HomeIdeePFAS. All’esame di ECHA la restrizione all’uso in UE dei forever chemicals

PFAS. All’esame di ECHA la restrizione all’uso in UE dei forever chemicals

Cinque Stati membri UE hanno finalmente formalizzato a ECHA (European Chemical Agency) una proposta di revisione del REACH (Registration, Evaluation, and Authorisation of Chemical Substances) Regulation CE No 1907/2006, per restringere l’impiego di circa 10 mila sostanze perfluoroalchiliche (PFAS). E così salvaguardare la One Health (salute pubblica, sanità e benessere animale, ambiente) dai forever chemicals.

L’esposizione a queste sostanze chimiche tossiche è invero associata a interferenza endocrina, maggior rischio di contrarre alcuni tipi di tumore, malattie gestazionali e danni al nascituro. Ed è ora di intervenire alla fonte del problema, senza più limitarsi alle blande misure finora adottate per contenere le sole esposizioni alimentari dei cittadini europei alle PFAS (1,2). Ma la Commissione europea prende tempo, e il disastro prosegue.

1) Forever Chemicals. Premessa

ECHA (European Chemical Agency) ha da tempo chiarito che le PFAS, sostanze chimiche tossiche non presenti in natura:

  • contengono alcuni tra i legami chimici più forti nella chimica organica (carbonio e fluoro),
  • sono in grado di inquinare gli ecosistemi anche a lunga distanza dalla fonte del rilascio, e
  • resistono ai processi di degradazione termica, biodegradazione, idrolisi, metabolizzazione. Oltre a essere altamente solubili in acqua.

2) Tossicità, persistenza, bioaccumulo

ISPRA (2019) indica PFOS e PFOA – i prodotti di degradazione finale della maggior parte dei composti fluorurati, nella famiglia dei PFAS – come i contaminanti più pericolosi. (3) Essi sono infatti identificati come sostanze PBT (Persistent, Bioaccumulative and Toxic), in Allegato XVII al REACH (Registration, Evaluation, and Authorisation of Chemical Substances) Regulation CE No 1907/2006.

PFOA e PFOS sono stati associati a una serie di gravi rischi di salute pubblica, i quali si aggiungono alla tossicità delle PFAS – anche a bassi livelli di esposizione (4) – per il sistema immunitario:

  • PFOA. Tumori ai reni e ai testicoli (v. supra, par. 2.1), malattie della tiroide, colite ulcerosa, ipercolesterolemia e ipertensione durante la gestazione,
  • PFOS e altre PFAS. Malattie riproduttive e dello sviluppo, patologie epatiche, renali e della tiroide (v. supra, par. 2.2).

2.1) Rischio tumori

IARC (International Agency for Research on Cancer), l’agenzia di riferimento di WHO (World Health Organization) ha classificato il politetrafluoroetilene PFOA, come ‘possibilmente associato ai tumori del rene e del testicolo’ (gruppo 2b).

2.2) Bioaccumulo in sangue e fegato

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) chiarisce inoltre che ‘l’esposizione umana ai PFAS è principalmente dovuta all’ingestione di cibo o acqua contaminati’.

Diversi studi hanno dimostrato un’emivita dei PFAS piuttosto lunga anche negli organismi umani e animali, ove si accumulano soprattutto nel sangue e nel fegato.

Possono provocare epatotossicità, immunotossicità, neurotossicità, alterazioni ormonali nella riproduzione e nello sviluppo’. (3)

2.3) Malattie gestazionali, malformazioni, genotossicità

Lo ‘studio sugli esiti materni e neonatali in relazione alla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS)’ – a cura del Registro Nascita, Coordinamento Malattie Rare Regione Veneto – conferma la ‘letteratura scientifica internazionale relativa ai PFAS’ nel riferire all’incremento di:

  • pre-eclampsia (o gestosi, una complicanza che può svilupparsi durante la gravidanza),
  • diabete gestazionale, con ‘evidente gradiente di rischio che si riduce progressivamente allontanandosi dall’area rossa’ (per livelli di inquinamento da PFAS)
  • nati con peso molto basso alla nascita e nati SGA (Small for Gestational Age),
  • alcune malformazioni maggiori, tra cui anomalie del sistema nervoso, del sistema circolatorio e cromosomiche’.

