L’evoluzione scientifica continua a dimostrare che i prodotti naturali ottenuti dalle piante medicinali, possono essere una valida alternativa ai prodotti presenti in farmacia.
Valentino Mercati, al vertice di Assorbe, lamenta però: “Una delle forzature più evidenti che possiamo registrare, è che i ‘naturali’ vadano ricondotti alle Direttive sui farmaci tradizionali che troviamo in farmacia, in contrasto con le normative europee sul concetto di ‘omeostasi’ che definisce come farmaci solo le sostanze in grado di modificare, in modo significativo, le funzioni fisiologiche dell’uomo”.
Il rischio di accostare le sostanze naturali biologiche terapeutiche “a prodotti copia di quelli reperibili in farmacia, non avendo alcuna prova pre-clinica e senza determinazione chimico-fisica o biologica delle sostanze usate – continua il presidente – è quello di mettere in pericolo la salute dei cittadini, oltre che in una perdita inaccettabile di strumenti salutistico/terapeutici indispensabili per le esigenze dei sistemi sanitari moderni”.
L’unico risultato visibile, sarebbe “rappresentato dal blocco della ricerca in questo campo, con chiaro vantaggio per altri settori salutistici e di terapia oggi emergenti. Una distorsione del mercato che non può essere accettata passivamente”.