Migliorare la dieta dei cittadini europei è un’esigenza di salute pubblica e l’etichetta deve fornire notizie utili a tale scopo, tenuto anche conto dei profili nutrizionali degli alimenti su cui EFSA ha pubblicato una nuova opinione scientifica. (1)
EFSA si era già espressa sui profili nutrizionali – introdotti dal reg. CE 1924/06 su nutrition and health claims – ma la Commissione europea non vi ha dato seguito, nei 13 anni dal termine per la loro adozione. (2)
La strategia UE Farm to Fork ha ripreso questo tema, nella prospettiva di introdurre una Front-of-Pack Nutrition Labelling (FOPNL) utile a favorire scelte alimentari consapevoli e coerenti agli obiettivi di promuovere diete equilibrate. (3)
1) Profili nutrizionali e diete equilibrate, lo studio di EFSA
La classificazione degli alimenti sulla base dei loro profili nutrizionali è stata promossa da WHO (World Health Organization) per diverse finalità. Educazione alimentare, riformulazione dei prodotti in chiave salutistica ed etichettatura nutrizionale di sintesi, (4) ma anche restrizioni al marketing.
Lo studio condotto da EFSA sui profili nutrizionali considera i diversi modelli di profilazione nutrizionale (es. NutriScore) e la pertinente letteratura scientifica (rassegne scientifiche sistematiche e meta-analisi in primis). Oltre a esaminare i dati disponibili sulla dieta e gli apporti nutrizionali della popolazione europea, nonché le linee guida delle autorità competenti per una dieta sana ed equilibrata.
2) Nutrienti e non-nutrienti in eccesso nella dieta degli europei
2.1) Energia (kJ, kcal)
L’eccesso di energia (kcal, calorie) assunta tramite gli alimenti conduce a un aumento della massa grassa e le probabilità di sviluppare sovrappeso, obesità e malattie correlate (Non Communicable Diseases, NCDs. Es. diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, tumori).
Eurostat descrive una prevalenza di sovrappeso nel 50-75% negli uomini e 35-65% nelle donne (dati 2016-2020). L’obesità a sua volta oscilla tra il 10 e il 35%, fino al 45% nei bambini. In Italia, la situazione non è tra le migliori.
Definire un valore limite di apporto energetico è risultato complesso, anche nel parere di EFSA sui profili nutrizionali, per carenza di dati sull’attività fisica e i complessi meccanismi di regolazione del bilancio energetico, che variano sensibilmente su base individuale.
2.2) Grassi totali
I grassi totali sono considerati i principali responsabili delle calorie di troppo e non dovrebbero superare il 35% dell’energia assunta. La quale dovrebbe venire idealmente ripartita tra grassi (20-35%), carboidrati (45-60%) e proteine.
Un apporto equilibrato di lipidi nella dieta è del resto importante per prevenire le malattie cardiovascolari. A tal fine si raccomanda il privilegio degli acidi grassi monoinsaturi (es. acido oleico) e polinsaturi (es. Omega-3, Omega-6).
2.3) Acidi grassi saturi
Gli acidi grassi saturi in eccesso sono responsabili dello sviluppo di patologie cardiovascolari, dovute anche a un accumulo del c.d. colesterolo cattivo (LDL).
Tali grassi sono presenti negli oli di cocco e di palma (frutto e/o seme), burro di cacao, oltreché nei grassi animali (burro, agnello, manzo e maiale), ciascuno con le proprie specificità.
L’Autorità europea (EFSA) non ha individuato un limite per questi grassi – a differenza di alcuni Stati membri, che nelle proprie linee guida hanno suggerito una soglia dell’8-10% sull’energia totale – e ne consiglia il minor consumo possibile.
2.4) Acidi grassi trans
Gli acidi grassi trans (Trans-Fatty Acids, TFA) favoriscono l’accumulo di LDL. Si distinguono i TFA artificiali, i quali si formano mediante idrogenazione parziale, deodorizzazione, frittura degli oli (tuttora presenti in alcune margarine e alimenti ultraprocessati), e TFA naturali:
– i TFA naturali sono contenuti nel latte e nei prodotti lattiero-caseari (da ruminanti). A questi ultimi sono attribuite proprietà salutistiche che EFSA non considera tuttavia sufficienti. Il loro apporto massimo è raccomandato entro l’1,2% dell’energia assunta.
– i TFA artificiali sono invece già stati sottoposti a un limite di legge (<2% rispetto ai grassi totali, come si è visto) e non vengono considerati causa di preoccupazione.
