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Acquacoltura innovazione

Per l’acquacoltura è tempo di innovazione. Cresciuta di 12 volte negli ultimi tre decenni e cruciale per fornire nutrimento alla popolazione mondiale e tutelare le risorse ittiche selvatiche, l’industria di allevamento del pesce è ora chiamata ad adottare pratiche più sostenibili. Un’urgenza all’ordine del giorno anche nell’agenda FAO.

Centrale è il benessere dei pesci, vero motore del business. Assicurarne la salute, anziché ricorrere ai farmaci, assicura produzioni ottimali che evitano lo sviluppo di resistenze e l’insorgenza di nuove malattie. Impellente è anche l’individuazione di nuovi mangimi, sfruttando l’elevato apporto nutriente delle alghe, insetti e altri sottoprodotti di origine animale, in sostituzione della farina di pesce e degli ormai onnipresenti preparati vegetali da soia e mais. Se la prima acuisce il depauperamento delle risorse ittiche naturali, i secondi comportano rischi economici per l’oscillazione delle quotazioni internazionali, oltre a esporre le specie carnivore al rischio di malattia.

Come in ogni settore economico, vale anche per l’acquacoltura la necessità di ridurre e gestire correttamente i rifiuti, che possono tradursi in risorsa energetica, sotto forma di biogas, o fertilizzanti. 

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