Corn flakes e cereali estrusi, ripieni di crema al cacao, sono ormai affermati nella colazione di adulti e bambini. Ne abbiamo esaminati 24, tra le marche industriali leader (Kellogg’s, Nestlé) e le private label di GDO (Coop, Esselunga, Carrefour), discount (Eurospin, Lidl, Dico) e loro fornitori (Consilia).
8 corn flakes classici a confronto
La versione base, o classica, dei corn flakes è composta da mais (corn), zucchero, sale e talora anche estratto di malto o suo aroma.
Gli additivi trovano spazio anche in questo alimento, all’apparenza semplice. Due dei prodotti confrontati – i corn flakes di Esselunga e Dico, entrambi forniti da Lameri Spa – contengono infatti anche gli emulsionanti mono e digliceridi degli acidi grassi.
Questi additivi, largamente diffusi negli alimenti industriali, sono in genere derivati da olio di palma o grassi animali e possono alterare l’equilibrio del microbiota intestinale.
Corn flakes classici, il profilo nutrizionale
Secondo i produttori, la porzione di corn flakes è di 30g. Pochi, in realtà. Ciascuno può pesare la sua razione-tipo, per una verifica. Più credibile è Lidl, che indica la porzione in 50g. La comparazione dei valori nutrizionali va comunque eseguita sui 100g di prodotto, per superare gli inganni diffusi.
Nel confronto, gli elementi più interessanti sono zuccheri e sale. Sui primi il range va da 5,5 g/100g di Lidl a 8,5 g/100g di Consilia.
Fiocchi salati
Quanto al sale, la quantità minima è di 1g, la massima quasi il doppio, 1,9 g/100g. Non poco, considerato che i corn flakes inaugurano ogni giornata nella quale, secondo OMS, non si dovrebbe superare la soglia di 5 g di sale.
Il prezzo più basso è di Esselunga (1,85 €/kg), il più elevato – quasi il triplo – di Kellogg’s (5,41 €/kg).
Corn flakes biologici, pochi all’appello
Per ciascun prodotto a MDD (marca del distributore) e dei leader di mercato considerati abbiamo cercato la versione bio dei corn flakes classici. Ma ne abbiamo trovati soltanto quattro, con le insegne di Esselunga, Carrefour, Lidl e DICO.
Nel panorama dei supermercati e discount mancano quindi all’appello Coop ed Eurospin. Non pervenuto il leader Kellogg’s, come pure Nestlé (che come si vedrà primeggia nell’offerta di cereali da colazione).
Occhio al sale
I profili nutrizionali di questo segmento, come mostra la tabella, sono sovrapponibili a quelli dei corn flakes classici non bio. A eccezione di Lidl che nella versione biologica riduce al minimo gli zuccheri, aggiungendo però un emulsionante (lecitina di girasole).
Il sale abbonda nei prodotti Dico e Carrefour, che ne contengono il doppio rispetto alle altre referenze esaminate.
Il prezzo è almeno il doppio degli equivalenti non bio. I più convenienti sono i prodotti Lidl ed Esselunga.
La fibra della salute
L’utilità della fibra alimentare è stata ampiamente dimostrata. Oltre al buon funzionamento dell’intestino e al miglioramento del microbiota intestinale, esercita effetti benefici a tutto tondo.
La letteratura scientifica associa al regolare apporto di fibre la riduzione fino a un terzo delle cause di mortalità prematura. Per questo Oms ed EFSA ne raccomandano per gli adulti il consumo di almeno 25 grammi al giorno. Cominciare a consumarne sin dalla prima colazione è dunque un buon inizio.
I cereali con più fibra
Cercando nella stessa linea di cereali in fiocchi dei marchi esaminati, la versione con più fibra viene proposta in appena 3 casi. A questi si aggiunge Nestlé con i suoi Fitness Original.
In questo caso, i flakes non sono più di mais (corn) ma di frumento (grano). Al quale vengono aggiunti crusca e altri cereali, come avena e riso.
Il risultato è un tenore di fibra che nel campione varia da 7 a 16 g/100 (a fronte dei 3 g medi dei corn flakes classici).