2.4) Zuccheri e sale (sodio)
Gli zuccheri (liberi e aggiunti) sono i primi indiziati nel contributo allo sviluppo delle carie dentali, oltreché di una serie di patologie altresì associate all’energia (calorie) in eccesso (es. obesità, sovrappeso, malattie non trasmissibili). Nella propria recente opinione sull’argomento, EFSA ha perciò raccomandato di ridurre al minimo i loro consumi. Diversi Stati membri indicano che gli zuccheri non devono superare il 5-10% delle calorie assunte.
Il sale (sodio) in eccesso è associato all’incremento della pressione sanguigna e ai maggiori rischi di ipertensione, malattie cardiovascolari e renali, mortalità prematura per ogni causa. Non si devono perciò superare i 5 g/die di sale da cucina (2 g/die di sodio). Tale soglia viene tuttavia ampiamente superata nei consumi medi della popolazione europea, ed è causa di seria preoccupazione.
3) Carenze di nutrienti e non-nutrienti nella dieta degli europei
3.1) Proteine
Le proteine sono fondamentali per lo sviluppo e il mantenimento dei tessuti muscolari. Il valore biologico delle proteine (digeribilità e composizione degli amminoacidi essenziali) varia nelle diverse fonti di origine animale e vegetale, con generale vantaggio delle prime. La combinazione di alimenti vegetali diversi permette comunque di soddisfare i requisiti, come si è visto.
L’apporto di proteine nella popolazione europea è considerato da EFSA coerente o superiore, in media, all’intake di riferimento (0,83 g di proteine/kg di peso corporeo), con valori tra 0,8 e 1,25 g/kg. Consumi più elevati non sono considerati in linea di massima apportare ulteriori benefici, in condizioni standard, ma l’assenza di evidenze su effetti indesiderati non consente di stabilire soglie limite per le proteine.
3.2) Omega-3
EPA e DHA sono i due acidi grassi essenziali Omega-3 coinvolti nella sintesi degli eicosanoidi (EPA), molecole in grado di intervenire nella mitigazione dei processi infiammatori, coagulare il sangue e regolare la pressione sanguigna (vasodilatatore). Oltre a costituire le membrane cellulari (DHA). Si assumono principalmente attraverso il consumo di pesce e alghe o integratori alimentari.
Un intake adeguato di EPA e DHA combinati è definito a 250 mg/die e 100 mg/die di DHA per bambini tra 6 mesi e 2 anni. Integratori esclusi, la media di intake è stata calcolata tra 50-150 mg/die. In diversi Stati membri, Italia inclusa, il consumo di pesce (e così di EPA e DHA) è ritenuto inferiore al minimo valore consigliato (100-500 g/settimana). Per prevenire le malattie cardiovascolari, è necessario incrementarne gli apporti.
3.3) Fibre alimentari
Le fibre alimentari comprendono tutti i carboidrati non digeribili e componenti simili (es. lignina). Frutta e verdura sono ricchi di fibre ed è consigliabile consumarli (quando possibile) integrali e con la buccia, così da limitare la perdita di fibre preziose come i betaglucani o le pectine. Sono molto importanti per favorire il corretto transito intestinale degli alimenti e stimolare e lo sviluppo del microbiota (i.e. eubiosi). Con essa è possibile ridurre diverse patologie cardiovascolari ed il diabete di tipo 2.
25 g/die di fibra sono la quantità raccomandata per meglio espletare le funzioni fisiologiche e di prevenzione per la salute siano espletate al meglio. I consumi attuali di fibre negli adulti europeo risultano inferiori (minimo 15,7 g/die) ed è necessario promuovere il loro maggior consumo per garantire buona salute e longevità, in linea con le raccomandazioni WHO.
3.4) Minerali
Il potassio è un elemento essenziale per le normali funzioni cellulari, come il trasferimento intra- ed extracellulare di acqua e contribuisce al potenziale di membrana per l’attività nervosa e muscolare. Gli apporti adeguati sono di 3.500 mg/die per adulti (valori inferiori sono associati ad un rischio più elevato di infarti), con valori che scendono anche fino a 750 mg/die per i bambini, in base all’età. I tuberi e le radici amidacee, insieme a cereali, frutta e verdura sono i principali contributori di questo minerale in UE, ma gli intake sono generalmente (non sempre) sotto il valore minimo e l’assunzione andrebbe aumentata.
Lo iodio è un minerale fondamentale nella regolazione degli ormoni tiroidei. La sua carenza può portare a una riduzione del funzionamento della tiroide e della fertilità, oltre ad aumentare la mortalità infantile e ridurre le capacità mentali nei bambini. Gli adulti dovrebbero assumerne 150 mg/die, 200 mg/die le donne in attesa. Per i bambini, 70-150 mg/die. Per limitare le carenze, diversi Stati membri hanno imposto o suggerito l’aggiunta di iodio nel sale. Solo alcuni sottogruppi hanno riportato carenze di iodio.
