I consumatori scelgono ogni giorno una serie di cibi da acquistare, ordinare e assumere. Pochi sono consci del valore di una dieta equilibrata, molti hanno idea che per ridurre il peso si debbano ‘tagliare le calorie’. Le tabelle in etichetta – con i valori assoluti di energia e nutrienti per 100 grammi di prodotto – dicono poco o nulla ai tanti che non hanno la più vaga idea dei propri fabbisogni quotidiani. Né sono di aiuto nel risolvere l’enigma nutrizionale. Quale prodotto, tra i vari a scaffale, è preferibile?
Notizie incomprensibili, poco tempo a disposizione. Ci si affida allora al marchio, l’offerta, la coazione a ripetere. E la salute ne risente. (1) La breve rassegna scientifica a seguire mostra come l’etichettatura di sintesi, sul fronte etichetta (Front-Of-Pack, FOP), possa contribuire alla soluzione dell’enigma nutrizionale. Aiutando i consumatori a scegliere, in un colpo d’occhio gli alimenti più idonei a comporre una dieta equilibrata. (2) Le prospettive, win-win, a seguire.
Dichiarazioni nutrizionali inefficaci
Le dichiarazioni nutrizionali, generalmente collocate sul retro delle etichette alimentari, sono del tutto inefficaci. Pochi le leggono, pochissimi dei pochi le comprendono, nessuno è in grado di rapportare i loro dati alle esigenze individuali di nutrizione. La comparazione tra le caratteristiche nutrizionali dei vari prodotti a scaffale a sua volta richiede tempo e memoria di non poco conto. Vengono così meno le funzioni di ‘guida agli acquisti ’ e di ‘aiuto nelle scelte di consumo. (3)
L’inefficacia della tabella nutrizionale classica viene anche imputata, nelle scienze comportamentali, all’eccessivo ‘costo dell’informazione’. Vale a dire il tempo e l’impegno necessari per decifrare il contenuto dell’informazione e applicarlo al caso pratico (‘preferibile perché e per chi?’). Per questo motivo i consumatori desiderano ricevere notizie semplificate con i valori che contano ben in vista. (4) Magari con un suggerimento su basi obiettive, come il NutriScore, e l’aiuto di una app a esso coerente come Yuka.
Notizie di sintesi sul fronte etichetta
La Global Syndemic – cioè il dilagare epidemico di malattie gravi e non trasmissibili (NCDs, Non Communicable Diseases) correlate a obesità, sovrappeso e malnutrizione – ha stimolato la ricerca di strumenti utili a favorire scelte alimentari più salubri, limitando al minimo i consumi di cibo-spazzatura. (5) I profili nutrizionali – vale a dire la classificazione degli alimenti in ragione dei loro valori nutritivi – sono stati raccomandati dall’OMS al preciso scopo di orientare le scelte dei consumatori nel modo più semplice, con un codice cromatico (es. traffic-lights in UK, keyhole system nei Paesi scandinavi, NutriScore nel resto d’Europa) o un’avvertenza (come in Messico).
La lobby industriale dominante ha a sua volta sviluppato i Facts Up Front, adottati in USA già nel 2007, proposti in Europa con il nome di Guideline Daily Amounts (GDA). Con l’idea di indicare, sul fronte etichetta, il contributo di una (variabile) porzione di prodotto rispetto a un inverosimile ‘fabbisogno medio quotidiano’ (6,7). E l’obiettivo di contrapporre questo sistema, monocromo e privo di appeal, a quelli più efficaci sopra descritti. In USA le associazioni dei consumatori hanno contestato questo sistema, minacciando class action nei confronti di Big Food. La quale invece, come prevedibile, ha avuto la meglio in Europa ove le GDA sono state recepite nel reg. UE 1169/11, col nome di Reference Intake (‘Assunzioni di riferimento’). (8)
Fig. 1. Esempi di applicazione del sistema Facts Up Front in etichetta (Lim et al., 2020)
Ridurre o interpretare?