3) Gravi rischi di salute pubblica, scarse tutele in UE

I gravi rischi di salute pubblica associati all’esposizione alle PFAS continuano a ricevere scarsa attenzione da parte della Commissione europea. Alcuni cenni ‘di orientamento’ nella Waters Directive, recenti ‘raccomandazioni’ di Bruxelles su questi e altri contaminanti, solo da ultimo i limiti massimi su alcuni prodotti di origine animale (1,2).

La contaminazione delle acque da PFAS è stata rilevata in ogni angolo del pianeta, nel più ampio studio finora mai condotto (Cousins et al., 2022). (5) La Commissione europea ha però omesso l’analisi dei livelli di PFAS dal piano di monitoraggio delle acque superficiali aggiornato a luglio 2022, come si è già denunciato. (6) Come lo struzzo che getta la testa nella sabbia per nascondersi, la DG Sante evita l’analisi del rischio per sottrarsi all’onere di doverlo gestire.

4) PFAS, utilizzi industriali

Le sostanze perfluoroalchiliche sono utilizzate a partire dagli anni 40 del secolo scorso in numerose applicazioni industriali. Sebbene il regolamento REACH abbia introdotto restrizioni all’impiego di alcuni PFAS, è tuttora in corso l’uso di migliaia di sostanze non regolamentate. Gli utilizzi industriali possono venire ricondotti a tre macrocategorie:

  • trattamenti di rivestimento (volti a ottenere la repellenza ad acqua, grassi e oli) di materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti (MOCA). (7) Carta e cartoncino, contenitori e stoviglie monouso, fondi antiaderenti per cottura (es. Teflon) e pentole,
  • trattamenti superficiali, in particolare di prodotti tessili (tappeti, tappezzerie antimacchia, tessuti impermeabili tipo Goretex), pelli e pellicole fotografiche,
  • vernici, schiume antincendio, imballaggi, mobili, etc.

5) REACH. Proposta di restrizioni all’utilizzo dei PFAS in UE

Danimarca, Germania, Olanda, Norvegia e Svezia hanno presentato a ECHA una proposta di revisione del regolamento REACH, il 13 gennaio 2023. Al preciso scopo di restringere a livello UE le condizioni di utilizzo di circa 10 mila PFAS e così ridurre le loro emissioni nell’ambiente, oltre a rendere più sicuri i processi e i prodotti industriali. (8)

La proposta ‘sostiene le ambizioni della Strategia UE sulle sostanze chimiche e del piano d’azione Inquinamento zero. Ora i nostri comitati scientifici inizieranno a valutare e a formulare pareri. Anche se la valutazione di una proposta così ampia, con migliaia di sostanze e molti usi, sarà impegnativa, siamo pronti’ (Peter van der Zandt, ECHA, direttore per la valutazione dei rischi).

5.1) ECHA, le prossime tappe

I comitati scientifici di ECHA dedicati a Risk Assessment (RAC) e Socio-Economic Analysis (SEAC) sono ora chiamati ad avviare la valutazione scientifica della proposta di riforma del REACH, in vista dell’elaborazione dei due pareri su:

  • adeguatezza delle restrizioni proposte a ridurre i rischi per la salute delle persone e per l’ambiente (RAC), e
  • impatti socio-economici, cioè i benefici e i costi per la società, associati alla proposta (SEAC).

Entrambi i comitati formulano i loro pareri sulla base delle informazioni contenute nella proposta dei cinque Stati membri e dei commenti ricevuti durante la consultazione pubblica a calendario per un periodo di sei mesi, a decorrere dal 22 marzo 2023.

5.2) Prospettive

Se i rilasci di PFAS non vengono ridotti al minimo, le persone, le piante e gli animali saranno sempre più esposti e, senza alcuna restrizione, si raggiungeranno livelli tali da avere effetti negativi sulla salute delle persone e sull’ambiente.
Le autorità stimano che circa 4,4 milioni di tonnellate di PFAS finirebbero nell’ambiente nei prossimi 30 anni se non si interviene’ (ECHA. V. nota 8).