Il ferro serve per il trasporto di ossigeno ed elettroni, il metabolismo energetico e altri benefici già visti. La sua carenza conduce ad anemia e problemi psico-motori nei bambini e adulti. Gli apporti medi di ferro sono stabiliti in 6-8/die, in base all’età. A parte i bambini di 7-11 mesi, tutti i gruppi di popolazione hanno un intake eccedente di ferro. Carenze sono state osservate nei lattanti (> 4 mesi) nati da donne con carenze di ferro. A parte questi casi, gli integratori di ferro non sono consigliati.
3.5) Vitamine
La Vitamina D e il calcio sono considerati come binomio, poiché l’assunzione della vitamina favorisce l’assorbimento minerale. Una loro carenza comporta problemi di massa ossea e osteopenia. Gli anziani devono fare attenzione ad assumerne idonee quantità, per limitare i rischi di cadute e fratture. L’apporto adeguato di vitamina D è di 10 e 15 mg/die per bambini di 7-11 mesi e per altre categorie, rispettivamente. Per il calcio, si raccomandano 750-860 mg/die per gli adulti, 390-680 per i bambini e 960 mg/die per gli adolescenti. I bambini, donne in attesa e lattanti, anziani, soggetti con scarsa esposizione al sole e con pelle scura dovrebbero assumere integratori di vitamina D.
I folati sono importanti per la sintesi di DNA e RNA, la crescita muscolare e il metabolismo degli amminoacidi. Fondamentali per il corretto sviluppo del feto durante la gravidanza. Le quantità ottimali sono considerate 80 microgrammi di folato equivalenti/die per i bambini tra i 7-11 mesi, 120-330 per i bambini, adolescenti ed adulti, fino a 500-600 per le donne in lattazione ed in attesa, rispettivamente. I dati sulle assunzioni sono insufficienti e non è stato possibile determinare le strategie da adottare a riguardo.
4) Scelta dei nutrienti e dei non-nutrienti per la profilazione nutrizionale
Gli apporti di grassi saturi, sodio e zuccheri liberi/aggiunti, insieme alle fibre, potrebbero venire inclusi nei modelli di profilazione nutrizionale. Tenuto conto sia della loro rilevanza per la salute, sia dei rispettivi eccessi e carenze nelle diete dei consumatori europei.
Il valore energetico può altresì venire considerato, considerato il suo impatto su obesità e sovrappeso. Gli zuccheri totali possono essere un riferimento per gli zuccheri aggiunti/liberi, che ne sono la frazione più variabile. Nutrienti (es. Omega-3) e micronutrienti (vitamine e minerali) essenziali potrebbero pure venire considerati.
5) Conclusioni provvisorie
L’opinione scientifica di EFSA sui profili nutrizionali è valsa a fare un punto sullo status quo e rivedere sia i livelli di assunzione nella popolazione europea, sia gli intake ottimali quando i dati sono disponibili. Ma la carenza di dati su alcune categorie è risultata essere un grave ostacolo alla redazione di un parere utile agli scopi.
Si attende ora una decisione responsabile, da parte della Commissione europea, sull’adozione di una Front-of-Pack Nutrition Labelling (FOPNL) obbligatoria ed efficace, come si è ampiamente dimostrato essere il sistema NutriScore. E l’effettiva applicazione dei nutrition profiles, per mitigare i danni alla salute pubblica – dei minori soprattutto – provocati dal marketing sul cibo spazzatura.
Dario Dongo e Andrea Adelmo Della Penna
Note
(1) EFSA NDA Panel (2022). Scientific advice related to nutrient profiling for the development of harmonised mandatory front-of-pack nutrition labelling and the setting of nutrient profiles for restricting nutrition and health claims on foods. EFSA Journal 20(4):7259, https://doi.org/10.2903/j.efsa.2022.7259
(2) Dario Dongo. Profili nutrizionali, 10 anni di latitanza a Bruxelles. GIFT (Great Italian Food Trade). 19.1.19, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/profili-nutrizionali-10-anni-di-latitanza-a-bruxelles
(3) Dario Dongo. Riforma reg. UE 1169/11, consultazione pubblica. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.1.22, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/riforma-reg-ue-1169-11-consultazione-pubblica
(4) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Come risolvere l’enigma nutrizionale? Notizie sul fronte etichetta, rassegna e prospettive. GIFT (Great Italian Food Trade). 29.12.20, https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/come-risolvere-l-enigma-nutrizionale-notizie-sul-fronte-etichetta-rassegna-e-prospettive