I supermercati di diverse grandi insegne francesi hanno ricominciato a vendere i dolciumi alle avancasse, nonostante l’impegno assunto nel 2008 di smetterla. La denuncia di UFC-Que Choisir, l’associazione dei consumatori francesi che ha condotto un’indagine sul territorio. (1)
Chiacchiere e profitti
Un abuso di dolciumi nella dieta è correlato a un maggior rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete e obesità. (2)
Nel 2008, su richiesta del ministero della Salute, la maggior parte delle insegne della grande distribuzione si era impegnata a eliminare le varie tecniche di marketing studiate per incentivare le vendite, come il posizionamento dei dolciumi alle avancasse.
L’accordo era valso a evitare l’introduzione di vincoli normativi. Ma si è rivelato inefficace, come spesso accade.
L’inchiesta di UFC-Que Choisir
UFC-Que Choisir, attraverso i volontari di 76 sedi territoriali, ha visitato 600 grandi negozi al dettaglio, in 61 dipartimenti, per verificare
– la presenza e la tipologia di dolciumi presentati alla cassa (dolciumi zuccherati ‘per tutti i pubblici’, dolciumi specificatamente destinati ai bambini),
– altre forme di marketing alimentare relative ad alimenti destinati ai bambini all’interno del negozio.
L’86% dei negozi in fallo
I sopralluoghi rivelano che nell’86% dei negozi visitati i dolciumi sono tornati alle casse.
Nessuna differenza significativa emerge nella politica dei retailers francesi. La violazione degli accordi volontari è stata infatti registrata nei punti vendita di
– Leclerc e Système U (84% dei negozi)
– Carrefour (87%)
– Intermarché (89%)
– Lidl (93%).
I dolciumi più presenti
Tra i dolciumi studiati per ogni fascia di età, i più presenti sono
– le caramelle Tic-Tac (presenti nel 70% dei negozi),
– Mentos (63%)
– cioccolatini M&M’s (44%)
– tavolette di cioccolato Twix (18%) e
– Snickers (17%).
In più di un negozio su due (51%), i volontari di UFC-Que Choisir hanno trovato ben collocati negli espositori alle casse – ove si sosta più a lungo – dolciumi specificamente studiati per agganciare i bambini. I più diffusi sono
– vari prodotti Ferrero (nel 40% dei negozi) come Kinder sorpresa o Kinderini
– dolciumi della Haribo (15%)
– gomme da masticare Houbba-Bouba (12%)
– Carambars e Malabars (5%) e
– caramelle Lutti (5%).
Trappole per bambini tra le corsie
Tra le corsie dei punti vendita altre trappole sono per congegnate per attirare l’attenzione dei bambini:
– largo uso di mascotte riprodotte a grandi dimensioni
– posizionamento degli scaffali ad altezza bambino
– espositori a forma di orsacchiotto o con l’uso di distributori a cascata
– offerte promozionali con gadget.
Le richieste di UFC-Que Choisir
A quasi 20 anni dalla sottoscrizione degli impegni volontari, il loro mancato rispetto da parte del retail francese dimostra la necessità di regole cogenti e sanzioni efficaci per limitare gli apporti di cibo-spazzatura nella dieta di adulti e bambini.
UFC-Que Choisir, sulla base delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (3)
– esorta le autorità pubbliche a vietare nei punti vendita le azioni di marketing per i prodotti alimentari Nutri-Score D ed E destinati ai bambini. Un provvedimento peraltro già varato in UK (4)
– invita i marchi della grande distribuzione organizzata a rimuovere immediatamente i dolciumi, di tutti i marchi, dalle casse e a reindirizzare le loro azioni di marketing a favore di alimenti di buona qualità nutrizionale.
Marta Strinati
Note
(1) Halte aux incitations à la malbouffe! UFC-Que Choisir. 3.9.24 https://www.quechoisir.org/action-ufc-que-choisir-marketing-alimentaire-dans-la-grande-distribution-halte-aux-incitations-a-la-malbouffe-n130842/
(2) Dario Dongo, Andrea Adelmo Della Penna. Alimenti ultraprocessati, il peggior male. Appello degli scienziati sul British Medical Journal. GIFT (Great Italian Food Trade). 16.8.21
(3) WHO. Policies to protect children from the harmful impact of food marketing WHO guideline. 2023 https://iris.who.int/bitstream/handle/10665/370113/9789240075412-eng.pdf?sequence=1
(4) Dario Dongo. Inghilterra, stop alla pubblicità di cibo spazzatura grazie allo Health and Care Bill. GIFT (Great Italian Food Trade). 2.5.22
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".