Big Chem si è in ogni caso assicurata almeno un decennio di prosecuzione dell’impiego di queste e altre sostanze chimiche tossiche, come si è pure denunciato. Ottenendo che la Commissione europea rinvii le proposte di riforma dei regolamenti REACH e FCM (Food Contact Materials) in tempo utile a farne slittare l’esame politico alla legislatura successiva (2024-2029. V. note 9,10).

6) Inquinamento da PFAS in Europa, lo scenario attuale

The Forever Pollution Project è un progetto di giornalismo investigativo sviluppato da 17 testate in 13 Paesi dell’Unione Europea, oltreché in Inghilterra e Svizzera. (11) Le PFAS sono state trovate in circa 17.000 siti nel Vecchio Continente. In concentrazioni elevate, >1.000 nanogrammi per litro d’acqua in circa 640 siti e >10.000ng/l in 300 siti.

6.1) Sicurezza alimentare a rischio

Livelli di concentrazione preoccupanti’, ha commentato il professor Crispin Halsall (chimico ambientale, Università di Lancaster, UK) a The Guardian. (12). ‘Si configura il rischio che gli animali abbiano accesso a queste acque e le PFAS entrino così nella catena alimentare umana’. Anche attraverso pesci e selvaggina.

La presenza di PFAS nelle acque sotterranee è un grosso problema perché se le acque sotterranee vengono estratte per l’agricoltura o, cosa più importante, per gli esseri umani come fonte d’acqua, allora ci sono PFAS nell’acqua potabile e sono molto difficili da rimuovere’ (Prof. Crispin Halsall a The Guardian). (12)

6.2) Bonifiche ambientali urgenti

Ian Cousins – il professore di scienze ambientali dell’Università di Stoccolma che ha coordinato la più ampia ricerca mai eseguita sull’inquinamento da PFAS a livello planetario (Cousins et al., 2022. V. nota 5) sottolinea che i siti con valori superiori a 1.000ng/kg dovrebbero venire sottoposti ‘con urgenza’ a bonifica ambientale.

Nei siti [altamente] contaminati, le autorità locali dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di effettuare test per garantire che i livelli di PFAS siano sicuri nei prodotti agricoli locali. Questo aiuterebbe a determinare se sono necessari avvisi sanitari locali e campagne di divulgazione per scoraggiare il consumo regolare di pesce selvatico, crostacei, uova da allevamento all’aperto, etc.‘ (Prof. Ian Cousins a The Guardian). (12)

6.3) Belgio, Olanda, Germania, UK, Italia

Le industrie dei veleni hanno contaminato e spesso continuano a inquinare gli ecosistemi con i forever chemicals. Concentrazioni abnormi di PFAS si segnalano in particolare:

  • in Inghilterra, sul fiume Wyre, sopra Blackpool. Gli scarichi di un’industria chimica locale hanno superato ogni record, intossicando i pesci con livelli di PFAS fino a 11.000ng/kg,
  • nelle Fiandre (Belgio), fino a 73ng/l di PFAS nelle acque sotterranee. Responsabile impunito l’industria 3M di Zwijndrecht ove si producono i Post-it,
  • in Olanda, nei pressi dell’aeroporto di Schiphol e in Germania, nelle prossimità di aeroporti e siti militari. Livelli di contaminazione dei suoli ‘estremamente elevati’,
  • in Italia le industrie Miteni e Solvay hanno avvelenato con PFAS estese aree di Veneto e Piemonte, rispettivamente (13,14).

7) Conclusioni provvisorie

Environmental Responsibility Directive (ELD) No 2004/35/CE rimane un pezzo di carta. 15 anni di applicazione della direttiva non sono bastati neppure a frenare l’avanzata delle più gravi minacce per la salute pubblica e gli ecosistemi.

Non solo PFAS ma anche pesticidi, diossine e PCB diossina-simili (15,16). Oltre a una miriade di sostanze chimiche tossiche ubiquitarie. (17) E la fatidica Restrictions roadmap, (18) a quando?

