L’Iniziativa dei cittadini europei ‘Salviamo le api e gli agricoltori‘ necessita di almeno un milione di firme per venire presa in considerazione dalla Commissione europea. La quale, in accordo con il Parlamento europeo, ha fissato al 31.3.21 il termine ultimo per completare l’operazione.
‘Salviamo le api’, mancano firme in Italia
In alcuni Paesi membri gli obiettivi di raccolta delle firme a sostegno dell’iniziativa dei cittadini europei ‘Save the bees’ sono già stati raggiunti. In altri Paesi, tra i quali l’Italia, le adesioni sono invece ancora scarse.
È essenziale comprendere alcuni aspetti:
– ‘Salviamo le api‘ non è una petizione come tante (pur condivisibili) altre. Si tratta invece di un’iniziativa di legge popolare, a livello europeo (European Citizens’ Initiative). Vale a dire, un’espressione di democrazia mediante la quale i cittadini dei vari Stati membri chiedono al legislatore europeo di introdurre nuove regole cogenti,
– i dati personali richiesti per l’adesione all’iniziativa comprendono i dettagli del documento d’identità e devono venire compilati con attenzione proprio per garantire l’ammissibilità di ogni firma raccolta,
– le regole che si chiede di introdurre non sono affatto futili. Poiché attengono alla vita delle api ma anche a quella degli esseri umani, oltreché alla protezione di ecosistemi e biodiversità. Si richiamano le ragioni di questa iniziativa, che abbiamo già condiviso.
‘Salviamo le api’ e il nostro futuro
Dalle api all’uomo il passo non è poi così lungo. Gli stessi veleni che stanno sterminando api e altri insetti impollinatori, farfalle e lucciole, uccelli e altro ancora raggiungono anche l’uomo. Entrano a fare parte della nostra dieta, poiché inquinano le fonti idriche e residuano negli alimenti. E causano tossicità.
La politica agricola europea è gravemente condizionata dalle pressioni dei lobbisti di Big Ag e delle Big 4, le Corporation che dominano il mercato globale di agrotossici e sementi. La ‘riforma in grigio’ della PAC, votata il 20.10.20 dal Parlamento europeo, è solo l’ultimo dei tragici esempi. Dopo l’approvazione della soia OGM Monsanto progettata per resistere al tris dei veleni cancerogeni e genotossici (dicamba, glifosato e glufosinate ammonio).
Le richieste
L’Iniziativa dei cittadini europei ‘Salviamo le api e gli agricoltori‘ (Save bees and farmers) chiede alle istituzioni UE di adottare misure concrete per promuovere l’agroecologia. Tre punti sono proposti alla discussione dei nostri rappresentanti in seno all’Unione europea:
Al fine di proteggere le api e la salute delle persone chiediamo alla Commissione di proporre atti giuridici che prevedano l’eliminazione progressiva dei pesticidi sintetici entro il 2035, il ripristino della biodiversità e il sostegno agli agricoltori durante la fase di transizione.
– Eliminare progressivamente i pesticidi sintetici dall’agricoltura europea dell’80% entro il 2030, a cominciare dai più pericolosi, fino al 100% entro il 2035;
– ripristinare gli ecosistemi naturali nelle zone agricole facendo dell’agricoltura un vettore di recupero della biodiversità;
– riformare il settore agricolo dando priorità all’agricoltura su piccola scala, diversificata e sostenibile, sostenendo un rapido aumento delle pratiche agroecologiche e biologiche e consentendo la formazione e la ricerca indipendente degli agricoltori in materia di agricoltura senza pesticidi e OGM.
Cambiare si può
La campagna è organizzata da Aurelia Foundation (Germania), BUND (Germania), Associazione europea degli apicoltori professionisti (UE), Los Amigos de la Tierra Europa (UE), Générations Futures (Francia), Global 2000 (Austria), Pesticide Action Network Europe (Ue), Slow Food (EU), Umweltinstitut München (Germania). Partecipano oltre 140 associazioni.
In Italia è sostenuta da Cambia la Terra, Marcia Stop Pesticidi, La Via di Malles (Comune anti pesticidi), FederBio, Gruppo Mamme Revine Lago, Difesa Consumatori e Contribuenti, Giacche Verdi Bronte, Hollawint, ISDE (medici per l’ambiente), Istituto Ramazzini, LIPU, Legambiente, Navdanya International, No Pesticidi di Azzano Decimo, Associazione Gruppo Promotore della Biosfera, WWF. Oltreché, ovviamente, da noi e da Égalité Onlus.
Cambiare si può, basta firmare qui e chiedere ai nostri cari di fare altrettanto. Grazie
Marta Strinati e Dario Dongo