La rivista dei consumatori svizzeri Saldo ha analizzato 18 confezioni di pasta bio e ‘convenzionale’ – anche italiana – alla ricerca di glifosato e altri pesticidi, oltre che della micotossina DON (deossinivalenolo). Solo 7 sono prive di residui. Negli altri, un mix di piccole quantità di sostanze sgradite contribuisce al cocktail venefico quotidiano. (1)
Biologico, zero residui nella pasta
I 5 campioni di pasta bio si sono rivelati completamente puliti. Nessuna traccia di glifosato o altri pesticidi e ottimi risultati anche sul fronte della contaminazione con la micotossina DON. (2)
Tra questi, l’unico disponibile anche in Italia è il pacco di spaghetti integrali Combino di Lidl (origine grano UE-extraUE). Gli altri sono pappardelle Aldi Nature Active, fusilli integrali Spar Natural, penne rigate bio Coop Naturaplan e spaghettini di farro bio di Alnatura. Gli ultimi due prodotti rimangono ottimi, pur se con una minima flessione sul fronte DON.
Barilla tra i migliori
Nella top-8 – tanti sono nel complesso i prodotti ‘puliti’ – compare Barilla con due tipi di pasta: spaghettoni e penne integrali, entrambi ‘convenzionali’. L’origine del grano non viene qui specificata, si suppone dunque che si tratti di lotti riservati all’esportazione sui mercati esteri, sia pure UE, dove l’obbligo di specificare la provenienza del grano non sussiste. (3)
L’ottimo risultato di Barilla, anche sul fronte micotossine, fa ben sperare su più accurati controlli, dopo l’esito meno soddisfacente emerso in un analogo lavoro sulla pasta integrale di Ökotest, nel settembre 2020.
Ulteriore e ultimo campione di pasta privo di residui e contaminanti è il ‘convenzionale’ spirali di farro di Bschüssig.
10 paste ‘convenzionali’ con tracce di residui
Le altre 10 paste ‘convenzionali’ risultano tutte contaminate da piccole dosi di residui. Quattro prodotti sono potenzialmente disponibili anche in Italia e aprono la relativa classifica con giudizio ‘sufficiente’.
Sono, in ordine di comparizione, tagliatelle Lidl Combino, spaghetti Ristorante 8 Divella,tagliolini Agnesi spaghetti Garofalo. Anche in questo caso, soltanto nel primo campione (Lidl) è dichiarata l’origine del grano: UE-extraUE.
Le altre 6 paste ‘convenzionali’ e contaminate non sono commercializzate in Italia. (4)
Dose minima garantita
I livelli di contaminazione emersi dalle analisi di Saldo sono molto contenuti. Gli esperti danno conto dei residui di pesticidi rilevati in concentrazione superiore a 0,01 mg/kg, a fronte di un limite di quantificazione (LOQ) di 0,1 mg/kg.
La somma dei residui dell’erbicida glifosato e dell’insetticida pirimifos metile (tossico per le api e per gli organismi acquatici) nei 4 prodotti (forse) disponibili in Italia varia da 0,013 a 0,019 mg/kg. Sempre ottimo, per questi 4, anche l’esito della ricerca della micotossina Don.
Contaminazione a 360°
I risultati del test sarebbero nel complesso tranquillizzanti, se la pasta (e in particolare i 18 prodotti analizzati) fosse l’unica fonte di residui chimici presente nella dieta.
Purtroppo, non è così. A eccezione del bio, persino il tè contiene residui di glifosato. Del resto, questa molecola (autorizzata fino al 15.12.22) è stata ritrovata nelle urine del 99,8% dei francesi. La contaminazione degli italiani è invece ancora sconosciuta.
Marta Strinati
Note
(1) Gut: Barilla, Bschüssig und Bio. Saldo, 29.3.33. https://www.saldo.ch/tests/produktetests/detail/artikeldetail/gut-barilla-bschuessig-und-bio/
(2) Il deossinivalenolo (DON), noto anche come vomitossina, è una tossina molto diffusa negli alimenti e ha effetti tossici che si manifestano, tra l’altro, con nausea, vomito, disordini gastrointestinali e cefalea. L’assunzione massima giornaliera è di 1 µg/kg di peso corporeo. V. precedente articolo https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/micotossine-il-male-invisibile-l-abc
(3) Dario Dongo. Origine del grano nella pasta, il decreto italiano notificato a Bruxelles. GIFT (Great Italian Food Trade), 2.6.17 https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/micotossine-il-male-invisibile-l-abc
(4) I prodotti sono, nell’ordine, spaghetti Coop Prix Garantie, Penne Denner, Fusilli Ami, spaghetti Spar e M-Budget, penne M-Classic.
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".