Le istituzioni e i loro alti dirigenti, in Unione Europea e negli Stati membri, devono venire chiamati a rispondere delle inaccettabili omissioni nell’analisi e gestione di rischi conclamati ed emergenti. Senza dimenticare le microplastiche, di cui WHO ha chiesto il risk assessment nel lontano 2019. (19)

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. PFAS, furani, glicoalcaloidi, Alternaria. La Commissione europea ‘raccomanda’ anziché vietare. GIFT (Great Italian Food Trade). 23.9.22

(2) Marta Strinati. PFAS, via ai limiti in carne, pesce, uova e altri alimenti di origine animale. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.1.23

(3) ISPRA (2019). Indirizzi per la progettazione delle reti di monitoraggio delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nei corpi idrici superficiali e sotterranei https://www.isprambiente.gov.it/files2019/pubblicazioni/rapporti/R_305_19_Progettaz_PFAS.pdf

(4) NTP, National Toxicology Program, USA. (2016). Monograph on Immunotoxicity Associated with Exposure to Perfluorooctanoic acid (PFOA) and perfluorooctane sulfonate (PFOS). Research Triangle Park, NC: National Toxicology Programhttps://ntp.niehs.nih.gov/ntp/ohat/pfoa_pfos/pfoa_pfosmonograph_508.pdf

(5) Marta Strinati, Dario Dongo. PFAS nell’acqua piovana e negli alimenti, urge un bando globale. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.8.22

(6) Dario Dongo, Ylenia Desireè Patti Giammello. Inquinamento acque. Antibiotici, farmaci, pesticidi nel nuovo piano di monitoraggio UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.10.22

(7) Marta Strinati, Dario Dongo. Sostanze chimiche tossiche in imballaggi e stoviglie usa e getta. Inchiesta sui PFAS in UE. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.5.21

(8) ECHA publishes PFAS restriction proposal. https://echa.europa.eu/-/echa-publishes-pfas-restriction-proposal Communication ECHA/NR/23/04. 7.2.23

(9) Alessandra Mei. Rimandata l’approvazione delle modifiche al REACH. La lobby della chimica può esultare. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.10.22

(10) Marta Strinati. Marta Strinati. Materiali a contatto con gli alimenti, la riforma-lumaca slitta ancora. GIFT (Great Italian Food Trade). 17.2.20

(11) The Forever Pollution Project è stato sviluppato inizialmente dalle testate Le Monde (Francia), NDR, WDR, Süddeutsche Zeitung (Germania), RADAR Magazine e Le Scienze (Italia), The Investigative Desk e NRC (Olanda). Con il supporto finanziario di Journalismfund.eu e Investigative Journalism for Europe (IJ4EU). Ulteriori indagini sono state pubblicate da Knack (Belgio), Denik Referendum (Repubblica Ceca), Politiken (Danimarca), YLE (Finlandia), Reporters United (Grecia), Latvian Radio (Lettonia), Datadista (Spagna), SRF (Svizzera), Watershed Investigations, The Guardian (UK). Con il supporto di Arena for Journalism in Europe per la collaborazione internazionale

(12) Rachel Salvidge, Leana Hosea. Revealed: scale of ‘forever chemical’ pollution across UK and Europe. https://www.theguardian.com/environment/2023/feb/23/revealed-scale-of-forever-chemical-pollution-across-uk-and-europe The Guardian. 23.2.23

(13) Dario Dongo. Veneto. Le Mamme No PFAS pubblicano la lista degli alimenti contaminati. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.9.21

(14) Dario Dongo. Diritti umani e pesticidi, PFAS, rifiuti pericolosi. Audit OHCHR in Italia. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.1.22

(15) Marta Strinati. Non solo glifosato. Il 33% dei pesticidi usati in UE è privo di valutazione del rischio. GIFT (Great Italian Food Trade). 26.11.22

(16) Dario Dongo. Diossine e PCB negli alimenti, la grande beffa. GIFT (Great Italian Food Trade). 4.12.22

(17) Dario Dongo, Sostanze chimiche tossiche in oggetti di uso quotidiano, il rapporto inglese. GIFT (Great Italian Food Trade). 20.7.19

(18) Marta Strinati. Chimica pericolosa, la Restrictions Roadmap della Commissione europea. GIFT (Great Italian Food Trade). 3.5.22

(19) Marta Strinati. Microplastiche nell’acqua potabile, l’Oms chiede valutazione dei rischi. GIFT (Great Italian Food Trade). 22.8.19

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