Le etichette nutrizionali di sintesi sul fronte etichetta (FOP) sviluppate negli ultimi due decenni nei vari Continenti sono state classificate in due macro-categorie:
– riduttive. Le informazioni sul retro dell’etichetta vengono riproposte senza offrire alcuna interpretazione dei dati. Le notizie possono essere singolari (kcal sul fronte etichetta) o nutrients-specific (es. Reference Intake, kcal+grassi+grassi saturi+zuccheri+sale),
– interpretative. In questo caso, segnali grafici o punteggi aiutano il consumatore a valutare i pregi e/o difetti, cioè i profili nutrizionali dei prodotti. Gli indicatori possono essere nutrients-specific (es. Multiple Traffic Light) o riassuntivi (es. NutriScore, Health Star Rating). (9)
Fig. 2. Differenza tra FOP riduttive e interpretative, con le relative sottocategorie (Ikonen et al., 2020)
Sistemi a confronto
Diversi studi scientifici hanno messo a confronto i vari sistemi d’informazione nutrizionale sul fronte etichetta (FOP). Tra gli ultimi,
– una ricerca di laboratorio (Crosetto et al., 2019) ha coinvolto 691 volontari, per valutare l’impatto di 5 diversi FOP sulle scelte di 290 referenze alimentari (39 categorie di prodotti), considerando anche i loro prezzi. Il NutriScore è risultato il sistema più efficace a promuovere la scelta di alimenti equilibrati, senza riscontrarsi una correlazione tra profili nutrizionali migliori e prezzi più elevati, (10)
– uno studio randomizzato di ampia scala (Dubois et al, 2020) è stato condotto su 1,7 milioni di acquisti di 1.266 prodotti (4 categorie merceologiche) in 60 supermercati. Anche in questo caso sono stati considerati 4 diversi sistemi (FOP) e NutriScore, ancora una volta, è risultato essere quello più efficace a favorire scelte più salutari. Con il solo limite di una insufficiente inibizione degli acquisti di cibo spazzatura o comunque senza FOP. (11)
Soluzione dell’enigma, win-win
L’enigma nutrizionale si risolve a favore delle etichette che offrono un servizio ulteriore ai consumatori, la possibilità di eseguire effettuare scelte più logiche e salutari, su basi obiettive. (12) Con una serie di vantaggi a catena:
– i produttori vengono di fatto coinvolti nell’impegno di riformulare (cioè rivedere le ricette de) i prodotti,
– i distributori a loro volta possono migliorare le caratteristiche nutrizionali e di salute dell’offerta a scaffale. Anche sui prodotti a MDD (Marca Del Distributore), secondo l’esempio di Intermarché. (13)
Fig. 3. Esempi delle informazioni nutrizionali sul fronte etichetta (FOP) impiegate in UE e fuori dall’UE (Storcksdieck et al., 2020)
Prospettive
Il Food Information Regulation ha riconosciuto la legittimità di apporre informazioni nutrizionali di sintesi, sul fronte etichetta dei prodotti venduti in ogni Paese membro UE. Anche mediante simboli o forme grafiche, ‘oltre a parole o numeri, purché siano rispettati i seguenti requisiti:
a) si basano su ricerche accurate e scientificamente fondate condotte presso i consumatori e non inducono in errore il consumatore (…),
b) il loro sviluppo deriva dalla consultazione di un’ampia gamma di gruppi di soggetti interessati,
c) sono volti a facilitare la comprensione, da parte del consumatore, del contributo o dell’importanza dell’alimento ai fini dell’apporto energetico e nutritivo di una dieta,
d) sono sostenuti da elementi scientificamente fondati che dimostrano che il consumatore medio comprende tali forme di espressione o presentazione,
e) nel caso di altre forme di espressione, esse si basano sulle assunzioni di riferimento armonizzate di cui all’allegato XIII [Assunzioni di riferimento o Reference Intake, ndr] oppure, in mancanza di tali valori, su pareri scientifici generalmente accettati riguardanti l’assunzione di elementi energetici o nutritivi,
f) sono obiettivi e non discriminatori,
g) la loro applicazione non crea ostacoli alla libera circolazione delle merci’ (reg. UE 1169/11, articolo 35.1).
