La spesa online – come quella nel punto vendita fisico, con l’aggiunta della variabile di costo e servizi di consegna – presenta variazioni di prezzi che meritano attenzione (e aggiornamenti, nei prossimi mesi).
La nostra analisi di mercato considera l’acquisto tramite ecommerce di un mini-paniere di alimenti immancabili in una cucina italiana, a Roma centro, presso le principali insegne di GDO e discount. Coop, Conad, Esselunga, Carrefour, Eurospin e Lidl.
Spesa online, 102 prodotti nel paniere
Il paniere essenziale considera 5 prodotti – caffè arabica 100%, fette biscottate integrali, passata di pomodoro italiana, pasta, olio extravergine di oliva – nelle tre versioni:
– IDM, Industria di Marca. Lavazza, Mulino Bianco, Mutti, Barilla e Costa d’Oro,
– MDD, Marca del Distributore (private label),
– biologico a marchio del distributore.
In tutto, una selezione (potenziale) di 102 prodotti.
Scelte condizionate dalle disponibilità, senza rinunciare al bio
La scelta dei prodotti nel paniere è stata condizionata dalla sola esigenza di reperire gli stessi alimenti – per tipo e marca industriale – in tutte le piattaforme di ecommerce. Senza alcuna volontà di scegliere un marchio o un prodotto rispetto ad altri. Avremmo anzi preferito scegliere una pasta integrale o semi-integrale e aggiungere un prodotto come il latte fresco di alta qualità – meglio ancora, un latte fieno – ma essi non erano disponibili in diversi negozi virtuali.
La sola scelta determinata e motivata riguarda l’inserimento di una versione bio per ciascuno degli alimenti inseriti nel paniere. Poiché da sempre il nostro sito GIFT, Great Italian Food Trade, tifa a favore del sistema biologico di produzione degli alimenti, quale migliore espressione dello sviluppo sostenibile from farm to fork. Per la salute delle persone, il benessere animale, la biodiversità e la salvaguardia dell’ambiente.
GDO, Conad ancora indietro
Tra i big della GDO abbiamo selezionato le piattaforme di vendita online di Coop, Esselunga, Carrefour e Conad. Delle quattro, solo le prime tre offrono un ottimo servizio ecommerce ‘proprietario’, con assortimento uniforme e completo.
Conad poggia invece su negozi fisici abilitati al servizio, che l’utente deve selezionare all’inizio della spesa. Ovvero su Everli, con un’offerta tuttavia limitata (v. paragrafo successivo).
Everli, il jolly carente
Una ulteriore piattaforma per la spesa online è Everli, operatore più volte segnalato da Great Italian Food Trade (anche all’Antitrust) per pratiche scorrette nei confronti dei consumatori.
Tra le insegne GDO, fruiscono di Everli sia Carrefour sia Conad. Quest’ultima è tuttavia presente con un assortimento singolare, privo dei prodotti a marchio Conad (private label) e persino dei prodotti a marca industriale inseriti nel nostro paniere.
Discount, scarsità di servizi online
Tra i due discount considerati, Lidl è completamente privo di una efficiente piattaforma ecommerce alimentare. La spesa online di alcuni suoi prodotti avviene mediante il sito Everli (con prezzi uguali al punto vendita fisico).
Eurospin dispone invece di una piattaforma con assortimento completo, ma (almeno a Roma) consente soltanto di inserire l’ordine online e ritirare la spesa in negozio (‘clicca e ritira’). Il discount 4.0 è ancora di là da venire.
GDO, il conto più caro è Everli-Carrefour
Tra i 5 ‘negozi’ virtuali della GDO, il conto della spesa online consegnata a domicilio vede primeggiare per convenienza Carrefour (54,23 €) e Coop (54,88). Seguono Conad (55,70) ed Esselunga (58,76 €).
Il più caro in assoluto è invece il conto della spesa presso Carrefour tramite Everli (69,29 €).
Il prezzo della consegna a domicilio
Come mostra la tabella, la classifica è influenzata dai costi di consegna. I quali variano in funzione di alcune variabili, come l’importo della spesa e i tempi di consegna.
In dettaglio, il costo della consegna stabilito dalle varie insegne è articolato come segue:
Carrefour. Prime due consegne gratuite per spesa di almeno 50 euro. Spese di consegna 6,90 euro, ridotte a 3,90 a fronte di una spesa di almeno 50 euro.
Everli. ‘Supplemento’ di 3 euro per spesa inferiore a 40 euro. Spese di consegna standard 4,90 euro. Consegna rapida (in giornata) 6,30 euro.
Conad (negozio viale Marconi, Roma). Consegna 4,50 euro, gratis oltre 95 euro di spesa.
Esselunga. Costo di consegna 7,90 euro, ridotto a 6,90 per spesa superiore a 110 euro.
Easycoop. Spesa minima 50 euro. Costo di consegna da 3,90 a 9,90 euro in funzione di rapidità ed elasticità della fascia oraria selezionata.
Discount, in Eurospin il risparmio senza consegna
Nel confronto tra i due discount considerati, Eurospin risulta l’insegna più conveniente con un risparmio, sul paniere, di 1,30 euro. Senza tuttavia considerare le spese di consegna, che il discount italiano ancora non offre.
Con Lidl, tramite Everli, ricevere la spesa a casa comporta un aggravio di 7,90 euro: 3 per il ‘supplemento’, come già visto per la GDO, e 4,90 per la consegna a domicilio.
Nel paniere Lidl, l’indisponibilità di fette biscottate integrali è stata risolta con l’inserimento di fette biscottate ai cereali, il cui prezzo – lievemente superiore alle integrali Eurospin (+0,79 €/kg) – non cambia il risultato.
Biologico
La certificazione di agricoltura biologica porta spesso con sé l’origine italiana della materia prima, nei prodotti considerati:
– 100% italiano sono sempre la passata di pomodoro bio (con prezzi da 1,13 a 1,65 €/kg) e l’olio extravergine di oliva,
– grano italiano solo nella pasta bio di Esselunga,
– caffè bio non italiano ma con il plus della filiera equa, come indicato in tabella.
Sul caffè e la pasta si evidenzia il ritardo di Carrefour, Eurospin e Lidl, ancora privi di una linea bio a marchio proprio. Ed è deludente l’assenza di fette biscottate integrali bio a marca del distributore.
Conad, Coop ed Esselunga trionfano per la convenienza sul biologico, mentre i due discount non si qualificano per la carenza di assortimento su caffè e pasta (oltreché sulle fette biscottate). È tempo di adeguarsi alle crescenti richieste dei consumatori.
Marta Strinati
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".