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Dicamba. La giustizia USA blocca l’autorizzazione all’erede del glifosato

Il 3.6.20 la giustizia USA blocca l’autorizzazione alla vendita e immissione nell’ambiente del dicamba, designato erede del glifosato.

L’erbicida killer

Dicamba, come si è visto, è un erbicida ad ampio spettro ideato durante la seconda guerra mondiale. Non ha mai raggiunto il successo dei pesticidi chimici più noti – DDT, BHC, organofosfati, acidi fenilacetici (es. 2,4-D, MCPA, 2,4,5-T), diossine e Agente Orange, carbammati, neonicotinoidi, glifosato – a causa della sua elevata volatilità. Con effetti devastanti su colture, giardini, frutteti e arbusti anche lontani dalle aree ove l’agrotossico viene irrorato.

Allo scadere del brevetto sul glifosate, nel 2000, Monsanto e BASF hanno però ripreso i lavori su questo venefico principio attivo. Aggiungendovi nuovi additivi, per ridurne la volatilità e realizzare un nuovo micidiale veleno, destinato a succedere al RoundUp (glyphosate). Le Big 4, i monopolisti globali di pesticidi e sementi, hanno così sviluppato nuove sementi OGM in grado di resistere – esse soltanto – agli ecocidi causati dallo spargimento nell’ambiente dei nuovi erbicidi a base dicamba.

Soia OGM e cotone OGM resistenti a dicamba sono stati così proposti come la ‘soluzione’ per inondare i campi con il vecchio erbicida killer in una nuova formula e così distruggere le erbe infestanti che nel corso degli anni hanno sviluppato resistenza al glifosato. Le c.d. superweeds, come Palmer amaranth. Salvo però devastare le coltivazioni attigue di soia, cotone e altre colture non modificate geneticamente per resistervi.

Sperimentazioni, danni, azioni legali

La sperimentazione in campo aperto del dicamba riformulato – già in attesa delle sue prime autorizzazioni condizionate da parte di EPA (Environmental Protection Agency, USA) – ha provocato enormi danni alle colture circostanti. Migliaia di agricoltori hanno perciò avviato azioni legali di risarcimento nei confronti di Monsanto (frattanto acquisita da Bayer, nel 2016, per US$ 63 miliardi).

Il 27.1.20 la Corte Distrettuale di Cape Girardeau (Missouri, USA) ha condannato i due colossi a una sanzione di US$ 265 milioni, a titolo di ‘compensative and punitive damages’. L’azione legale di risarcimento è stata promossa da Baden Farms, primo produttore di pesche del Missouri, che ha subito lo sterminio di 30 mila alberi da frutto a seguito dell’irrorazione del veleno in questione sui vicini campi di soia OGM dicamba-resistant.

L’esito della causa è stato determinato dall’acquisizione dei c.d. Dicamba papers che, con il contributo della testimonianza di un ex-dirigente di Monsanto, hanno consentito alla Corte di accertare come la Corporation avesse già cognizione dei gravi danni ambientali provocati dall’erbicida in questione. Diverse centinaia di cause di risarcimento sono attualmente in attesa di giudizio.

EPA, l’autorizzazione controversa

Il 31.10.18 l’Agenzia USA deputata per la Protezione dell’Ambiente (EPA) ha approvato la vendita e l’immissione nell’ambiente del famigerato erbicida killer. Sulla base della sola documentazione prodotta dai richiedenti (Bayer CropScience, BASF e Corteva Agrisciences). I quali, come è d’uso, hanno omesso di segnalare (o comunque hanno de-classificato, ovvero sottovalutato) gli ‘effetti collaterali’ dell’agrotossico.

L’11.1.19 un gruppo di associazioniNational Family Farm Coalition, Center for Food Safety, Center for Biological Diversity, PAN (Pesticides Action Network) North America – hanno quindi intrapreso un’azione legale, per contestare i criteri di valutazione del rischio adottati da EPA ai fini dell’autorizzazione degli erbicidi a base dicamba. Tenuto conto dei ‘danni diffusi’ alle colture vicine alle aree ove l’agrotossico è stato impiegato e dell’incombente minaccia per le aziende agricole in tutto il Paese.

