Secondo le norme europee, nella categoria “vino spumante” rientrano tutti i vini la cui effervescenza proviene da un processo di fermentazione alcolica in recipiente chiuso, compresi quelli in cui l’apporto del gas deriva dall’aggiunta di anidride carbonica, con pressione di almeno 3 bar a una temperatura di 20 gradi. La definizione abbraccia molti prodotti, ma il migliore vino spumante italiano si concentra nella fascia degli “spumanti naturali”, in cui la spuma e il perlage nascono non dal CO2 addizionata, ma dalla rifermentazione naturale di una certa quantità di zuccheri da parte dei lieviti.
I metodi principali usati per ottenere quest’ultima tipologia di spumante sono due: classico o Charmat ed è da ques’ultimo che nasce la “via italiana”, con l’impiego dell’autoclave per far rifermentare il vino. Un procedimento che unisce la necessità di contenere i costi all’opportunità di sfruttare al meglio uve dalle caratteristiche più aromatiche rispetto a quelle utilizzate in altri paesi produttori.
A contribuire alla fama del grande vino spumante italiano sono infatti anche le uve. Moscato bianco e giallo, Lambrusco, alcune varietà di Malvasia, Brachetto, Glera ed Erbaluce, oltre ai classici Chardonnay e i diversi tipi di Pinot, sono i vitigini più utilizzati.
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