L’olio di palma – il grasso più scadente, nemico di foreste, popolazioni indigene e salute dei consumatori – ancora trasuda dagli scaffali dei supermercati. La nostra breve indagine di mercato mostra alcune decine di prodotti alimentari ove è ancora presente.
Intanto in Francia, un nuovo software consente di intercettare ed escludere i prodotti che contengono questo emblema di abusi e incendi.
Olio di palma, dove si trova
A luglio 2020, l’olio di palma è ancora presente in numerosi alimenti. Con una ricognizione (non esaustiva) ne abbiamo selezionati 30. Biscotti, merendine, grissini e altri prodotti da forno, preparati per risotti, noodles, pasta sfoglia, capsule di caffè al ginseng. Una piccola rappresentanza, nella rassegna di immagini a seguire. Con il paradosso di Vitasnella (Mondelez): un marchio evocativo di leggerezza – che a breve dovrà fare i conti con il regolamento su Nutrition & Health Claims – impiega un grasso che favorisce l’accumulo di adipe addominale.
L’olio di palma in Italia
La rivolta contro l’impiego dell’olio di palma in Italia è iniziata con la petizione lanciata da chi scrive (Dario Dongo), su Great Italian Food Trade e Il fatto alimentare, l’estate 2014. Poco prima dell’applicazione del regolamento UE 1169/11, che a decorrere dal 13.12.2014 ha infatti costretto gli operatori a specificare etichetta la natura dei ‘grassi vegetali’.
Il 5.6.16 l’Autorità Europea per la Sicurezza a Alimentare (EFSA) ha evidenziato la pericolosità dei contaminanti di processo che l’olio di palma contiene in quantità 6-10 volte superiore agli altri grassi vegetali. Con monito ai rischi di tumori e mutagenesi a cui i bambini sono particolarmente esposti.
Il palma fa malissimo ma la Commissione europea ha dolosamente omesso di gestire il grave rischio di salute pubblica. Sempre a servizio di Big Food che – come abbiamo mostrato, con i Palma Leaks – aveva esatta conoscenza dei gravi pericoli in essere.
Rinnoviamo l’invito a firmare la petizione Buycott! Olio di palma, soia OGM e carni americane, lanciata da Égalité e Great Italian Food Trade, con l’adesione di No Pesticidi, Legambiente, Associazione Comuni Virtuosi, Rete Humus, European Consumers, Coalition Against Land Grabbing (CALG).
La campagna di Francia
La campagna di Francia segue quella italiana. Fuori l’olio di palma dai nostri cibi! La piattaforma antihuiledepalme.fr, indica che ‘secondo gli ultimi dati di Open Food Fact, il più grande database alimentare, l’olio di palma si trova in 10.000 prodotti nella sola Francia (14.341 secondo la nostra verifica del 21.7.20, ndr). Questo olio onnipresente nei nostri alimenti trasformati è un grave pericolo per le foreste‘.
Per facilitare l’individuazione del grasso tropicale, gli animatori della piattaforma hanno lanciato un programma che implementa le funzionalità del motore di ricerca Google e consente di identificare l’olio di palma in tutti i prodotti venduti nei supermercati.
Installata l’estensione, basta collegarsi ai siti di Carrefour, Monoprix, Biocoop o Auchan e sfogliare i prodotti. Quelli contenenti olio di palma verranno automaticamente evidenziati con un riquadro rosso. Un sistema per acquisiti consapevoli che fila liscio come l’olio. Non di palma.