NutriScore
Il sistema NutriScore, sulla base di una letteratura scientifica uniforme che si va consolidando, appare oggi la migliore soluzione per contemperare le esigenze dei consumatori (di ricevere aiuto a nutrirsi meglio) con quelle degli operatori della filiera alimentare (di migliorare la sicurezza nutrizionale dei propri prodotti, fidelizzando i consumatori con un ‘patto sulla salute’).
‘Ensure healthy lives and promote well-being for all at all ages’ (#SDG3)
La salute pubblica è un impegno collettivo a cui tutti, istituzioni italiane comprese, devono contribuire. (14) Con la prevenzione anzitutto, tenendo anche a mente il terzo degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs), in Agenda ONU 2030. Rimanere protagonisti del problema o diventare attori della soluzione?
Dario Dongo e Andrea Adelmo Della Penna
Note
(1) Schulte-Mecklenbeck et al. (2013). A lack of appetite for information and computation. Simple heuristics in food choice. Appetite 71:242-251, doi:10.1016/j.appet.2013.08.008
(2) Bialkova et al. (2010). What determines consumer attention to nutrition labels? Food Quality and Preference 21:1042-1051, doi:10.1016/j.foodqual.2010.07.001
(3) Moorman et al. (2012). Unintented nutrition consequences: firm responses to the Nutritional Labeling act. Marketing Science 31(5):717-37, https://doi.org/10.1287/mksc.1110.0692
(4) Grunert et al. (2007). A review of European research on consumer response to nutrition information on food labels. Journal of Public Health 15(5):385-99, https://doi.org/10.1007/s10389-007-0101-9
(5) Lim et al. (2020). Competitive effects of front-of-package nutrition labeling adoption on nutritional quality labeling adoption on nutritional quality: evidence from facts up front-style labels. Journal of Marketing 84(6):3-21, doi:10.1177/0022242920942563
(6) Zhu et al. (2014). Heterogeneity in consumer responses to front-of-package nutrition labels: evidence from a natural experiment? Working Papers 27, Department of Agricultural and Resource Economics
(7) Sophos (2017). Facts Up Front: front-of-pack labeling initiative. U.S. Chamber of Commerce Foundation
(8) Per approfondimenti, si veda l’ebook ‘1169 Pene. Reg. UE 1169/2011, notizie sui cibi, controlli e sanzioni’, su https://www.greatitalianfoodtrade.it/libri/1169-pene-e-book-gratuito-su-delitti-e-sanzioni-nel-food
(9) Storcksdieck et al. (2020). Front-of-pack nutrition labelling schemes: a comprehensive review. Publications Office of the European Union, doi:10.2760/436998
(10) Crosetto et al. (2019). Nutritional and economic impact of five alternative front-of-pack nutritional labels: experimental evidence. European Review of Agricultural Economics 47(2):785-818, doi:10.1093/erae/jbz037
(11) Dubois et al. (2020). Effects of front-of-pack labels on the nutritional quality of supermarket food purchases: evidence from a large-scale randomized controlled trial. Journal of the Academy of Marketing Science, https://doi.org/10.1007/s11747-020-00723-5
(12) Zhu et al. (2016). Information cost and consumer choices of healthy food. Amer. J. Agr. Econ. 98(1):41-53, doi:10.1093/ajae/aav057
(13) Ikonen et al. (2020). Consumer effects of front-of-package nutrition labeling: an interdisciplinary meta-analysis. Journal of the Academy of Marketing Science 48:360-383, https://doi.org/10.1007/s11747-019-00663-9
(14) Il governo italiano, dopo avere presentato una ridicola proposta di (dis)informazione sul fronte etichetta, la c.d. Nutrinform Battery, continua a opporsi alla scelta del Nutriscore come modello europeo di etichettatura nutrizionale FOP. Mentre obesità infantile e diabete continuano a dilagare. Ora basta! V. https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/nutrinform-battery-l-etichetta-a-batteria-una-vergogna-italiana, https://www.egalite.org/diabete-di-tipo-2-lepidemia-avallata-dalla-politica/