La giustizia USA

La Corte d’Appello per il Nono Circuito di San Francisco, con sentenza 3.6.20, ha riconosciuto che l’EPA ‘ha sostanzialmente sottostimato i rischi’ per le specie vegetali fuori target. L’Agenzia ha violato il Federal Insecticide, Fungicide, and Rodenticide Act (FIFRA), nel valutare i rischi come ‘potenziali’ e ‘presunti’. Le prove documentali dimostrano infatti che l’erbicida killer ‘ha causato danni sostanziali e indiscussi’. Su almeno 1,456 milioni di ettari di coltivazioni, in 34 Stati USA, nell’estate 2018 (relazione prof. Kevin Bradley, University of Missouri).

‘I have never seen a herbicide that has so easily and frequently slipped the leash. Nor have I seen a herbicide that, once off the leash, would roam so far. Dicamba drift for the past three years has often travelled a half mile to three-quarters of a mile and, all too frequently, well beyond that’ (Professor Larry Steckel, University of Tennessee)

Gli alti funzionari di EPA avevano esatta conoscenza dell’estensione e gravità dei danni causati dall’agrotossico nelle estati 2016, 2017, 2018. La Corte ha raccolto copie di email a loro spedite da docenti universitari e rappresentanti delle filiere agricole, oltre a presentazioni tenute a convegni ove essi avevano partecipato. Ma tali dati sono stati deliberatamente ignorati. I giudici hanno dunque annullato l’autorizzazione 2018 ai dicamba-based herbicides, la cui vendita e utilizzo sono vietati fino a nuove disposizioni.

Gli analisti stimano una perdita di 80-90 milioni di dollari sulle vendite 2020 per BASF, una ancor superiore ma non precisata per Bayer la quale ha perso il 3,4% di capitalizzazione sulla Borsa di Francoforte in un solo giorno, il 4.6.20.

Il monopolio dei veleni

La giustizia USA ha altresì sottolineato l’approccio monopolistico delle Corporation. Sui veleni e sulle sementi OGM progettate per resistervi. Prima sul glifosato, con oltre il 90% della soia coltivata in USA a esso resistente, poi col dicamba. Già nel 2018, su 41,7 milioni di ettari coltivati a soia e cotone, 23 erano dicamba-resistant. La triade Monsanto, BASF e Corteva (ex Dupont) ‘strappa il tessuto sociale delle comunità agricole’, costringendo tutti ad acquistare il nuovo agrotossico e portare avanti un nuovo ecocidio. (2) Chi resiste rischia di vedere il raccolto distrutto e fallire, prima ancora di avviare l’ennesima causa di risarcimento.

Il sistema agricolo USA è già in crisi a causa della tossicità acuta inflitta dagli agrotossici agli ecosistemi, come la ricerca scientifica ha ampiamente dimostrato. E l’unica salvezza, a quanto pare, può provenire dal potere giudiziario che Oltreoceano si è già distinto per le condanne esemplari a Monsanto – Bayer, in relazione ai danni del glifosate sulla salute umana.

In Europa intanto, tutto tace. Neppure le frodi scientifiche poste a base dell’autorizzazione del glifosato sono bastate a svegliare la giustizia né le istituzioni. E la soia OGM dicamba-resistant, ça va sans dir, è già stata autorizzata.

Dario Dongo

Note

(1) National Family Farm Coalition et al. vs U.S. Environmental Protection Agency, 19-70115, U.S. Court of Appeals for the Ninth Circuit (San Francisco). Il testo della pronuncia 3.6.20 su https://usrtk.org/wp-content/uploads/2020/06/Court-decision-on-dicamba.pdf
(2) V. ebook gratuito ‘OGM, la Grande Truffa’, su https://www.greatitalianfoodtrade.it/libri/ogm-la-grande-truffa

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