HomeIdeeCambiamento climatico, il rapporto IPCC per le Nazioni Unite

Cambiamento climatico, il rapporto IPCC per le Nazioni Unite

Il rapporto ‘Climate Change & Land’ – pubblicato l’8.8.19 da IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), ONU – non lascia adito a dubbi. Il cambiamento climatico deriva dalla mala gestione della terra. È urgente bloccare le deforestazioni , rispettare le tradizioni dei popoli nella gestione delle loro terre, applicare l’ecoagricoltura. #Buycott!

La terra e i suoi bacini idrici forniscono la base per il sostentamento e il benessere umano, fornendo cibo, acqua dolce e molti altri servizi ecosistemici. Né le nostre identità individuali o sociali, né l’economia mondiale esisterebbe senza le molteplici risorse, servizi e sistemi di sostentamento forniti dagli ecosistemi terrestri e dalla biodiversità’. (1)

Deforestazioni, agricoltura industriale e cambiamento climatico

Il rapporto IPCC chiarisce alcune relazioni causali tra deforestazioni, agricoltura industriale e crisi ecologica sistemica. Deforestazione e agricoltura industriale, insieme agli incendi, contribuiscono per circa un quarto alle emissioni globali di gas a effetto serra per causa antropica. In particolare:

– le emissioni di CO2 e CH4 (anidride carbonica e metano) sono dovute alla deforestazione, animata dalla brama di olio di palma e soia OGM,

– le emissioni di metano sono aggravate in misura significativa dall’allevamento di animali ruminanti. Sebbene, ricordiamo noi, sia già stata esplorata con successo la possibilità di abbatterle somministrando alghe nei mangimi ai bovini,

– le emissioni di N2O (protossido d’azoto) sono in larga parte dovute all’impiego di fertilizzanti. Reso indispensabile dall’inaridimento dei terreni provocato da pesticidi ed erbicidi, e colture di OGM progettati per resistervi,

– il riscaldamento antropogenico ha alterato le zone climatiche, con aumento dei climi secchi (+23) e riduzione dei climi polari. Si stima che il fenomeno condurrà a 24 nuovi climi caldi nelle regioni tropicali e sposterà le zone climatiche calde verso le latitudini medio-alte (nonché verso l’alto, nelle regioni con altitudini più elevate),

– l’aumento della temperatura media sulle terre emerse ha superato quella complessiva (terra e oceano), con un apprezzabile incremento rispetto al secolo precedente. +1,41 °C nel periodo 1999–2018, a fronte del +0,87 °C tra 1881 e 1900. (2)

Climate changefood security e noi. Buycott!

Declino e stagnazione dei raccolti, variazioni nelle date di semina e raccolta, crescenti infestazioni da parassiti, malattie e riduzione della vitalità di alcune varietà di piante sono alcuni dei sintomi della crisi ecologica in atto. Studi condotti su sistemi agricoli di varia estensione – in Australia, Europa, Asia, Africa, Nord e Sud America – mostrano un calo della produttività delle colture, legato all’aumento delle temperature e alle variazioni delle precipitazioni. (3)

La food security – vale a dire, la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari e così la disponibilità di cibo nutriente e sicuro per gli abitanti del pianeta – è sempre più a rischio. L’avidità di terre vergini, stuprate senza ritegno per produrre commodities quali soia e palma – nonché l’abuso compulsivo di agrotossici, senza alcun rispetto verso l’ecosistema – hanno messo in crisi il pianeta.

Il suolo e la biodiversità stanno soffrendo una pressione enorme a causa dell’aumento della deforestazione in Amazzonia e degli incendi che proprio in questi giorni stanno devastando Siberia e Indonesia. Questi fenomeni hanno un impatto diretto sulla vita di milioni di persone e sul clima, poiché minacciano la nostra sicurezza alimentare favorendo la desertificazione e il degrado del suolo. Alla luce del nuovo rapporto IPCC, i governi dovranno perciò aggiornare e migliorare i propri piani d’azione per mantenere l’innalzamento delle temperature globali sotto il grado e mezzo’. (Martina Borghi, Greenpeace Italia, campagna foreste. V. nota 4)

#Égalité e Great Italian Food Trade – nell’aderire ai solleciti che Greenpeace e altre organizzazioni rivolgono alla politica – affermano la doverosità di una reazione corsa dei consumAttori agli scempi denunciati.

#Buycott! olio di palma, soia OGM, carni bovine americane. #NotInOurNames, #NonInanostroNome! Contro la globalizzazione dello sfruttamento, interrompiamo la domanda di merci che derivano dagli abusi su esseri umani, animali e ambiente. Affermando il diritto universale delle popolazioni alla piena e libera disponibilità delle risorse naturali, alla sovranità alimentare e sulle terre.

Dario Dongo e Giulia Caddeo

Note

(1) IPCC, UN. (2019). Climate Change and Land, an IPCC special report on climate change, desertification, land degradation, sustainable land management, food security, and greenhouse gas fluxes in terrestrial ecosystems. V. https://www.ipcc.ch/site/assets/uploads/2019/08/2b.-Chapter-1_FINAL.pdf

(2) V. Nota 1, Capitolo 1

(3) V. Nota 1, Capitolo 5

(4) Greenpeace Italia, comunicato stampa 8.8.19 https://www.greenpeace.org/italy/comunicato-stampa/6000/ipcc-foreste-sistema-agro-alimentare-sfida/

Laureata in giurisprudenza, master in Food, Law & Finance. Ha approfondito il tema degli appalti verdi e delle urban food policies presso il settore Cooperazione internazionale e Pace della Città di Torino.

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