I fiocchi di Carrefour si distinguono per l’elevata quantità di zuccheri (19%), seguiti da quelli di Eurospin (16).
In larga parte integrali
Le ricette delle versioni con più fibra rimangono molto semplici nei fiocchi di Lidl e Carrefour. Contano appena 5 voci: frumento integrale, crusca, zucchero, sale, miele.
La quota di cereali integrali varia, come mostra la tabella. Eurospin e Nestlé aggiungono una larga quantità di riso. I fiocchi Fitness Original di Nestlé si distinguono inoltre per l’aggiunta di sciroppo di zucchero, glucosio e melassa. E per il prezzo elevato, il doppio degli altri.
Cereali ripieni, colazione bomba
La tendenza di Big Food a proporre alimenti ultraprocessati ai bambini è irrefrenabile. Come non bastassero i cereali arricchiti con cioccolato, glassa zuccherata, miele si aggiungono i ‘fagottini’ ripieni di crema al cioccolato. Una sorta di mini-merendine, più che ‘cereali per la prima colazione.
Quasi tutti gli alimenti rivolti ai bambini sono nocivi, come si è visto. Ma il cibo-spazzatura genera dipendenza nei consumatori – come la scienza ha dimostrato – e alti profitti. Nestlé e Kellogg’s in prima linea, seguiti dai marchi dei distributori.
Fino a 32g di zuccheri in 100g
Se le varianti bio e con più fibra latitano, i cereali ripieni di crema sono sempre presenti nelle private label.
Gli zuccheri variano da 24,5 a 32 g/100g, negli 8 prodotti esaminati. I grassi saturi da 2,8 a 5,3 grammi per 100g. Valori inadatti alla educazione alimentare e alla salute dei bambini.
L’olio di palma è ancora impiegato da Kellogg’s e da Lidl. Gli altri usano olio di girasole, decisamente meglio, e di cocco (invece ricco di grassi saturi). Interessante l’aggiunta di inulina (fibra solubile) nel prodotto di Esselunga.
Kellogg’s, un colorante da evitare
La presenza di creme porta un con sé un carico di emulsionanti. Nei cereali ripieni troviamo sempre lecitine di girasole e in un caso (Kellogg’s Krave Dark) di soia.
Da segnalare infine nei Kellogg’s Krave Dark l’aggiunta di un colorante problematico, norbissina di annatto (E160b), che può causare forti allergie.
Porzioni da canarino
Come per i corn flakes classici, anche per i cereali ripieni di crema al cacao la quasi totalità dei produttori indica la porzione in 30 grammi di prodotto. Un inganno per mascherare gli apporti di calorie e zuccheri. Pesare per credere. Solo Lidl, ancora una volta, si distingue per la serietà riferendo a una più credibile razione di 60g.
Il trucco è palese ove si consideri che una confezione di cereali ripieni da 410g dovrebbe bastare alla colazione di un individuo per due settimane. Provare per credere. Ed è perciò indispensabile introdurre un sistema di etichettatura nutrizionale sul fronte etichetta come il NutriScore, riferito ai 100 g anziché a false porzioni di taglia canarino.
Vitamine di sintesi e minerali aggiunti
Molto spesso i cereali per la prima colazione contengono vitamine di sintesi e minerali aggiunti, come evidenziato nelle tabelle. Nello stile classico USA di fortificare tutti gli alimenti a base di cereali, come se vi fosse una carenza endemica di micronutrienti.
I dubbi sull’utilità di questa pratica sono diversi. Primo tra tutti, una dieta varia ed equilibrata dovrebbe di per sé garantire la copertura dei fabbisogni di vitamine e minerali. E le eventuali carenze andrebbero affrontate su misura – a esempio con integratori che forniscano x% del VNR della vitamina D o degli Omega 3 – e non certo ‘a manciate’.
Marta Strinati
Note
Il campionamento si è svolto dal 17 al 10.1.22.
Giornalista professionista dal gennaio 1995, ha lavorato per quotidiani (Il Messaggero, Paese Sera, La Stampa) e periodici (NumeroUno, Il Salvagente). Autrice di inchieste giornalistiche sul food, ha pubblicato il volume "Leggere le etichette per sapere cosa mangiamo".