Sull’etichettatura di origine degli ingredienti e il Made in, anche il leader della GDO francese scende in campo. Con un articolo sul blog di monsieur Michel-Eduard E.Leclerc, presidente nonché figlio del fondatore, il 27.11.19. Appena due settimane dopo il lancio del Franco-Score da parte di Intermarché. Si innesca così una battaglia per la trasparenza in etichetta, a tutto vantaggio dei consumatori e delle filiere d’Oltralpe.
‘Par-dessus le marché la lisibilité renforcée des indications d’origine permettra aux consommateurs de mieux arbitrer leurs choix, et notamment d’exercer une préférence nationale puisque toutes les enquêtes confirment leur intention d’acheter local, régional ou made in France‘ (Michel-Eduard Leclerc, 27.11.19)
Regolamento UE 2018/775 e la grandeur della GDO francese a confronto
Il reg. UE 2018/775, come si è visto, si limita a prescrivere l’indicazione della diversa origine o provenienza del solo ingrediente primario (>50%, ovvero ingrediente caratteristico), allorché diversa dal Paese d’origine del prodotto di cui sia stato fatto vanto in etichetta. Con modalità così vaghe – origine ‘UE’ o ‘non-UE’, addirittura ‘UE/non-UE’ – da meritare l’appellativo di regolamento ‘Origine Pianeta Terra‘.
L’indicazione di origine degli ingredienti adottata su base volontaria dai due giganti della GDO francese supera invece di gran lunga le blande regole europee:
– Intermarché precisa la quota percentuale degli ingredienti di origine e provenienza francese sul totale della ricetta, con il logo Franco-Score. Con dettaglio, addirittura, sulla regione francese di origine del prodotto. A regime entro il primo semestre 2020,
– E.Leclerc, già a partire dall’1.1.20 garantirà la massima trasparenza sull’origine o provenienza dei principali ingredienti dei prodotti a marchio. Grano francese, latte tedesco, carne polacca o nocciole turche, tutto in evidenza. Oltre al Made in, il Paese di produzione.
E.Leclerc, il leader della trasparenza
Primo gruppo della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) in Francia, E.Leclerc detiene il 21,6% della quota di mercato nazionale (dati 20.11.19, Kantar WorldPanel). Leader di mercato e di trasparenza, su origine e proprietà nutrizionali:
– la nuova etichetta d’origine sarà applicata subito sui prodotti delle linee Marque Repère, Nos régions ont du Talent, L’origine du goût e Tradizioni d’Italia. Fino a venire estesa all’interezza della MDD (marca del distributore),
– il Nutri-Score viene altresì applicato sulle etichette di tutti i prodotti a marchio (private label).
Italia-Europa-Francia, obiettivi origine e sostenibilità
Coop Italia, a ben vedere, da circa 20 anni riferisce l’origine delle materie prime principali impiegate nei suoi prodotti a marchio (sul sito web https://www.e-coop.it/cooporigini). È forse solo meno efficace nella comunicazione diretta, su questa come su altre lodevoli iniziative (quali da ultimo l’eliminazione del glifosate dall’ortofrutta a marchio)
#EatORIGINal – l’iniziativa dei consumatori europei che ha raccolto 1,1 milioni di firme – dovrà condurre nei prossimi mesi a un’apposita proposta di regolamento UE. Per introdurre in via definitiva e generalizzata il dovere di indicare Made in e origine o provenienza degli ingredienti primari sulle etichette di tutti i prodotti alimentari immessi nel Mercato interno.
In attesa di nuove regole, i consumatori comunque privilegiano i prodotti che provengono da filiere corte, eque e sostenibili. Tanto meglio se bio. Come confermano i rapporti Immagino 2018, Coop e Sana 2019.
Chi ha buone orecchie per intendere, intenda!
Dario Dongo e Marta Strinati
Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) ed Égalité.