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PAC 2024, problemi tecnici e gestionali del sistema AGEA

Gli agricoltori in Italia continuano a subire danni e ritardi nell’accesso alle risorse stanziate a loro favore nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC), a causa di problemi tecnici e gestionali del nuovo sistema informatico dell’organismo pagatore nazionale AGEA (Agenzia Generale per le Erogazioni in Agricoltura).

I malfunzionamenti del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) – ai quali si imputa il sistematico diniego delle richieste di indennizzo per i danni alle coltivazioni provocati da alluvioni, gelo e siccità (1) – stanno altresì ostacolando la presentazione delle domande per gli aiuti PAC 2024. #VanghePulite.

1) AGEA, problemi tecnici e gestionali del sistema informatico

Le informazioni raccolte presso diversi agricoltori, agrotecnici e altri tecnici consentono di delineare una serie di problemi nel sistema informatico gestito da AGEA.

1.1) Accesso al portale e interruzioni del servizio

Numerosi utenti hanno riscontrato e riscontrano difficoltà nell’accesso al portale AGEA, con frequenti interruzioni e rallentamenti che impediscono il corretto completamento delle procedure necessarie per la domanda PAC 2024.

Il disservizio viene indicato come sistematico e perciò particolarmente critico, tenuto conto dell’elevato numero di domande che devono venire gestite entro scadenze precise.

1.2) Errori nel ‘sistema ABACO’

Il ‘sistema ABACO’ – utilizzato da AGEA per la gestione e il monitoraggio delle superfici agricole – ha mostrato diverse anomalie ed errori nella gestione dei dati catastali e delle superfici coltivate.

I problemi emersi inducono dubbi sull’efficacia e la trasparenza del sistema stesso, con il rischio di errori sul calcolo dei premi PAC e possibili perdite economiche per gli agricoltori.

1.3) Complessità delle procedure

Il nuovo sistema informatico, tutt’altro che ‘user-friendly’, è ben più complesso rispetto al precedente poiché richiede un maggior numero dei passaggi necessari per completare la domanda.

Questa complessità ha aumentato tra l’altro il rischio di errori nella compilazione delle domande, causando ulteriori ritardi e frustrazioni tra gli utenti.

1.4) Cambio repentino di sistema

Il cambio di sistema è avvenuto proprio all’approssimarsi dei termini per la presentazione della domanda PAC 2024, senza concedere agli operatori almeno un anno per la formazione, l’allineamento dei sistemi e gestione degli errori.

I problemi più ricorrenti generati dal nuovo sistema, secondo gli operatori, riguardano tra l’altro anche le dichiarazioni per le concessioni dei contributi per il gasolio agli utenti di motori agricoli (UMA). Ed è solo l’inizio dell’incubo burocratico digitale.

2) Oneri e costi di gestione dei fascicoli

Le schede dei fascicoli – oltre ad assumere dimensioni grottesche, fino a 1.200 pagine incomprensibili agli stessi agricoltori che dovrebbero sottoscriverle – sono difformi rispetto alle rispettive elaborazioni grafiche. Il sistema alfanumerico non sembra infatti in grado di ricevere tutte le informazioni inserite nella lavorazione grafica.

2.1) Nuove lavorazioni grafiche

La lavorazione di ogni fascicolo è subordinata alla gestione di tutte le segnalazioni che scaturiscono dal nuovo posizionamento della grafica, le nuove misurazioni delle superfici e le nuove interpretazioni della Carta Nazionale dei Suoli. Ma la lavorazione grafica sembra non funzionare in vari passaggi quali gli usi civici, le colture consociate e l’indicazione di appezzamenti con periodi di semina diversificati.

Ogni appezzamento deve venire segmentato in decine e decine di micro-particelle di superfici che raggiungono 1 mq e devono comunque venire controllate e verificate, accogliendo o respingendo l’interpretazione proposta dal sistema. Sono perciò necessarie decine, centinaia o migliaia di singole lavorazioni per ogni singola azienda agricola. E chi pagherà le giornate extra di lavoro rese necessarie da un sistema disfunzionale, gli agricoltori o AGEA (così anche i cittadini)? (2,3)

2.2) Notifiche Bio, PAP, misure agroambientali

Le notifiche Bio e i Programmi Annuali di Produzione (PAP) a loro volta non funzionano, a dire degli utenti, per via della difformità tra il fascicolo ‘alfanumerico’ e quello grafico.

