Innovazione di processo e di prodotto, diversificazione per venire incontro alle aspettative del consumatore, sostenibilità come prassi produttiva. Su questi tre assi su cui la San Benedetto ha costruito e intende consolidare la sua posizione di prima azienda a capitale interamente italiano nel settore del beverage. Una “Total Beverage Company”, spiega il Direttore Marketing del Gruppo Vincenzo Tundo in una lunga intervista a DM, “in grado di presidiare tutti i comparti che compongono il beverage analcolico”.
Non solo acque minerali, insomma, per essere protagonisti in un segmento molto competitivo. In Italia “dove il consumo di acqua minerale è fra i più alti al mondo con circa 190 litri pro capite – racconta il dirigente – il nostro fatturato è determinato per il 55% da bevande ad alto valore aggiunto”, come per esempio il tè o le bibite gassate. Il presidio del mercato tradizionale, comunque, non resterà sguarnito con l’apertura di un nuovo stabilimento nel Pollino, in Basilicata.
Il Gruppo San Benedetto, oltre a impegnarsi per annullare l’impronta di carbonio dei processi produttivi, è promotore di diverse iniziative in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e la Regione Veneto per ridurre l’impatto ambientale del PET e delle bottiglie di plastica.