito ai ‘secoli di esperienza’. (8) Resine a scambio ionico, ingegneria genetica, biologia sintetica ‘tradizionali’?
#ESG, #duediligence, mondi lontanissimi
Dario Dongo, con la collaborazione di Isis Consuelo Sanlucar Chirinos
Immagine di copertina da dossier citato in nota 6
Note
(1) Codex Alimenrarius. Specification Monograph prepared by the meeting of the Joint FAO/WHO Expert Committee on Food Additives (JECFA), 91st Meeting 2021. (Framework for) STEVIOL GLYCOSIDES. https://www.fao.org/3/cb8031en/cb8031en.pdf
(2) D. Dongo, A. A. della Penna. Stevia, via Libera in UE al Rebaudioside M. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.8.21, https://www.greatitalianfoodtrade.it/innovazione/stevia-via-libera-in-ue-al-rebaudioside-m
(3) Dario Dongo. Stevia, dolce superfood a rischio biotech. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.4.18, https://www.greatitalianfoodtrade.it/dolcificare/stevia-dolce-superfood-a-rischio-biotech
(4) Per approfondimenti sul Codex Alimentarius si veda l’ebook Sicurezza alimentare, regole cogenti e norme volontarie
(5) Francois Meienberg, Laura Sommer and Tamara Lebrecht (Berne Declaration), Miguel Lovera and Silvia Gonzalez (CEIDRA), Benjamin Luig (Misereor), Volker von Bremen, Kurt Steiner (Pro Stevia Switzerland), Marcos Glauser (SUNU), Udo Kienle (University of Hohenheim). (2015). The bitter sweet taste of Stevia. Public Eye (formerly the Berne Declaration) https://www.publiceye.ch/en/publications/detail/the-bitter-sweet-taste-of-stevia.
(6) De El ka’a he’ê a la estevia. La transformación de un bien común en mercancía. Elementos para evaluar los impactos de la biología sintética en comunidades campesinas e indígenas. (2018). Red de Evaluación Social de Tecnologías en América Latina (Red TECLA). https://www.redtecla.org/sites/default/files/Estevia-web.pdf
(7) El ka’a he’ê amenazado por la biología sintética y las patentes. Base investigaciones sociales (Paraguay). https://www.baseis.org.py/el-kaa-hee-amenazado-por-la-biologia-sintetica-y-las-patentes/
(8) https://internationalsteviacouncil.org/about-stevia/faqs/
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.