Altri problemi sono stati riscontrati nell’accoppiamento delle misure agroambientali. Il sistema rigetta le domande, gli operatori devono ripetere l’operazione e gli agricoltori presentarsi più volte ai centri di assistenza agricola.

3) AGEA, ABACO e… Coldiretti

I servizi di sviluppo e gestione del SIAN (sistema informativo agricolo nazionale) per conto di AGEA – come si è già annotato (4) – sono stati oggetto di una grande gara d’appalto, organizzata da Consip (la centrale acquisti della pubblica amministrazione in Italia) nel lontano 2016 per un importo complessivo di € 550 milioni.

Gli appalti di maggior valore riguardano i lotti 2 (€ 102.600) e 3 (€ 137.946), i quali sono stati affidati ai raggruppamenti temporanei di imprese a cui partecipano, rispettivamente:

– AgriConsulting S.p.A., acquisita da Diagram S.p.A., con sede a Iolanda di Savoia e CdA presieduto da Federico Vecchioni. Unico azionista di Diagram è Agri Holding SpA, controllata da Next Agri SpA (78%) e partecipata da BF Agricola Srl (20%).

Unico azionista di Next Agri SpA è Nextalia SGR, nel cui CdA sedie invece Vincenzo Gesmundo, il capo dei capi di Coldiretti. AgriConsulting Europe SA a sua volta è stata acquisita da BF SpA attraverso la sua BF International. (5)

– Abaco S.p.A., presieduta da Federico Vecchioni (altresì amministratore delegato di BF S.p.A.), acquisita nel 2023 dalla Nextalia SGR ove il ras di Coldiretti Vincenzo Gesmundo figura in CdA.

Le difficoltà riscontrate nel sistema ABACO stanno perciò incrinando la fiducia degli agricoltori nei confronti della stessa Coldiretti, alla quale viene attribuita la ‘paternità’ del sistema.

4) AGEA, dagli incontri alla ‘war room’

I termini per la presentazione della domanda unificata 2024 sono stati prorogati fino al 30 agosto 2024, dopo un serrato dibattito che ha visto contrapporsi:

– da un lato AGEA e Coldiretti, la quale dichiarava che i suoi CAA avrebbero concluso le attività al più tardi entro il 10 agosto 2024 e non sussistevano ragioni per ulteriori proroghe

– sul fronte opposto le altre confederazioni agricole e le rappresentanze degli altri CAA, che insistevano per il rinvio necessario.

La ‘war room’ è l’ultima trovata del neo-direttore generale di AGEA Fabio Vitale – ex macchinista delle ferrovie, forse non a caso prescelto dal ministro che passerà alla storia per aver fermato un treno ad alta velocità – nel tentativo di risolvere i non pochi guai di cui sopra. (6) Si salvi chi può.

#VanghePulite

Dario Dongo

Note

(1) Dario Dongo. AgriCat, nessuna tutela sui danni da eventi calamitosi. GIFT (Great Italian Food Trade). 1.9.24

(2) Si veda il paragrafo 3.6 (Corrispettivi pubblici) al precedente articolo di Dario Dongo. Italia, via libera al monopolio CAA sugli aiuti UE in agricoltura. GIFT (Great Italian Food Trade). 12.2.24

(3) Dario Dongo. Riforma dei CAA, nuovi costi e burocrazia a carico degli agricoltori. GIFT (Great Italian Food Trade). 18.2.24

(4) Si veda il paragrafo 5 all’articolo citato in nota 1

(5) BF International firma con Agriconsulting e relativi soci l’accordo quadro per l’acquisto di una partecipazione pari al 100% del capitale sociale di Agriconsulting Europe S.A. 22.4.24 https://tinyurl.com/5efecktb

(6) Alberto Maria Alessandrini. Ritardi nei pagamenti Pac? Niente paura, quei geni di Agea hanno pronta la “War room”! Marche Agricole. 27.8.24 https://tinyurl.com/7pf5fw2s

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